L’economia statunitense continua a mostrare segnali di resilienza: nel mese di giugno sono stati creati 147.000 nuovi posti di lavoro non agricoli, superando le attese degli analisti che si fermavano a 106.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, meglio della previsione del 4,3%, confermando la solidità del mercato del lavoro USA nonostante le incertezze economiche e le tensioni commerciali.
Occupazione USA in crescita a giugno, sorpresa positiva sul mercato del lavoro
A sostenere l’occupazione hanno contribuito soprattutto il settore sanitario (+39.000 posti) e il comparto governativo, che ha registrato un incremento di 73.000 unità, trainato dalle assunzioni nella scuola pubblica e nei servizi statali. Tuttavia, il governo federale ha continuato a perdere posti di lavoro (-7.000). In crescita anche il settore dell’assistenza sociale (+19.000), mentre altri comparti come costruzioni, manifattura e commercio hanno mostrato variazioni marginali.
Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile nel range 4,0%-4,2% osservato da maggio 2024, confermandosi al 4,1% anche a giugno. Tra i principali gruppi demografici, la disoccupazione tra i lavoratori afroamericani è salita al 6,8%, mentre è calata per le donne adulte (3,6%) e per i lavoratori bianchi (3,6%). La partecipazione alla forza lavoro si è mantenuta pressoché invariata al 62,3%, mentre il rapporto tra occupati e popolazione è stabile al 59,7%.
Il numero di disoccupati di lungo periodo (27 settimane o più) è salito a 1,6 milioni, rappresentando il 23,3% del totale. Parallelamente, i lavoratori scoraggiati — coloro che non cercano più lavoro perché ritengono di non trovare opportunità — sono aumentati a 637.000 (+256.000 rispetto al mese precedente).
A giugno la retribuzione oraria media per i dipendenti del settore privato non agricolo è salita a 36,30 dollari (+0,2% su base mensile), mentre su base annua l’incremento è stato del 3,7%. L’orario settimanale medio è diminuito leggermente a 34,2 ore.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono calate di 4.000 unità, attestandosi a 233.000, al di sotto delle attese degli analisti che prevedevano 241.000. Un segnale ulteriore di un mercato del lavoro che, nonostante le incertezze, continua a resistere.
Sul fronte commerciale, a maggio il deficit degli Stati Uniti è cresciuto del 18,7%, raggiungendo i 71,5 miliardi di dollari, ben sopra i 60,3 miliardi di aprile. Le esportazioni sono diminuite del 4% a 279 miliardi, mentre le importazioni hanno registrato un lieve calo dello 0,01% a 350,5 miliardi. Questo peggioramento del saldo commerciale riflette un rallentamento della domanda estera e l’impatto di fattori valutari e geopolitici.