Esteri
Russia: la Banca centrale verso un secco aumento dei tassi
Redazione
Le ripercussioni del conflitto in Ucraina, a cominciare dalla corsa irrefrenabile dell'inflazione, in un panorama di economia di guerra, potrebbero spingere la Banca centrale russa a decidere un drastico aumento dei tassi di interesse, forse già bei prossimi giorni.
Russia: la Banca centrale verso un secco aumento dei tassi
Nonostante gli aumenti dei tassi già decisi nei mesi scorsi, l'indice dei prezzi al consumo continua a salire, raggiungendo l'8,9% a novembre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, in aumento rispetto all'8,5% di ottobre, sotto la spinta dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Anche l'indebolimento del rublo ha spinto il processo inflattivo, segnatamente facendo aumentare il costo delle importazioni, di cui il Paese ha bisogno dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. L'attenzione degli economisti è ora rivolta alle decisioni che la CBR prenderà nella riunione del 20 dicembre e che potrebbero concretizzarsi un un aumento di 200 punti base nella riunione, portando quindi il tasso di interesse chiave del Paese al 23%.
Per gli analisti, i prezzi sono destinati a continuare a salire, con un’inflazione destinata a salire ben oltre il 9,0% annuo entro la fine del 2025.
La banca centrale ha già deliberato un aumento dei tassi di 200 punti base nella sua ultima riunione di ottobre , avvisando che l’inflazione stava viaggiando ''notevolmente al di sopra'' delle previsioni estive e che le aspettative di inflazione continuano ad aumentare, poiché ''la crescita della domanda interna sta superando di gran lunga la capacità di espandere l’offerta di beni e servizi''.
I consumatori russi sono stati colpiti in modo particolarmente duro, poiché i prezzi di generi alimentari di base, come burro, uova, olio di girasole e verdure, hanno registrato forti aumenti a due cifre, con la domanda che ha superato l’offerta.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede che la Russia registrerà una crescita del 3,6% nel 2024 prima di una decelerazione l’anno prossimo, quando è prevista una crescita dell′1,3%. Il ''forte rallentamento'', ha affermato l'FMI, è stato previsto ''mentre i consumi privati e gli investimenti rallentano in mezzo a una ridotta tensione nel mercato del lavoro e a una crescita salariale più lenta''.
Il rublo russo è crollato bruscamente contro il dollaro a novembre, indebolendosi a 114 contro il biglietto verde , il livello più basso da marzo 2022, dopo che un altro giro di sanzioni statunitensi ha preso di mira la terza banca russa, Gazprombank.