Il mercato dei mutui in Italia mostra segnali di un'evidente ripresa. Secondo un'analisi congiunta di Facile.it e Mutui.it, nel primo semestre del 2025 l'importo medio richiesto per un finanziamento ha raggiunto i 137.315 euro, segnando un aumento del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ma non è solo l'importo a crescere.
Mutui, importo medio richiesto in crescita: +3,1% a 137mila euro nel 2025
Anche il valore medio degli immobili oggetto di mutuo è aumentato, arrivando a 208.405 euro (+1%), così come la durata dei piani di ammortamento, passata in media da 24 a 25 anni. In aumento anche l'LTV (rapporto tra valore del mutuo e dell'immobile), che ha toccato il 72%. “Le buone condizioni offerte dalle banche, l’alleggerimento del costo del denaro e un aumento generale della fiducia dei consumatori hanno avuto un impatto positivo sul mercato dei mutui”, spiegano gli esperti di Facile.it sottolineando che “Il settore archivia un primo semestre con i principali indicatori in crescita, segno che gli italiani sono tornati a chiedere finanziamenti per coronare il sogno di comprare casa”.
Un altro dato positivo riguarda l'età media dei richiedenti, che è scesa da 41 a 40 anni in dodici mesi. Sebbene si sia ancora lontani dai valori del 2022, prima dell’aumento dei tassi, questo calo è un chiaro segnale di un incremento della quota di giovani che si rivolgono alle banche per un mutuo. A conferma di ciò, la percentuale di richiedenti under 36 è passata dal 36% al 38% del totale. In lieve crescita anche le surroghe, che nei primi sei mesi del 2025 hanno rappresentato il 28% delle richieste.
Dal punto di vista dell'offerta, il 2025 ha visto un riallineamento delle proposte. I tassi fissi sono leggermente aumentati a causa dell'andamento dell'indice IRS, mentre i tassi variabili sono scesi grazie ai tagli della BCE, diventando l'opzione più conveniente. A titolo di esempio, per un mutuo medio da 126.000 euro in 25 anni, le migliori offerte online a tasso fisso partono da un TAN del 2,92% (rata di 592 euro), mentre quelle a tasso variabile partono da un 2,33% (rata di 554 euro). Nonostante la convenienza del variabile, la preferenza degli italiani rimane saldamente ancorata al tasso fisso: nei primi sei mesi del 2025, ben 9 mutuatari su 10 hanno optato per questa soluzione. “Quando si è alle prese con la richiesta di finanziamento, è importante non limitarsi a guardare il tasso”, spiegano ancora gli esperti di Facile.it. nel concludere che “I variabili, seppur convenienti, possono cambiare durante il corso di vita del mutuo, mentre quelli fissi rimangono costanti; non esiste una scelta giusta o sbagliata in assoluto, la decisione va presa sulla base delle caratteristiche del mutuatario. L’intervento di un consulente esperto può essere di aiuto per identificare la soluzione più adatta”.