In primo piano su tutti i media internazionali c’è il discorso alle Nazioni Unite di Donald Trump. Un discorso che, secondo la CNN, ha offerto un quadro preoccupante della nuova realtà globale: gli Stati Uniti, che furono i principali architetti dell’Onu nel 1945, oggi ne rappresentano il critico più feroce. La domanda provocatoria lanciata dal presidente – «Qual è lo scopo delle Nazioni Unite?» – è risuonata come il segnale di un tempo instabile, in cui il multilateralismo appare più fragile che mai.
World Media Headlines - Trump all’Onu attacca l’Europa: “Immigrazione ed energia verde vi stanno distruggendo”
La Carta di San Francisco, che sanciva il diritto internazionale e il rispetto dei diritti umani, sembra lontanissima dall’approccio di Trump. Nelle sue parole è emersa infatti la volontà di agire unilateralmente, anche a costo di violare il diritto internazionale.
Lo dimostra l’annuncio, privo di prove concrete, di nuovi attacchi contro presunti motoscafi del cartello venezuelano: «Siate avvertiti che vi faremo saltare in aria», ha detto ai delegati. Nessun passaggio al Congresso, nessun via libera istituzionale, solo un monito che rafforza l’immagine di un presidente poco incline a vincoli e mediazioni. Come sottolinea The Guardian, il vero bersaglio del discorso è stata l’Europa, accusata di distruggere sé stessa con le politiche sull’immigrazione e l’energia verde. L’attacco è stato diretto, senza la minima diplomazia: «I vostri Paesi stanno andando all’inferno», ha scandito Trump, aggiungendo che l’Europa sarebbe «sull’orlo della distruzione» a causa dell’agenda climatica.
Parole che hanno colpito in pieno le relazioni transatlantiche, già logorate, e che hanno risuonato come un assist ai movimenti populisti europei. Non sono mancati attacchi personali, come quello al sindaco di Londra Sadiq Khan, definito «terribile» e accusato di voler aprire la strada alla sharia. L’impressione, per molti osservatori, è che il presidente abbia parlato più alla sua base elettorale che ai leader mondiali. Lo evidenzia Ned Price, ex funzionario dell’amministrazione Biden, che su X ha liquidato il discorso come «Maga Madlibs», un comizio travestito da intervento di politica estera. I primi dieci minuti, infatti, sono sembrati una rivendicazione dei presunti successi economici della sua amministrazione, con toni più da campagna elettorale che da tribuna diplomatica. Eppure, il messaggio è arrivato forte: la seconda presidenza Trump sembra voler ridefinire i rapporti globali spostando il baricentro su un’America isolazionista e ostile al liberalismo europeo.
Intanto negli Stati Uniti, dopo la sospensione seguita ai commenti controversi sull’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk, è ripartito lo show di Jimmy Kimmel. Il comico, riferisce la BBC, particolarmente emozionato, ha chiarito di non aver mai inteso sminuire la tragedia e ha lodato l’atto di perdono della vedova Kirk. Non sono mancati attacchi satirici: Kimmel ha paragonato il presidente della FCC, Brendan Carr, a un boss mafioso, e ha ironizzato sull’apparizione di Trump all’Onu. Tuttavia, lo show non è andato in onda ovunque: diverse stazioni affiliate ad ABC, tra cui quelle gestite da Nexstar e Sinclair, hanno preferito trasmettere altri programmi, scelta subito lodata da Carr. La puntata, comunque disponibile su Hulu + Live TV, ha visto il sostegno pubblico di attori come Ben Stiller, mentre Trump ha replicato sui social accusando ABC di aver “resuscitato” un conduttore senza pubblico né talento.
In evidenza su tutti i media internazionali, c’è poi una nuova tragedia naturale che sta travolgendo l’Asia orientale. La Reuters ha raccontato l’impatto devastante del tifone Ragasa, il ciclone tropicale più potente dell’anno, che dopo aver provocato 14 vittime a Taiwan e decine di dispersi, ha raggiunto la Cina meridionale travolgendo milioni di persone. A Taiwan, nella contea di Hualien, il crollo di un lago di sbarramento ha riversato un muro d’acqua su un’intera città, lasciando oltre 120 dispersi. Hong Kong è stata investita da piogge torrenziali e venti violentissimi, segno che la stagione dei tifoni resta una delle più gravi minacce climatiche della regione.
Infine, i mercati. Secondo Bloomberg, la BCE, per voce di Cipollone, giudica i rischi per l’inflazione “molto bilanciati”, segnalando un approccio prudente dopo mesi di rialzi. La Banca centrale svizzera si prepara intanto a scongiurare l’adozione di tassi negativi, mentre negli Stati Uniti il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito che non esiste un percorso privo di rischi per l’economia americana, stretta tra l’inflazione ancora alta e le incertezze geopolitiche.