Secondo il censimento degli Stati Uniti, a maggio le vendite di nuove case unifamiliari sono diminuite del 13,7% rispetto ad aprile, attestandosi a 623.000 unità su base annualizzata e destagionalizzata. Il totale delle vendite è stato inferiore del 6,3% rispetto a maggio 2024 e ben al di sotto sia della media semestrale di 671.000 unità che di quella annuale di 676.000. È inoltre inferiore alla media pre-pandemica del 2019, pari a 685.000 unità vendute.
Usa, scatta l'allarme: crollano le vendite delle case unifamiliari
I dati ufficiali smentiscono decisamente le previsioni degli analisti di Wall Street, secondo cui le vendite di nuove case sarebbero state pari a 695.000.
Secondo Mortgage News Daily, il tasso medio sui mutui a tasso fisso a 30 anni era pari al 6,83% a partire da maggio, per poi aumentare costantemente fino a poco più del 7% e stabilizzarsi al 6,95% entro la fine del mese.
I costruttori edili che hanno recentemente reso noti i loro utili trimestrali hanno notato che i prezzi elevati incidono sulla loro accessibilità economica. Nel panorama immobiliare, la domanda effettiva è stata ridotta sia dall’accessibilità economica che dalla fiducia dei consumatori, e quindi ha continuato a diminuire.
A livello nazionale, secondo il rapporto del censimento, il prezzo medio di una casa nuova venduta a maggio era di 426.600 dollari, il 3% in più rispetto al prezzo dell’anno precedente. Il rallentamento delle vendite ha portato a un aumento significativo dell’offerta. Alla fine di maggio erano in vendita 507.000 nuove case. Questo rappresenta un’offerta di 9,8 mesi al ritmo attuale, ovvero il 15% in più rispetto a maggio 2024.
L’ultima volta che l’offerta è stata così elevata è stata per un breve periodo nell’estate del 2022, dopo che la Federal Reserve ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse dopo la pandemia. Prima di allora, l’offerta non era stata così alta dal 2009, durante la crisi dei mutui subprime e la Grande Recessione.