Politica

L'Ideona di Salvini: mandati per le Regioni a lunghezza variabile, seguendo il metro leghista

Redazione
 

Che dire: chapeau davanti a Matteo Salvini, che avrà mille e una dote, ma che non sapevamo sapesse anche di Diritto costituzionale. Al punto da ipotizzare che la durata di una legislatura regionale possa essere accorciata o (come lui propone) allungata a seconda dell'abbisogna.

L'Ideona di Salvini: mandati per le Regioni a lunghezza variabile, seguendo il metro leghista

Torniamo seri, anche se è difficile mantenere una postura impassibile davanti all'ultima sortita del segretario leghista che, dal palco del congresso della Lega Lombarda (che ha visto l'elezione di Massimiliano Romeo, non nella ristretta cerchia dei suoi amici), ha annunciato di avere chiesto, agli alleati di governo, di spostare le elezioni regionali, in calendario per l'autunno dell'anno prossimo, per la primavera del 2026.

''Mi sembrerebbe giusto che Luca Zaia potesse accendere la fiaccola olimpica nel 2026'', ha detto inducendo più d'uno a pensare che la proposta possa essere stata tirata fuori, come il coniglietto bianco del cilindro del mago di turno, per acquietare Zaia e, almeno, spostare di qualche mese il problema di come ricollocarlo una volta scaduto il suo mandato alla Regione.

Una sortita che potrebbe fare sorridere (non avendo alcun fondamento giuridico o dettato da una situazione emergenziale), ma che invece ci sta bene nella graduatoria delle priorità del segretario leghista che - tra sentenze che incombono e che lo vendono indossare l'usbergo dell'ultimo difensore davanti all'invasore straniero e nervosismo e insofferenza dentro il partito - vede avvicinarsi importanti scadenze. Quali appunto le regionali che, con Zaia in uscita, per effetto del tetto di due mandati, rischiano di portare a più alto livello la conflittualità in casa leghista.

Anche da qui partono le spericolate ricostruzioni storiche del passato recente che, secondo la narrazione di Salvini, vedono la Lega da sola a volere le Olimpiadi di Milano-Cortina, ''con tre miliardi di spettatori che guarderanno le montagne lombarde e venete'', ha detto per poi domandare ''chi ha portato a casa le Olimpiadi? La Lega e lo abbiamo fatto al governo coi 5Stelle. Vi lascio immaginare le discussioni notturne con Di Maio e a spiegare a Toninelli dove era Livigno, lui pensava di arrivarci in monopattino''.

Immaginiamo che risate nel sentire raccontare il gustoso aneddoto. E quindi via con l'elencare le cose che, se non ci fosse stato lui a capo delle Ministero delle Infrastrutture, non ci sarebbero state.

A noi, i cittadini, senza tanto badare a rulli di tamburi e squilli di tromba, interessa però una cosa: che non accada quel che è successo dopo le Olimpiadi di Torino, con impianti faraonici di cui nessuno si ricorda più.

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