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Milano Fashion Week dal 25 febbraio al 3 marzo: "Evento unico al mondo, previsto indotto da 185 milioni"

Redazione
 

Presentato oggi a Palazzo Marino il calendario della prossima Milano Fashion Week® Women’s Collection, in programma dal 25 febbraio al 3 marzo 2025: alla conferenza stampa in Sala Alessi hanno partecipato il Presidente di CNMI Carlo Capasa e Alessia Cappello, assessore alle Politiche del lavoro e Sviluppo economico: «Il Comune di Milano è orgoglioso di collaborare con CNMI per sostenere questa straordinaria settimana che non solo celebra l'eccellenza del Made in Italy, ma crea anche opportunità concrete per chi lavora e sogna di lavorare in questa filiera strategica», ha  sottolineato.

Milano Fashion Week dal 25 febbraio al 3 marzo

Il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa annuncia una settimana intensa anche per quanto riguarda lo scouting di nuovi giovani che avranno l’opportunità di mostrare il loro talento al Fashion Hub di Palazzo Giureconsulti, in piazza dei Mercanti 2, spazio, aperto al pubblico durante tutta la durata della Fashion Week non solo con i progetti degli stilisti emergenti, ma anche con una serie di talk incentrati su temi come sperimentazione, artigianalità, innovazione, formazione, inclusione e sostenibilità, temi che vede la CNMI in prima linea.

Ad aprire la settimana, con le anticipazioni dell’autunno inverno 2025-26, sarà Gucci by Sabato De Sarno con una co-ed, uomo e donna. La sfilata di Milano, inoltre, inaugura una serie di eventi che vivrà il suo culmine nello show Cruise, in programma a Firenze il prossimo 15 maggio. Alle griffe il presidente riconosce il merito di sostenere gli emergenti e di aver ritrovato una coesione che fa bene al settore. Il calendario vede PradaGiorgio Armani come di consueto in chiusura, Dolce&GabbanaFerragamoVersace, EtroTod’s, Max Mara, Jil Sander, il ritorno di MSGM, FiorucciFrancesco Murano, beneficiario del Camera Moda Fashion Trust Grant 2024, Giuseppe di Morabito, Institution by Galib Gassanoff e J.Salinas, oltre a Susan Fang, con il supporto di Dolce&Gabbana. Tra i debutti, quelli molto attesi di Lorenzo Serafini come direttore creativo di Alberta Ferretti e di David Koma, nuovo direttore creativo di Blumarine

Ad aggiungere prestigio alla moda italiana poi saranno le celebrazioni in passerella: i 100 anni dalla fondazione di Fendi che celebrerà con una spettacolare sfilata co-ed, i 60 di K-Way, i 30 di Dsquared2 e MM6 Maison Margiela, che, dopo Pitti Uomo, presenterà la sua collezione a Milano. Quindi Bottega Veneta, con l'atteso debutto della direttrice creativa Louis Trotte, che sostituisce la tradizionale sfilata con una performance esclusiva a Palazzo San Fedele.

Da segnalare, martedì 25 febbraio, la mostra «Io sono Leonor Fini» a Palazzo Reale, con il party «La féte secrète» in celebrazione della Milano Fashion Week.

«La Moda è l'industria portante del nostro Paese», ha ricordato ancora Alessia Cappello. «Non tutti capiscono l'importanza della Fashion Week» ha rincarato Carlo Capasa. «È unica al mondo. Ce la giochiamo noi e Parigi nel mondo e serviamo da volano a tutta l'industria. Noi italiani non siamo coscienti del suo valore.

Ci sembra scontata, ma siamo forti: sappiamola potenziare ed apprezzare». Secondo le stime di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, la Fashion Week di questa stagione genererà un incremento della spesa da parte dei visitatori stranieri, pur a fronte di una loro lieve flessione numerica, per un totale stimato di circa 81 milioni di euro. Parallelamente, si prevede un aumento dei turisti italiani, il cui contributo economico raggiungerà i 104 milioni di euro. Per l’evento è atteso un indotto turistico di quasi 185 milioni di euro, segnando una crescita superiore al 2% rispetto all'anno precedente, nonostante un calo marginale degli arrivi. Confcommercio prevede inoltre una spesa pro capite di circa 1.640 euro, in aumento del 3% rispetto alla scorsa edizione.

Il focus è sul rilancio del settore che deve tornare a far sognare i cui competitor sono ora le nuove passioni, viaggi, cibi e voglia di benessere, come ricorda Capasa.  Per quanto ancora provvisori, i dati consentono di confermare un calo generale del 5,3% a quota 96 miliardi di euro, dove a tenere è l’export, che raggiunge il valore più alto degli ultimi cinque anni con un turnover di 91 miliardi, mentre l’import con 46 miliardi segna una decrescita del 3,2 per cento.

 E a soffrire maggiormente sono stati proprio tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature con un calo del fatturato del -7,7%, mentre risultano in crescita sui ritmi di inizio 2024 i settori "collegati" come beauty, occhialeria, gioielleria (+8.2%) e bigiotteria.

Sui tanto temuti dazi ventilati da Donald Trump, Capasa riflette: «Mi auguro che non vengano applicati. Ho parlato con il governo perché la moda è la seconda industria italiana e se il presidente americano la penalizza, questa è da ritenersi una dichiarazione ostile, perché capisco i dazi laterali, ma non quelli per la seconda industria italiana, quindi mi aspetto che non ci sia un attacco così ostile alla nostra moda, ma poi dobbiamo capire che cosa succederà». 

Gli Stati Uniti sono il nostro terzo mercato di esportazione. «Noi abbiamo una bilancia molto positiva, ma non dimentichiamo che importiamo tantissimi servizi dagli Stati Uniti, quindi se noi facciamo discorso di cassa, il bilancio non è così diverso, perché noi esportiamo merci ma importiamo servizi», continua il presidente di CNMI. Trump annuncia anche una battuta di arresto verso il green.

«Il percorso verso la sostenibilità è un valore europeo a cui non dobbiamo derogare – ribadisce Capasa -. A volte abbiamo fatto delle regole persino eccessive, ma in maniera intelligente non dobbiamo rinunciare a uno dei valori fondanti dell'Europa che sono quelli del rispetto delle persone e dell'ambiente. E quindi io credo che la moda e l'Unione Europea facciamo bene ad andare avanti su un tema che è centrale anche nella narrazione della nostra industria: non vorrei mai perdere un aspetto così importante».  

Anche per questa edizione, la Milano Fashion Week è accompagnata da una prestigiosa campagna di comunicazione promossa da CNMI, Comune di Milano e Yes Milano, diffusa dal 17 febbraio al 2 marzo attraverso 800 installazioni pubblicitarie, tra schermi dinamici e statici, e sui canali social del Comune. Firmata dal fotografo Nicolò Parsenziani, la campagna celebra il profondo legame tra la moda e la città, immortalando alcuni dei suoi luoghi più iconici. Per questa edizione, lo scenario scelto è il ristorante Da Cracco, nel cuore della Galleria Vittorio Emanuele II, emblema dell’eleganza milanese.

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