Secondo l'ultimo indice dei prezzi delle abitazioni di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, nel mese di luglio si è registrato un incremento del 2,3% dei valori immobiliari, rispetto al mese precedente, raggiungendo una media di 1.863 euro al metro quadro. Anche su base annua, i prezzi delle case risultano essere in crescita del 2,1%.
Regioni
Nel corso del mese appena trascorso, tutte le regioni italiane hanno evidenziato variazioni positive, con i maggiori aumenti che si concentrano in Calabria (4,8%), Basilicata (3,8%), Marche (3,6%), Lombardia e Sardegna (entrambe su del 3,4%). Rialzi sopra le media del periodo anche in Abruzzo e Campania- i prezzi di entrambe le regioni crescono del 2,9%-, Veneto (2,7%) e Molise (2,5%). Mentre, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia sono in linea con la crescita mensile nazionale del 2,3%. Infine, le restanti 9 regioni presentano aumenti inferiori alla variazione media nazionale, con percentuali comprese tra il 2,2% rilevato in Valle d’Aosta e lo 0,5% della Liguria.
Per quanto riguarda i prezzi di richiesta, la regione più cara è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 3.202 euro al metro quadro. La seguono Valle d’Aosta (2.679 euro/m²), Liguria (2.514 euro/m²) e Toscana (2.332 euro/m²). Valori immobiliari superiori alla media italiana anche per Lombardia (2.226 euro/m2), Lazio (2.126 euro/m2) ed Emilia-Romagna (1.875 euro/m2). Le restanti regioni presentano prezzi compresi tra i 1.854 euro dell’Emilia-Romagna e i 903 euro del Molise, la più economica a livello di prezzi delle case.
Province
Nel mese di luglio tutte le province italiane evidenziano degli aumenti, fatta eccezione per Frosinone, che è in lieve calo dello 0,1% rispetto a giugno. Ben 41 aree fanno registrare incrementi al di sopra della crescita mensile nazionale del 2,3%, con variazioni comprese tra il 6,5% di Enna e il 2,4% di Campobasso, Chieti e Salerno. Asti, Vicenza, Ancona e Pisa. Aumenti inferiori alla media del periodo nelle altre 60 province, che vanno dal 2,2% di Ascoli Piceno allo 0,3% di Lucca. La provincia di Milano segna un rialzo del 2,5% nel mese di luglio; mentre quella di Roma cresce del 2,1%.
Bolzano, con i suoi 4.554 euro al metro quadro, è la provincia con i valori immobiliari più elevati, davanti a Milano (3.473 euro/m²) e Lucca (3.085 euro/m²) e Firenze (2.927 euro/m2). All’opposto troviamo Biella (637 euro/m2), Caltanissetta (661 euro/m2) e Isernia (680 euro/m2), i mercati provinciali con i prezzi delle case più convenienti.
Capoluoghi
Anche la tendenza cittadina dei prezzi dell’usato vede una netta prevalenza di aree in ripresa, sono 85 su 105 capoluoghi monitorati, trainate da Lecco (10,6%), Como (8,2%), Gorizia (6,7%) e Napoli (4,8%).
Per quanto riguarda i principali mercati cittadini, oltre a Napoli, si registrano incrementi a Palermo (2,7%), Torino (1,8%), Roma (1%), Milano (0,9%), Bologna (0,5%), Firenze (0,4%) e Venezia (0,3%). Matera, Imperia e Foggia presentano gli stessi prezzi di un anno fa. Mentre, 16 città hanno valori immobiliari in calo, con le maggiori flessioni che riguardano Agrigento (-2,3%), Cuneo (-1,7%) e Macerata (-1,4%).
Milano (5.032 euro/m2) si conferma anche a luglio la regina dei valori immobiliari italiani, supera quota 5.000 euro al metro quadro, raggiungendo il massimo storico dalla prima rilevazione di idealista nel 2012. A seguire, nella classifica delle città più care, troviamo Bolzano (4.616 euro/m2), Venezia (4.498 euro/m2) e Firenze (4.126 euro/m2).
Di contro, i prezzi più bassi di vendita si trovano a Caltanissetta (712 euro/m²) che precede Ragusa (731 euro/m²) e Biella (755 euro/m²).
Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d'asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.