In Europa un bambino su quattro pesa troppo. Un dato che non sorprende più, ma che continua a raccontare una verità inquietante: l’infanzia europea è sempre più sedentaria e malnutrita, e i comportamenti familiari non riescono a invertire la rotta.
Allarme Oms: un bambino su quattro in Europa è in sovrappeso, uno su dieci è obeso
A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che nel suo ultimo rapporto fotografa una generazione prigioniera di squilibri alimentari e carenza di attività fisica, con conseguenze destinate a incidere sulla salute di domani. Lo studio, condotto su 470 mila bambini tra i sei e i nove anni in 37 Paesi europei, rivela che il 25% dei piccoli è in sovrappeso e l’11% è già obeso.
Numeri che salgono ulteriormente nell’Europa meridionale, dove quasi un bambino su cinque è affetto da obesità. Il divario di genere aggiunge un ulteriore livello di preoccupazione: i maschi risultano più colpiti delle femmine (13% contro 9%), un segnale che suggerisce differenze nei modelli di comportamento, nel tempo libero e nell’educazione alimentare. Ma ciò che preoccupa ancora di più, secondo l’Oms, è la distorta percezione del problema. Due terzi dei genitori di bambini in sovrappeso li considerano “normali” o addirittura “magri”.
Una sottostima massiccia che rende inefficaci le strategie di prevenzione, perché se il problema non viene riconosciuto all’interno delle mura domestiche, difficilmente potrà essere affrontato con consapevolezza. Nel dossier emerge un quadro paradossale, dove sovrappeso e denutrizione convivono. Un fenomeno che riflette le disuguaglianze sociali ancora fortemente radicate in Europa: bambini che mangiano troppo, ma male, accanto a quelli che non hanno accesso a una dieta equilibrata.
L’alimentazione quotidiana dei più piccoli, infatti, mostra abitudini scorrette ormai diffuse. Solo il 46% dei bambini consuma frutta fresca ogni giorno, e appena il 32% mette in tavola la verdura almeno una volta al dì. Al contrario, dolci, snack salati e bevande zuccherate dominano la dieta: il 41% dei bambini mangia dolci più di tre volte alla settimana, il 29% beve regolarmente bibite zuccherate e il 16% non rinuncia agli snack confezionati con la stessa frequenza. Alla base di tutto, come sottolineano gli esperti, c’è una vita sempre più sedentaria.
Solo poco più della metà dei bambini (53%) va a scuola a piedi o in bicicletta, mentre il 40% viene accompagnato in auto o con altri mezzi motorizzati. È il segnale di un’infanzia che si muove sempre meno, complice anche la crescita esponenziale del tempo trascorso davanti a schermi e dispositivi digitali.
Il sonno, che dovrebbe essere un alleato della salute, non basta a compensare gli squilibri quotidiani. Quasi nove bambini su dieci dormono almeno nove ore a notte, ma meno della metà raggiunge le dieci ore raccomandate dagli esperti per una crescita sana. Un quadro, quello tracciato dall’Oms, che ci restituisce una generazione che vive tra eccessi e carenze, immersa in un ambiente dove l’abbondanza di cibo industriale si accompagna alla scarsità di movimento e di consapevolezza. Una sfida che non riguarda solo la salute individuale, ma anche le politiche pubbliche e le scelte familiari.