Mentre ancora gli investigatori stanno cercando di ricostruire come Shamsun-Din Jabbar sia giunto alla determinazione di fare una strage, nel Quartiere Francese di New Orleans, nelle ore in cui la gente era in strada a festeggiare l'arrivo del nuovo anno, l'FBI è alle prese con la difficile opera di capire quali siano, se effettivamente ce n'erano, i legami dell'attentatore con l'estremismo islamico armato, dopo che, sul pick-up usato come un ariete contro i passanti, è stata trovata una riproduzione del vessillo dello Stato Islamico.
La strage di New Orleans, Trump cavalca lo spettro dell'immigrazione irregolare: "Avevo ragione io"
Gli investigatori del Bureau, quindi, esamineranno ogni particolare, anche quello apparentemente più insignificante, per capire quale sostegno o ispirazione Shamsud-Din Jabbar potrebbe aver tratto dallo Stato islamico o da da uno qualsiasi degli almeno 19 gruppi affiliati in tutto il mondo.
Quello che è stato immediatamente evidente è stato il chiaro tentativo della destra statunitense di ''cavalcare'' quanto accaduto come conferma del pericolo conseguenza del fenomeno dell'immigrazione clandestina.
Come ha fatto il presidente eletto Donald Trump che, quando erano passate poche ore dall'attentato, ha già collegato l'accaduto al ''pericolo immigrazione'': ''Quando ho detto che i criminali che arrivano sono molto peggiori di quelli che abbiamo nel nostro Paese – ha scritto su Truth – questa affermazione è stata costantemente smentita dai Democratici e dai Fake News Media, ma si è rivelata vera. Il tasso di criminalità nel nostro Paese è a un livello che nessuno ha mai visto prima. I nostri cuori sono con tutte le vittime innocenti e i loro cari, compresi i coraggiosi dirigenti del dipartimento di polizia di New Orleans. L’Amministrazione Trump sosterrà pienamente la città di New Orleans mentre indaga e si riprende da questo atto di pura malvagità!''.
Probabilmente Trump ha collegato il nome dell'attentatore - di evidenti origini arabe - all'immigrazione, con quell'equazione che ha fatto le sue fortune elettorali. Una affermazione che non è stata smentita o ridimensionata quando è stato chiaro che Jabbar era un cittadino americano e non certo un figlio dell'immigrazione irregolare, che aveva prestato servizio militare nelle forze armate degli Stati Uniti (da cui era stato congedato ''con onore'', alla fine delle missioni effettuate in Afghanistan) e quindi nella riserva, dove aveva militato sino al 2020. Quindi, tutt'altra cosa rispetto al ''prototipo'' dell'immigrato delinquente tanto caro alla retorica trumpiana.
Gli investigatori dell'FBI, da parte loro, si stanno interrogando se dietro l'azione di Jabbar ci sia un collegamento con lo Stato islamico, che. sostengono alcuni esperti, è oggi potente anche in quanto marchio, ispirando sia gruppi militanti sia singoli individui in attacchi in cui il gruppo stesso potrebbe non avere alcun ruolo reale.
La strage di New Orleans è comunque il più mortale attacco motivato dallo Stato Islamico sul suolo statunitense degli ultimi anni.
Altri attacchi dell'ultimo decennio includono una sparatoria del 2014 da parte di una coppia di coniugi che ha ucciso 14 persone a San Bernardino, in California, e un massacro del 2016 in un nightclub gay a Orlando, in Florida , da parte di un uomo armato che ha sparato mortalmente a 49 persone, ha giurato fedeltà ad al-Baghdadi in una chiamata al 911 e si è scagliato contro i "modi sporchi dell'Occidente".
Dopo quegli omicidi, la minaccia rappresentata dai seguaci radicalizzati del gruppo sembrava essere scemata.
Ma nell'ultimo anno, i funzionari dell'FBI hanno lanciato l'allarme circa un aumento significativo della minaccia del terrorismo internazionale in seguito all'attacco di Hamas in Israele nell'ottobre 2023 e ai conseguenti attacchi israeliani a Gaza.
Il gruppo di intelligence SITE ha riferito ieri che i sostenitori dell'ISIS stavano festeggiando nelle chat online l'esito dell'attentato di New Orleans. "Se è un fratello, è una leggenda. Allahu Akbar", ha commentato qualcuno.