In Italia la forbice tra chi guadagna molto e chi invece si colloca ai margini del mercato del lavoro resta ampia, e i dati più recenti sul reddito lordo dichiarato dai lavoratori offrono uno spaccato chiaro delle differenze economiche tra categorie professionali e settori.
Redditi, notai e sportivi al top: 270mila euro per gli atleti, 160mila per i notai
Il Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali ha analizzato i redditi medi del 2024, relativi all’anno fiscale 2023, considerando sia i lavoratori iscritti all’Inps, sia i professionisti affiliati alle Casse professionali, sia i lavoratori autonomi soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale, gli Isa, offrendo un quadro dettagliato delle dichiarazioni fiscali italiane.
Tra gli iscritti all’Inps, i redditi più elevati spettano agli sportivi professionisti, con una media di 270.070 euro lordi all’anno. Si tratta di una categoria numericamente ridotta, circa 165.000 individui, che include calciatori, ciclisti e atleti di altre discipline.
Seguono i medici e altri professionisti sanitari iscritti alla relativa Cassa pensionistica, con un reddito medio di 87.010 euro, e i giornalisti dipendenti, che dopo la soppressione dell’Inpgi e il passaggio all’Inps nel 2022, dichiarano 68.280 euro annui. Sul fronte del trasporto aereo, piloti e personale di bordo delle compagnie italiane raggiungono in media 39.790 euro. I dipendenti pubblici, tra cui quelli dello Stato e degli enti locali, si attestano su redditi medi di 34-37mila euro, mentre il settore dei trasporti registra 33.290 euro. Chiudono la classifica i coltivatori diretti, coloni e mezzadri, con redditi dichiarati molto più bassi, intorno ai 12.110 euro, praticamente sostenuti dalla collettività.
La parte più ampia dei lavoratori, circa 15,35 milioni tra dipendenti del settore privato e 4,5 milioni tra autonomi, commercianti, artigiani e imprenditori, dichiara redditi fino a 25-26mila euro, confermando come la maggioranza degli occupati italiani viva in una fascia medio-bassa. È importante precisare, sottolinea Itinerari Previdenziali, che le medie considerate tengono conto soltanto di chi presenta la dichiarazione dei redditi, escludendo chi non dichiara nulla o riporta redditi pari a zero.
Tra i liberi professionisti, i notai continuano a guidare la classifica con 160.546 euro lordi annui, sebbene negli ultimi due anni si sia registrato un leggero calo. Seguono i titolari di farmacia con circa 107mila euro, gli attuari con 100mila euro e i commercialisti con 88.366 euro.
Medici chirurghi e dentisti dichiarano rispettivamente 74.000 e 67.000 euro annui, mentre alle posizioni più basse si collocano psicologi, periti agrari, biologi, giornalisti liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi, che arrivano a 11.000 euro lordi annui. Va sottolineato che, tra i professionisti iscritti agli albi, non tutti presentano dichiarazioni, quindi i redditi medi considerati includono anche chi dichiara importi nulli o negativi. Gli attuari, al terzo posto della classifica dei professionisti più pagati, sono figure altamente specializzate in matematica, statistica e finanza, capaci di valutare rischi e prevedere scenari futuri per compagnie assicurative, fondi pensione ed enti finanziari, assicurando la solidità dei sistemi previdenziali e di assicurazione.
Il Centro studi ha inoltre esaminato i redditi dei lavoratori autonomi soggetti agli Isa, un sistema che valuta l’affidabilità fiscale delle attività sulla base di dati contabili e indicatori economici. Tra circa 2,74 milioni di contribuenti analizzati, il 10,5% dichiara redditi fino a 30.000 euro, mentre quasi l’89,5% supera questa soglia. Considerando i punteggi Isa inferiori a 8, emerge che una minoranza, circa il 13,7%, dichiara redditi più bassi, mentre la stragrande maggioranza si colloca sopra i 30.000 euro, suscitando qualche perplessità sulla correttezza delle dichiarazioni. Per quanto riguarda i settori, i redditi più alti tra gli autonomi si registrano tra gli intermediari del commercio con 67.800 euro lordi annui, gli informatici con 56.500 euro e gli amministratori di condominio con 50.300 euro. In fondo alla classifica troviamo estetisti con 15.400 euro, tintorie e lavanderie con 14.000 euro, e gestori di discoteche, sale da ballo e scuole di danza con 12.000 euro annui.