In primo piano su tutti i media internazionali i colloqui per la pace in Ucraina. Stando a quanto riporta la BBC, Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump, si recherà al Cremlino la prossima settimana per colloqui diretti con l'entourage del presidente russo Vladimir Putin.
Ucraina, missione americana al Cremlino: Reuters svela le origini russe del piano Trump
La visita, confermata mercoledì da Yuri Ushakov, stretto collaboratore di Putin per la politica estera, rappresenta un momento cruciale negli sforzi americani per porre fine alla guerra. La mossa arriva dopo che l'Ucraina ha dichiarato di aver raggiunto un "accordo comune" con la Casa Bianca sulle linee generali di un potenziale accordo di pace. Trump ha annunciato martedì di aver incaricato Witkoff di incontrare il presidente russo, mentre il segretario dell'esercito Dan Driscoll è stato inviato in Ucraina. Il presidente americano ha anche lasciato intendere che suo genero Jared Kushner potrebbe partecipare all'incontro moscovita. Secondo la BBC, Trump ha affermato che un eventuale accordo comporterebbe concessioni di terreni "in entrambe le direzioni" e "un tentativo di ripulire il confine". Il presidente ha dichiarato di non aver fornito scadenze precise, affermando che "la scadenza per me è quando sarà finita".
Intanto Reuters rivela un retroscena significativo: il piano di pace americano in ventotto punti trae spunto da un documento redatto da esponenti russi e presentato all'amministrazione Trump in ottobre. I russi hanno condiviso il testo con alti funzionari statunitensi a metà ottobre, dopo un incontro tra Trump e il presidente ucraino Zelensky a Washington. Il documento conteneva termini che il governo russo aveva precedentemente avanzato al tavolo delle trattative, tra cui concessioni già respinte dall'Ucraina, come la cessione di parte del territorio orientale.
Alcuni alti funzionari statunitensi, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio, ritenevano che le richieste moscovite sarebbero state respinte senza mezzi termini dagli ucraini. Reuters riporta che il piano è stato elaborato almeno in parte durante un incontro tra Kushner, Witkoff e Kirill Dmitriev, a capo di uno dei fondi sovrani russi, a Miami il mese scorso. Pochi all'interno del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca erano stati informati di quell'incontro.
Da quando il piano è stato reso noto, è cresciuto lo scetticismo tra funzionari e legislatori statunitensi, molti dei quali lo considerano un elenco di posizioni russe e non una proposta seria. Nonostante l'ottimismo della Casa Bianca, la CNN rivela che secondo una fonte ucraina di alto livello con conoscenza diretta dei negoziati, ci sono ancora notevoli divari tra le richieste americane e ciò che Kiev è disposta ad accettare. La fonte ha confermato che è stato raggiunto un consenso sulla maggior parte dei punti, ma restano tre aree cruciali di disaccordo. Primo: se l'Ucraina cederà territori chiave nella regione del Donbass, annessi ma non ancora conquistati dalla Russia, tra cui la "cintura di fortezze" di città considerate vitali per la sicurezza ucraina.
Secondo: la controversa proposta di limitare le forze armate ucraine a seicentomila unità. La fonte ha dichiarato alla CNN che si è parlato di un numero più elevato, ma Kiev vuole ulteriori modifiche. Terzo: la rinuncia dell'Ucraina all'ambizione di entrare nella NATO rimane inaccettabile per Kiev. Tutte e tre le questioni sono le ragioni più spesso citate dal Cremlino per la guerra e rappresentano le principali condizioni poste da Mosca. Ma sono anche linee rosse per l'Ucraina, su cui hanno combattuto e perso la vita decine di migliaia di soldati ucraini.
La proposta ha innescato discussioni diplomatiche in tre continenti. Reuters riferisce che nove dei ventotto punti iniziali sono stati tagliati dopo i colloqui tra funzionari statunitensi e ucraini. Un gruppo bipartisan di senatori ha dichiarato che Rubio aveva definito il piano una lista dei desideri russa, sebbene Casa Bianca e Dipartimento di Stato abbiano negato. Una delegazione statunitense ha poi accettato di eliminare o modificare alcune delle parti più filorusse durante incontri a Ginevra con funzionari europei e ucraini.
Reuters riferisce che gli Stati Uniti hanno fatto pressione sull'Ucraina, avvertendo che potrebbero limitare l'assistenza militare se Kiev non firmasse. Zelensky ha dichiarato di essere pronto a incontrare Trump per discutere dei "punti sensibili", con l'obiettivo di un incontro prima di fine mese. Il Cremlino aveva avvertito che potrebbe non accettare emendamenti al piano. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha affermato che, sebbene Mosca fosse favorevole al quadro iniziale, la situazione sarebbe "fondamentalmente diversa" con modifiche sostanziali. Nonostante il relativo ottimismo americano, i leader europei restano scettici. Macron ha affermato di non vedere "alcuna volontà russa di un cessate il fuoco", mentre Downing Street ha avvertito che c'è "una lunga strada da percorrere".
Sul fronte mediorientale, AP News riferisce da Gerusalemme che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato mercoledì che Israele ha identificato gli ultimi resti restituiti da Gaza come quelli dell'ostaggio Dror Or, lasciando i corpi di due ostaggi a Gaza mentre la prima fase dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas si avvicina alla conclusione. L'identificazione è avvenuta mentre funzionari turchi, qatarioti ed egiziani si incontravano al Cairo per discutere della seconda fase del precario accordo di cessate il fuoco, iniziato a ottobre e mantenuto nonostante le accuse di violazioni da entrambe le parti. Le fasi successive dell'accordo prevedono la creazione di un organismo internazionale per governare Gaza e supervisionare la ricostruzione, nell'ambito di un mandato biennale rinnovabile delle Nazioni Unite.
Una forza armata di stabilizzazione internazionale dovrà garantire la sicurezza e il disarmo di Hamas, una richiesta fondamentale di Israele. Intanto, riferisce ancora AP News, funzionari indonesiani hanno dichiarato di voler inviare ventimila caschi blu: l'Indonesia, la più grande nazione al mondo a maggioranza musulmana con una lunga esperienza nelle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, è tra i paesi con cui gli Stati Uniti hanno discusso il piano della forza di stabilizzazione internazionale, oltre ad Azerbaigian, Egitto e Qatar.
AP News riferisce che il generale Agus Subianto, capo delle Forze Armate indonesiane, ha dichiarato ieri ai giornalisti dopo un'audizione con i parlamentari nella capitale Giacarta che sono ora nella fase di selezione per la forza di mantenimento della pace. In seguito, è previsto che la missione sia guidata da un generale a tre stelle. Ha affermato che il contingente formerà una brigata composita composta da battaglioni sanitari, del genio e di supporto meccanizzato.
Le Forze Armate stanno inoltre preparando risorse di supporto per la missione a Gaza, tra cui tre navi ospedale, l'aereo da trasporto militare C-130 Hercules e un elicottero. Il ministro della Difesa Sjafrie Sjamsoeddin ha aggiunto che lo spiegamento finale attende un ordine ufficiale dal presidente Prabowo Subianto, ma le truppe stanno già seguendo un addestramento specifico per la missione. Infine, sul fronte della politica interna americana ABC riferisce che secondo un nuovo documento depositato in tribunale dagli avvocati dell'amministrazione Trump, la segretaria del Dipartimento per la sicurezza interna Kristi Noem ha ordinato che centinaia di uomini venezuelani espulsi dagli Stati Uniti a marzo vengano trasferiti a El Salvador, nonostante un giudice federale abbia ordinato di invertire la rotta degli aerei di espulsione.
Nella documentazione depositata ieri sera, il Dipartimento di Giustizia ha affermato che i funzionari del Dipartimento di Giustizia e del Dipartimento per la sicurezza interna hanno trasmesso la loro consulenza legale a Noem dopo che il giudice distrettuale statunitense James Boasberg ha emesso prima una direttiva orale e poi un ordine scritto che mirava a bloccare le deportazioni ai sensi dell'Alien Enemies Act.
ABC News riferisce che dopo aver ricevuto tale parere legale, la segretaria Noem ha disposto che i detenuti che erano stati espulsi dagli Stati Uniti prima dell'ordine della Corte potessero essere trasferiti sotto la custodia di El Salvador. Secondo quanto riportato nel fascicolo, tale consulenza legale è stata fornita a Joseph Mazzara, consulente generale facente funzioni del Dipartimento per la sicurezza interna, dal procuratore generale aggiunto Todd Blanche e dall'ex alto funzionario del Dipartimento di Giustizia Emil Bove, che l'hanno poi trasmessa a Noem.