La moneta brasiliana, il real, è sceso al livello più basso, rispetto al dollaro, da quando è stata introdotta nel 1994. Per gli economisti, si tratta della conseguenza della mancanza di risultati evidenti dello lotta che il presidente, Luiz Inácio Lula da Silva, sta portando avanti per frenare la crescita della spesa pubblica.
Un disegno di legge sostenuto da Lula che mira a tagliare 70 miliardi di real (11 miliardi di dollari) di spesa pubblica è in discussione nella camera bassa del Congresso brasiliano. Ma alcuni operatori di mercato si tratta di una misura che non potrà mutare la situazione.
Il real brasiliano al livello più basso della storia rispetto al dollaro
Ieri il real ha perso il 2,8% del suo valore contro il dollaro statunitense, deprezzandosi al rapporto di 6,26 per ogni biglietto verde. Quest'anno il real ha perso quasi il 23% del suo valore rispetto alla valuta statunitense.
La camera bassa brasiliana ha approvato martedì sera alcuni elementi meno divisivi del disegno di legge, ma parti chiave, come le restrizioni agli aumenti del salario minimo, devono ancora essere sottoposte a votazione. Anche il Senato deve votare su ciò che la camera bassa approva, e il Congresso si aggiorna venerdì.
Nè i ripetuti interventi nei mercati valutari della Banca centrale per fermare il trend in caduta del real hanno sortito molti effetti, rendendo, quindi, più gravose le importazioni brasiliane, con forti timori per gli effetti inflazionistici.
Lula, che si sta riprendendo da un intervento chirurgico per fermare un'emorragia cerebrale , ha dichiarato domenica alla TV Globo che la sua amministrazione è fiscalmente responsabile e ha minimizzato le preoccupazioni sui mercati finanziari.
"Non è il mercato che deve preoccuparsi della spesa pubblica. È la nostra amministrazione. Se non tengo a freno la spesa, se spendo più di quanto ho, saranno i poveri a pagarne le conseguenze", ha detto il presidente brasiliano.
Il ministro dell'Economia brasiliano Fernando Haddad ha affermato che il forte deprezzamento del real non riflette la realtà dell'economia del Paese, sottolineando che i dati sull'inflazione e sulla disoccupazione stanno migliorando.