Economia

Petrolio: Exxon e Chevron fanno partire i domino delle acquisizioni

Redazione
 
Petrolio: Exxon e Chevron fanno partire i domino delle acquisizioni
L'enorme liquidità, che le favorevoli condizioni del mercato hanno reso possibile, sta spingendo alcuni grandi protagonisti del settore petrolifero a dare corpo a programmi per acquisire riserve ancora più gradi di quelle di cui oggi possono vantare.
A conferma di questo trend giungono le recenti mosse di giganti del settore, come Exxon Mobil e Chevron, che stanno rafforzando il loro inventario di perforazioni di petrolio e gas con acquisizioni multimiliardarie. Un strategia messa in essere scommettendo sulla resilienza della domanda per gli anni a venire.

Petrolio: Exxon e Chevron fanno partire i domino delle acquisizioni

Per avere un'idea di ciò di cui stiamo parlando, basti pensare che le manovre di consolidamento per il settore energetico statunitense ha determinato lo scorso anno accordi per un valore di 250 miliardi di dollari. E questo trend sembra destinato a proseguire in futuro, anche perché le società petrolifere, davanti allo stato florido delle casse derivato per l'aumento dei prezzi, vogliono spendere parte della liquidità che oggi vantano portando avanti aggressive campagne di acquisizioni.

Exxon, all'inizio di maggio, ha concluso l’acquisto da 60 miliardi di dollari di Pioneer Natural, dopo aver ricevuto il via libera dalle autorità di regolamentazione statunitensi. L'accordo consentirà ad Exxon di aumentare la sua produzione totale a oltre 5 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno entro il 2027, rendendolo il maggiore produttore del Permiano, il più grande e apprezzato giacimento petrolifero statunitense, che si trova nella parte occidentale del Texas e il New Mexico.

Chevron, da parte sua, ha appena perfezionato la trattativa per acquisire, per 53 miliardi di dollari, di Hess, andando a posizionarsi nelle massicce scoperte della rivale Exxon in Guyana e vedere la sua produzione aumentare a oltre 4 milioni di boep al giorno entro il 2027. Si prevede che i redditizi giacimenti offshore della Guyana, ricca di petrolio, conterranno più di 11 miliardi di barili di risorse di petrolio e gas. Exxon detiene attualmente una partecipazione del 45% nel blocco Stabroek in Guyana, con Hess e la cinese CNOOC come soci di minoranza.

Chevron, Exxon e altre compagnie petrolifere statunitensi hanno registrato profitti in forte aumento grazie ai forti prezzi dell’energia da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
Sebbene i loro guadagni siano in calo rispetto all'anno d’oro del 2022, sono ancora a livelli elevati.
Alla fine del 2023, Exxon aveva 31,54 miliardi di dollari in liquidità e mezzi equivalenti, mentre Chevron deteneva 8,18 miliardi di dollari.
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