Economia
Antonio Patuelli riceve la Laurea Honoris Causa a Pisa: “Serve un nuovo costituzionalismo digitale europeo”
Redazione

L’Università di Pisa ha conferito la Laurea Magistrale Honoris Causa in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari ad Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI). La cerimonia, presieduta dal Rettore Riccardo Zucchi, si è svolta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza” dell’Università di Pisa ed ha visto la lettura della Motivazione da parte di Elena Bruno, Presidente del Corso di laurea magistrale in Banca, Finanza aziendale e Mercati finanziari del Dipartimento di Economia e Management, la Laudatio da parte di Giuliana Birindelli, Professore ordinario di Economia degli intermediari Finanziari del Dipartimento di Economia e Management, e la Lectio Magistralis di Antonio Patuelli.
Antonio Patuelli riceve la Laurea Honoris Causa a Pisa
Nel suo intervento, Patuelli ha espresso “profonda gratitudine per l’alto onore” ricevuto, ricordando con emozione come il riconoscimento arrivi esattamente mezzo secolo dopo la sua laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università di Firenze. La Lectio Magistralis, densa di riferimenti storici e civili, ha ripercorso la trasformazione del sistema bancario italiano dall’Ottocento a oggi, dalle origini frammentate dei Monti di Pietà alla nascita della Banca d’Italia nel 1893, fino alle riforme che hanno plasmato il moderno mercato del credito, dalla legge Amato-Carli del 1990 al Testo Unico Bancario del 1994, fino all’apertura del nuovo secolo alle liberalizzazioni e ai capitali internazionali.
Il presidente dell’ABI ha ricordato come “il sistema bancario italiano si sia trasformato più che in ogni altro Paese europeo”, sottolineando il ruolo delle crisi, delle fusioni e delle riforme nel selezionare gli istituti più solidi. Patuelli ha poi affrontato i temi della vigilanza unica europea, della concorrenza tra banche e delle sfide dell’Unione bancaria, invitando a completare il processo di integrazione con una vera Unione delle regole societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti.
Ampio spazio è stato dedicato alle nuove sfide tecnologiche e regolamentari, dalla gestione dei rischi informatici al ruolo dell’intelligenza artificiale, che “deve aiutare le persone, non sostituirle”. Patuelli ha citato il regolamento europeo DORA sulla resilienza digitale e il MiCAR sulle cripto-attività, richiamando la necessità di un equilibrio tra innovazione, sicurezza e tutela della privacy. “Serve, ha dichiarato, un nuovo costituzionalismo digitale europeo, che definisca doveri e diritti di ciascuno di fronte alle potenzialità e ai rischi per le libertà”.
Il presidente dell’ABI ha ribadito inoltre il valore dell’educazione finanziaria, ora parte integrante dell’educazione civica, e l’impegno del settore bancario per la sostenibilità, la parità di genere e la giustizia sociale. “Le banche, ha affermato, devono essere indipendenti e costruttive verso lo sviluppo sostenibile, impegnate per un’etica che nasce dai principi della Costituzione”.
In chiusura, Patuelli ha evocato gli ideali morali e civili dei banchieri che contribuirono alla ricostruzione dell’Italia nel dopoguerra, e l’esempio dei giovani toscani che nel 1848 combatterono per la libertà a Curtatone e Montanara: “L’intransigenza morale, ha concluso, è la premessa indispensabile per far banca e per servire il Paese con responsabilità, competenza e libertà”.