Mosca non crede che, per l'Ucraina, sia giunto il momento di una tregua, temporanea per definizione, e che sarebbe d'aiuto solo all'esercito di Kiev, preferendo invece "soluzione pacifica duratura". Non è forse la risposta migliore per Trump che sta spingendo per una sospensione del conflitto, minacciando Mosca di durissime sanzioni se dovesse respingere la soluzione trovata da Washington.
Ucraina, Mosca alza la posta: nessuna tregua, solo una pace 'duratura'
La soluzione proposta, ha detto in una intervista televisiva Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino per le vicende internazionali, "non è altro che una tregua temporanea per i soldati ucraini. Niente di più (…) Il nostro obiettivo è una soluzione pacifica e duratura che tenga conto degli interessi legittimi del nostro Paese".
Un ''no'' alla tregua che Ushakov ha rivelato di avere riferito al Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz. Mosca ha annunciato oggi un incontro tra la parte russa e gli inviati speciali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere la proposta di tregua già accettata dall'Ucraina.
"In effetti, i negoziatori stanno volando. Sono previsti contatti", ha affermato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov (in foto) nella sua conferenza stampa telefonica quotidiana.
Peskov ha sottolineato che la Russia non formulerà la sua posizione sulla tregua finché non riceverà dagli Stati Uniti dettagli sui negoziati svolti questa settimana nella città saudita di Gedda.
"Esortiamo i russi ad aderire a questo piano. Questa è la cosa più vicina alla pace che abbiamo ottenuto in questa guerra'', aveva affermato nelle scorse ore la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
Mosca: "Peacekeeper europei in Ucraina? Inaccettabile".
Intanto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha ribadito che Mosca si oppone, ritenendolo inaccettabile, un eventuale dispiegamento di un contingente di pace europeo in Ucraina, perché questo, ha detto, per il governo russo, sarebbe un ''coinvolgimento di questi Paesi (europei, ndr) in un conflitto fisico diretto''.