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Torino rilancia sul turismo aumentando la tassa di soggiorno e il settore ricettivo insorge
Redazione
Torino punta a consolidare la propria crescita turistica, ma lo fa con una decisione che ha acceso immediatamente il dibattito: l’aumento della tassa di soggiorno. La delibera, pronta ad approdare in Consiglio comunale, ritocca al rialzo tutte le fasce della tariffa applicata a chi pernotta in città. Una manovra che l’amministrazione considera necessaria per sostenere eventi e servizi in un momento di forte espansione del comparto, ma che albergatori e operatori giudicano “iniqua” e potenzialmente dannosa.
Torino rilancia sul turismo aumentando la tassa di soggiorno e il settore ricettivo insorge
Nello specifico: bed & breakfast e affitti brevi passeranno da 2,30 a 3,80 euro a notte, con un aumento di 1,50 euro che colpisce in particolare il turismo low cost e familiare. Negli hotel, il rincaro segue la classificazione: da 2,80 a 3,50 euro nei tre stelle, da 3,70 a 4,40 nei quattro stelle. Restano invariati i cinque stelle, già al tetto massimo previsto dalla normativa. Una revisione che, per il Comune, mira a rafforzare una macchina turistica in costante accelerazione, il Piemonte ha registrato 2,9 milioni di arrivi e oltre un terzo riguarda proprio l’area torinese.
La città vive da anni una stagione di rilancio culturale e internazionale. Artissima, il Salone del Libro, le Atp Finals, il Torino Film Festival e numerosi eventi di livello europeo hanno trasformato il capoluogo in una destinazione sempre più competitiva. Tuttavia, l’organizzazione di manifestazioni di questa portata richiede risorse che, secondo la giunta, non possono più gravare solo sulla fiscalità generale. Con le entrate del Patto per Torino in calo e imposte come l’Imu già al livello massimo, l’esecutivo ha scelto di intervenire laddove ritiene ci sia margine: il contributo dei visitatori.
Il settore ricettivo, però, non ci sta. Federalberghi Torino definisce la tassa “profondamente iniqua”, perché colpisce esclusivamente strutture e clienti, mettendo a rischio, sostengono, una parte importante della domanda, come quella business e familiare, che potrebbe preferire città concorrenti con costi più bassi. Sulla stessa linea Assohotel-Confesercenti, che parla di misura “ingiustificata”, pur apprezzando l’impegno del Comune a reinvestire le maggiori entrate in promozione ed eventi. Resta però la critica di fondo, gli operatori rivendicano un dialogo più strutturato e un reale coinvolgimento nelle scelte strategiche.
Il Comune risponde attraverso l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli (in foto), la quale sottolinea che l’adeguamento era ormai necessario per sostenere nuovi interventi legati al turismo. L’assessore Domenico Carretta la definisce una “tassa di scopo”, destinata cioè a migliorare servizi, standard e capacità attrattiva della città. La delibera introduce inoltre tre novità: l’esenzione per persone con disabilità grave e accompagnatori, quella per Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco impegnati in attività di ordine pubblico, e un nuovo conteggio annuale dei pernottamenti tassati al posto dell’attuale base trimestrale.
In attesa del voto in Consiglio, la discussione resta aperta. E, come spesso accade, a decidere chi avrà avuto ragione saranno, più dei numeri, le scelte dei visitatori.