Non ditelo ad Andrea Orcel, ma, al di là delle Alpi, c'è un Paese che pensa che certi stipendi, che vengono erogati al banchieri, siano troppo alti.
Stiamo parlando della Svizzera dove, ieri sera, la camera alta del parlamento ha approvato una mozione che mette un tetto alla retribuzione annua complessiva dei banchieri, con un massimo compreso tra i 3 e i 5 milioni di franchi svizzeri (equivalenti a una somma tra i 3,12 e i 5,21 milioni di euro).
Svizzera: il parlamento mette un tetto alla retribuzione dei banchieri
Che possono sembrare tanti, ma che, in alcuni casi, sono molto meno di quanto oggi si mettono in tasca i più pagati tra i banchieri che operano nella Confederazione.
La mozione (che nel 2023 era stata bocciata) è passata a stretta maggioranza. con 21 voti favorevoli e 19 contrari.
La misura, inizialmente proposta in seguito al crollo di Credit Suisse del 2023, passa ora alla camera bassa del parlamento. Se anche la camera bassa dovesse approvare la mozione, la palla passerà al Consiglio federale svizzero (l'organo politico che guida la Confederazione) che dovrà redigere un emendamento per cambiare la legge, nell'ambito di una più ampia strategia di garanzia del settore bancario.
Dopo il doloroso fallimento di Credit Suisse, che ha gettato ombre sul Paese e sulla sua celebrata stabilità bancaria, il problema della retribuzione dei dirigenti è diventato in Svizzera un problema molto sentito.
Dopo un salvataggio voluto dallo Stato, Credit Suisse è stata acquisita da UBS, il cui amministratore delegato Sergio Ermotti percepiva uno stipendio pari a 14,4 milioni di franchi svizzeri nel 2023.
La ministra delle finanze svizzera Karin Keller-Sutter ha poi messo in dubbio le somme guadagnate da alcuni alti dirigenti, facendo proprio il nome di Ermotti.