Il mondo del cinema e della televisione dice addio a Richard Chamberlain, icona incontrastata del piccolo schermo, che avrebbe oggi compiuto 91 anni. L’attore, dalla bellezza sofisticata e dallo sguardo magnetico, ha segnato un’epoca incarnando personaggi indimenticabili, tra cui il generoso e umano Dottor Kildare e il controverso Padre Ralph de Bricassart, protagonista della celebre serie Uccelli di rovo. Un sex symbol degli anni ’80, amato dalle donne di tutto il mondo, che tuttavia celava un segreto personale che solo in età avanzata ha avuto il coraggio di rivelare: la sua omosessualità.
Addio a Richard Chamberlain, l’indimenticabile Padre Ralph che fece innamorare milioni di donne
Era il 1983 quando in Italia, grazie a Canale 5, approdava Uccelli di rovo, una travolgente storia d’amore proibito tra il maturo reverendo Ralph e la giovane, sensuale Meggie. Un legame lacerante, capace di sovvertire ogni convenzione sociale e religiosa, che conquistò milioni di telespettatori, diventando un vero fenomeno mediatico. Le donne italiane – madri, zie, nonne – si lasciarono affascinare dal carisma solenne e al contempo appassionato di Chamberlain, tanto che ancora oggi il titolo della serie viene evocato per descrivere, con un misto di nostalgia e ironia, amori impossibili e sacerdoti innamorati.
Ma dietro al seducente interprete si celava un uomo complesso, che per lungo tempo ha dovuto convivere con il peso di un’identità nascosta. «Sono riuscito a dire la verità solo a 68 anni, quando ormai sullo schermo non potevo più essere un eroe romantico», dichiarò nel 2007. «Sono nato nel 1934. Negli anni ‘40 e ‘50, essere omosessuali in America era peggio che essere traditori o assassini. Ho avuto paura. Ma quando finalmente ho scritto su un foglio la parola “omosessuale”, ho sentito come se un angelo mi avesse sfiorato con un’ala, liberandomi da ogni paura».
Una confessione che non cambiò il ricordo indelebile che il pubblico conservava di lui, che rimase per sempre l’emblema della passione proibita, del tormento interiore e della bellezza che sfida il tempo. Il grande amore della sua vita è stato Martin Rabbett, che lo ha accompagnato per decenni e che oggi lo saluta con parole struggenti: «Il nostro amato Richard è ora con gli angeli. È libero e sta volando verso i nostri cari prima di noi. Quanto siamo stati fortunati ad aver conosciuto un’anima così straordinaria e amorevole. L’amore non muore mai. E il nostro amore è sotto le sue ali che lo sollevano verso la sua prossima grande avventura».
Oltre alla bellezza e al carisma, Chamberlain era un attore di straordinario talento. Negli anni ‘80 si guadagnò il titolo di Re delle miniserie, grazie a produzioni di grande successo come Colorado (1978-1979), Shōgun (1980) e, ovviamente, Uccelli di rovo (1983). Il pubblico lo amò anche nei panni di Allan Quatermain ne Le miniere di Re Salomone (1985) e Gli avventurieri della città perduta (1987), e ancora di Aramis ne Il ritorno dei tre moschettieri (1989).
Celebre anche la sua interpretazione di Giacomo Casanova ne Il veneziano, vita e amori di Giacomo Casanova (1987), accanto a un cast stellare che includeva Faye Dunaway, Ornella Muti e Hanna Schygulla. Negli anni ’90, Chamberlain proseguì la sua carriera dedicandosi soprattutto alla televisione, apparendo in serie di culto come The Drew Carey Show, Will & Grace, Desperate Housewives e Nip/Tuck. Nel 2005 portò in scena il ruolo di Ebenezer Scrooge nel tour di Scrooge: The Musical, dimostrando ancora una volta il suo eclettismo e il suo amore per la recitazione. Mentre nel 2010, nella serie Chuck, vestì i panni del misterioso criminale Adelbert de Smet, soprannominato 'Il Belga'.
Eppure, per quanto variegata e brillante sia stata la sua carriera, Richard Chamberlain rimarrà per sempre legato all’immagine affascinante, egoista e tormentata di Padre Ralph de Bricassart. Un uomo diviso tra il sacro e il profano, tra la vocazione religiosa e l’amore terreno, che ancora oggi fa battere il cuore a chiunque abbia vissuto la magia di Uccelli di rovo. E chi potrebbe dimenticare la celebre scena della doccia, quando il corpo scultoreo di Chamberlain si svelava in tutta la sua perfezione? Un momento iconico, che segnò un record di ascolti e che, per molte spettatrici, rimase impresso come un sogno proibito: un “bronzo di Riace” in carne e ossa, una bellezza eterea che sfidava il tempo e la realtà.
Quando nel 2010 gli venne chiesto come volesse essere ricordato, Chamberlain rispose con una risata: «Non mi interessa essere ricordato». Ma lasciò un messaggio che suona oggi come un testamento spirituale: «Sono certo che l'amore esista, ed è disponibile per noi in ogni momento». Non parlava del semplice innamoramento, ma di una vibrazione universale, un’energia sempre presente e a disposizione di chiunque sappia coglierla. E forse, è proprio attraverso questo amore che Richard Chamberlain continuerà a vivere. Nel ricordo di chi ha amato il suo talento, nel cuore di chi ha sognato con i suoi personaggi, nelle immagini indelebili di un’epoca in cui la televisione sapeva ancora incantare e far sognare.