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America 2024: Trump ha vinto giocando la carta della paura

Redazione
 
Se non ci saranno stravolgimenti dell'ultima ora, Donald Trump ha confermato un assioma della politica americana: se vuoi vincere, in qualsiasi campo, in politica come in economia, gioca la carta della paura.
E lui lo ha fatto andandosi a cercare, nelle pieghe della società e anche della cronaca, argomenti per armare il campionario della sua corrosiva propaganda, alimentata da notizie fasulle che lui ha usato, senza nemmeno pensare a scusarsi quando si sono mostrate palesemente false, solo per creare un clima diffuso di incertezza.

America 2024: Trump ha vinto giocando la carta della paura

La ''Paura'', con l'iniziale maiuscola: ecco il vero vincitore delle elezioni di Usa 2024 perché la maggior parte di chi ha votato per Trump ha visto, nello scenario che il tycoon ha disegnato in caso di sua mancata rielezione, un'anticamera dell'inferno: città in mano a bande di latinos, l'economia a pezzi sotto l'attacco della Cina, il sistema sanitario al collasso, fabbriche chiuse e chi più ne ha più ne metta.
Tutto è stato lecito nella campagna elettorale di Trump che, agli occhi di chi lo ha votato, si è presentato come l'ultimo difensore dell'America di un tempo, quella che era ricca e prospera. senza dovere guardare al di là dei suoi confini geografici.

Protezionismo, si potrebbe dire per estrema sintesi. Un argomento che ha fatto presa nel Paese rurale, davanti al quale è stato lasciato penzolare il vessillo della difesa dei valori. Come se quelli ai quali Donald Trump (inquisito, condannato, sanzionato economicamente anche per accuse contro la morale), nella sua vita professionale e politica, siano stato veramente tali.
Ma, quando ricorri alla paura come argomento fondante di una campagna elettorale breve, ma violentissima, hai la fortuna di trovare sempre argomenti. Una cosa che purtroppo ha fatto scuola anche in Italia dove, come fa quotidianamente la Lega: se a delinquere è un immigrato si dice tutto il male possibile di tutti gli altri, insomma la parte per l'insieme.

Lo stesso ha fatto Trump quando, è solo un esempio, dando rango di verità ad una notizia falsa, ha detto a destra e a manca che in una cittadina dell'Ohio, Springfield, gli immigrati haitiani (tutti regolari) andavano in giro a rubare animali domestici per fare pietanza dei loro pasti.
E la paura è quella che Trump ha scatenato disegnando per il Paese un futuro oscuro in economia al quale solo lui può porre rimedio, a cominciare dalla guerra di dazi che intende scatenare con tutti. Ma un conto è parlarne quando le urne sono ancora chiuse, un altro è onorare le promesse una volta alla Casa Bianca dove, vedrete, molte delle cose che ha detto di volere fare si stempereranno con il passare del tempo, quando sarà evidente che la macchina economica del Paese non potrà affrontare e sopportare la sua politica fiscale, che premia chi più ha, lasciandosi indietro che meno ha. E lo stesso potrebbe accadere quando, davanti all'evidenza dei numeri, dovrà ripensare alla sua idea di alzare barriere tariffarie tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, per il semplice motivo che se il pianeta ha bisogno dell'America, allo stesso modo l'America non sarebbe tale senza gli altri.

Poi il problema dell'immigrazione clandestina, che Trump ha messo alla base di tutti i mali degli Stati Uniti, promettendo la più grande deportazione della storia, ma dimenticando chi arriva illegalmente nel Paese contribuisce con il suo lavoro al benessere degli americani. Al di là degli annunci e delle minacce, Trump non ha detto come deporterà i clandestini. Che, essendo nell'ordine di milioni, sono un problema non da poco.
C'è poi un altro ''piccolo'' particolare: Trump ha sparso a piene mani candidature in pectore a chi lo ha sostenuto. E non parliamo solo di Elon Musk che, a leggere la sua biografia, è l'esatto contrario del contenuto valoriale della politica di Trump. Non sappiamo se e quale ruolo Trump intenda dargli, ma certo il resto del panorama economico americano non accetterà di buongrado che il patron di Tesla (ma non solo) entri nel novero di chi aiuterà il presidente a prendere le decisioni. E se è vero che Robert Kennedy jr (anti tutto) sarà il responsabile del sistema sanitario-ambientale della prossima amministrazione ci sarà da ridere. O da piangere.
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