Salute

L'attività fisica come scudo per il cervello: lo studio che lo dimostra

 

L'attività fisica non solo giova al corpo, ma protegge anche il cervello da cinque gravi patologie: demenza, disturbi del sonno, depressione, ansia e ictus. A rivelarlo è uno studio che verrà presentato al 77° Meeting annuale dell'American Academy of Neurology, in programma dal 5 al 9 aprile 2025 a San Diego, California.

L'attività fisica come scudo per il cervello: lo studio che lo dimostra

La ricerca ha dimostrato che le persone più attive fisicamente hanno una probabilità significativamente inferiore di sviluppare queste malattie rispetto a chi conduce una vita sedentaria. L'analisi, condotta su un campione di 73.411 individui con un'età media di 56 anni, ha sfruttato dispositivi come smartwatch per monitorare ininterrottamente per sette giorni l'attività fisica, il dispendio energetico e il tempo trascorso seduti.

I risultati hanno evidenziato che più a lungo una persona rimane seduta, maggiore è il rischio di sviluppare una delle cinque patologie analizzate. L'aumento del rischio varia dal 5% al 54% rispetto a coloro che trascorrono meno tempo in posizione sedentaria. Per misurare l'attività fisica è stato utilizzato il parametro degli equivalenti metabolici (MET). L'esercizio da moderato a vigoroso è stato definito come un'attività con un dispendio energetico di almeno tre MET: ad esempio, camminare o fare le pulizie domestiche equivale a tre MET, mentre attività più intense come il ciclismo possono arrivare a circa sei MET, a seconda dell'intensità.

“Questa ricerca evidenzia il ruolo dell'attività fisica e della sedentarietà come fattori modificabili che possono migliorare la salute del cervello e ridurre l'incidenza di queste malattie”, ha dichiarato Jia-Yi Wu, autore dello studio e ricercatore presso la Fudan University di Shanghai. Lo studio ha rilevato che le persone con un dispendio energetico più elevato riducono dal 14% al 40% la probabilità di sviluppare le cinque malattie.

In particolare, chi non ha sviluppato alcuna patologia presentava un dispendio energetico giornaliero medio da attività fisica moderata o vigorosa di 1,22 chilojoule per chilogrammo, rispetto a valori inferiori rilevati nei soggetti affetti da una delle malattie. La chiave per un cervello sano potrebbe dunque risiedere nel mantenere uno stile di vita attivo, scegliendo ogni giorno di dedicarsi all'attività fisica, anche con piccoli gesti quotidiani.

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