Economia

Nestlé, 16mila tagli in due anni: “Decisioni difficili ma necessarie per affrontare il cambiamento globale”

Redazione
 
Nestlé, 16mila tagli in due anni: “Decisioni difficili ma necessarie per affrontare il cambiamento globale”
Scatta la fase più delicata per Nestlé, storico simbolo della solidità industriale europea. Il colosso svizzero dell’alimentare ha annunciato un piano di riduzione di 16.000 posti di lavoro a livello mondiale nei prossimi due anni, pari a circa il 6% della forza lavoro complessiva. Una misura drastica che segna l’avvio di una nuova stagione per il gruppo, chiamato a ridefinire la propria struttura interna in risposta alle sfide economiche e industriali globali.

Nestlé, 16mila tagli in due anni: “Decisioni difficili ma necessarie per affrontare il cambiamento globale”

L’annuncio è arrivato dal nuovo amministratore delegato Philipp Navratil, in carica da settembre, durante la presentazione dei conti dei primi nove mesi del 2025. Il fatturato si è attestato a 65,9 miliardi di franchi svizzeri, pari a 71 miliardi di euro, in calo dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un rallentamento che riflette le difficoltà di un mercato alimentare globale alle prese con inflazione persistente, costi delle materie prime in crescita, consumi più deboli e concorrenza sempre più serrata sul fronte della sostenibilità e dell’innovazione.

“Il mondo sta cambiando e Nestlé deve cambiare più rapidamente”
, ha dichiarato Navratil, sottolineando che il piano “comporterà decisioni difficili, ma necessarie” per mantenere competitività e capacità di investimento. L’amministratore delegato ha spiegato che la ristrutturazione punterà su tre direttrici: contenimento dei costi, digitalizzazione dei processi e semplificazione organizzativa, con l’obiettivo di rendere la multinazionale più agile e orientata ai segmenti a maggiore potenziale.

Secondo le prime stime, i tagli riguarderanno circa 12.000 posizioni dirigenziali e 4.000 posti nei comparti produttivi e di fornitura. La riorganizzazione è parte di un piano di risparmio complessivo che punta a generare 3 miliardi di franchi svizzeri (circa 3,7 miliardi di dollari) entro la fine del 2027, in aumento rispetto al precedente obiettivo di 2,5 miliardi.

Le aree più colpite saranno con ogni probabilità i mercati maturi, dove la crescita è stagnante e i margini si sono progressivamente assottigliati. Al contrario, Nestlé continuerà a investire nei settori considerati strategici: nutrizione personalizzata, salute, alimenti a base vegetale e pet food, comparti che hanno mostrato maggiore resilienza e prospettive di crescita.

Il piano arriva in un momento di trasformazione profonda per l’intero comparto alimentare, impegnato a conciliare transizione verde, innovazione tecnologica e sostenibilità economica. Anche Nestlé, leader mondiale del settore con oltre 270.000 dipendenti, non è immune dalle pressioni che stanno ridisegnando le dinamiche globali del consumo e della produzione.

Sul fronte sindacale, si annunciano settimane di confronto serrato: in diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, il gruppo impiega migliaia di lavoratori e cresce la preoccupazione per le possibili ricadute occupazionali. Ma Navratil insiste sulla necessità di “un cambiamento rapido e strutturale per affrontare un contesto globale in continua evoluzione”, ribadendo che la priorità resta “preservare la solidità di lungo periodo del gruppo”.
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