Nel panorama educativo contemporaneo, la sfida di rendere la letteratura greca antica più accessibile e coinvolgente per le nuove generazioni trova una risposta innovativa grazie alla tecnologia. Un progetto pionieristico condotto dal Dipartimento di Filosofia e Pedagogia dell’Università Aristotele di Salonicco dimostra come la robotica educativa possa infondere nuova linfa nell’interesse degli studenti per i poemi omerici.
La modernità incontra i classici: come la robotica avvicina gli studenti alla letteratura greca
La modernità, dunque, non si pone in contrasto con i classici, ma ne diventa strumento di valorizzazione, rendendoli più vivi e attuali che mai. Alla base di questa iniziativa vi è DuckyCode, un sofisticato robot intelligente che consente agli studenti del primo anno delle scuole secondarie di esplorare l’Odissea in maniera interattiva e creativa.
Il progetto, sperimentato con successo in diversi istituti di Salonicco si prefigge l’obiettivo di trasformare l’approccio allo studio dell’epica omerica attraverso la fusione di tecnologia, narrazione e pensiero critico.
L’essenza del programma risiede nell’impiego della robotica per tradurre in dinamiche esperienziali il viaggio di Ulisse. Gli studenti, infatti, programmano DuckyCode per dare vita a specifici episodi dell’Odissea, reinterpretando la narrazione e sperimentando scenari alternativi. Inoltre, pianificano le tappe del viaggio dell’eroe su una mappa appositamente progettata, superando ostacoli e sfide che ricalcano le peripezie narrate da Omero.
Questo approccio non solo incentiva la comprensione del testo, ma stimola anche la collaborazione e lo sviluppo di competenze digitali. Maria Palioura, dottoranda presso il Dipartimento di Filosofia e Pedagogia dell’Università Aristotele di Salonicco e coordinatrice della ricerca, racconta al quotidiano greco The Opinion: "Ho sentito l’esigenza di creare qualcosa che mi avvicinasse ai bambini, poiché ho notato che le lezioni di letteratura sono sempre più sottovalutate dagli studenti. Ritengo che ciò sia ingiusto, poiché questi corsi hanno molto da offrire al mondo moderno. Questa consapevolezza mi ha ispirato a creare questo progetto".
La sua iniziativa non è solo un esperimento didattico, ma una vera e propria rivoluzione metodologica, in grado di fondere l’eredità culturale con le esigenze della contemporaneità. Oltre alla valorizzazione della letteratura classica, il progetto evidenzia una necessità educativa di più ampio respiro: la formazione di competenze trasversali che vanno oltre la semplice acquisizione di conoscenze.
“La verità è che la maggior parte di noi si concentra sull’acquisizione di conoscenze. Tuttavia, viviamo nell’era di Internet, in cui l’accesso alla conoscenza è immediato. Ciò di cui dovremmo preoccuparci di più è lo sviluppo di altre competenze. Attraverso un corso di questo tipo, gli studenti non solo acquisiscono conoscenze, ma, integrando la tecnologia nelle lezioni di letteratura, coltivano competenze digitali, imparano a collaborare e rafforzano il loro pensiero critico”, sottolinea ancora Palioura.
L’iniziativa ha già ottenuto riscontri entusiastici sia da parte degli studenti che degli insegnanti. L’entusiasmo deriva dalla capacità del progetto di trasformare lo studio dell’Odissea in un’esperienza immersiva e partecipativa, in cui gli studenti non sono più meri lettori passivi, ma veri e propri protagonisti della narrazione. La classicità si rigenera, rivelando la sua perenne attualità e la sua straordinaria capacità di dialogare con il presente.
A sottolineare la scelta dell’Odissea come opera centrale del progetto è ancora Maria Palioura: “Non abbiamo scelto l’Odissea a caso. Fa acrobazie tra letteratura e greco antico. Si tratta di un testo della letteratura greca antica, attraverso il quale cerchiamo di mettere in luce i valori che vengono proiettati nella narrazione, così come Omero li plasma attraverso il testo greco. In questo modo l’opera diventa più accessibile ai bambini e la narrazione più comprensibile”, dice. Il successo del programma deve molto anche alla collaborazione tra studiosi e ricercatori.
“Il professore associato del Dipartimento di Filosofia e Pedagogia dell’Università Aristotele di Salonicco, Theodosios Sapounidis, è stato il mio compagno in questa impresa. Nel nostro gruppo di ricerca, in quanto dottorandi, operiamo in uno spirito di cooperazione: ognuno sostiene e rafforza l’altro”, conclude Palioura. L’alleanza tra innovazione e tradizione si traduce dunque in un modello di apprendimento sinergico e inclusivo.
Come detto, il cuore pulsante di questa iniziativa è DuckyCode, un prodotto sviluppato dall’omonima società spin-off dell’Università Aristotele di Salonicco. Frutto dell’evoluzione dei già premiati sistemi CubesCoding e Robotiles, DuckyCode rappresenta una piattaforma ibrida per la robotica educativa e la programmazione. Essa si compone di due sottosistemi: uno che permette la programmazione attraverso comandi magnetici, senza l’uso di un computer, e un altro che sfrutta ambienti grafici tramite dispositivi elettronici. Nell’ambito di questo progetto è stato adottato il secondo sottosistema, favorendo così l’interazione diretta tra studenti e robot attraverso computer, tablet o smartphone. Una sperimentazione didattica, quella di Salonicco, che non solo apre prospettive inedite per l’insegnamento delle discipline umanistiche, ma conferma anche come la modernità possa essere una preziosa alleata nella riscoperta dei grandi classici.