Grecia: il numero dei minori non accompagnati (soprattutto ragazzi, che arrivano irregolarmente nel Paese senza i genitori) cresce a dismisura, assumendo il profilo di quella che viene ormai chiamata ''emergenza bambini'', facendo aumentare i timori che non bastino più le ''zone sicure'' dove dare loro rifugio.
Francia: l'industria vinicola d'eccellenza, quella dello champagne, utilizza immigrati irregolari, sottopagati, che dormono per strada e rubano cibo per sopravvivere.
Migranti: Grecia e Francia, due pezzi d'Europa dove si consumano drammi quotidiani
Sono questi altri due drammatici aspetti del fenomeno delle migrazione che riguardano l'Europa e al quale i Paesi cercano soluzione, non sempre riuscendovi.
Ma se la Grecia si trova a dovere trovare il modo di accogliere e assistere soggetti fragili, in Francia (secondo un'inchiesta del quotidiano britannico The Guardian) i migranti non solo vengono fatti lavorare senza che venga loro corrisposta la giusta paga, ma li si mette in condizioni disumane, indegne di un Paese civile, costringendoli dormire all'addiaccio e a compiere dei furti per potere mangiare qualcosa.
In Grecia quest'anno un grande numero di bambini è arrivato lungo una nuova rotta di traffico che, partendo dalla Libia passa per Creta, spingendo le ONG a sollecitare le autorità greche ad adottare misure di emergenza che consentano il trasferimento dei bambini in rifugi protetti o in altri stati membri dell'UE.
Dieci anni dopo che la Grecia è stata al centro di una crisi dei rifugiati, quando quasi un milione di richiedenti asilo diretti nell'UE hanno attraversato i suoi confini, gli arrivi di bambini in Grecia sono cresciuti in modo esponenziale nel 2024, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, UNHCR. Solo a novembre, 13.000 minori hanno raggiunto il Paese via mare. Anche gli sbarchi di bambini non accompagnati e separati sono aumentati notevolmente, da 1.490 nel 2023 a circa 3.000 finora quest'anno.
Su imbarcazioni ogni giorno arriva un numero enorme di bambini - in gran parte provenienti da Siria ed Egitto -, quindi con un urgente bisogno che le autorità creino più spazi sicuri in cui ospitarli.
Il ministro greco per le migrazioni, Nikos Panagiotopoulos, la scorsa settimana, parlando in Parlamento, ha previsto che la pressione sulle rotte migratorie del Mediterraneo orientale verso lo Stato di confine più a sud d'Europa continuerà probabilmente anche nel 2025: ''L'estesa instabilità geopolitica nella nostra regione più ampia, dove sono in corso tre guerre, la più recente delle quali in Siria, unita alla crisi climatica, sta costringendo molti ad abbandonare le proprie case semplicemente per sopravvivere. Tutti questi fattori hanno portato a un aumento significativo dei flussi migratori e di rifugiati dalla fine del 2023".
Entro la fine dell'anno, si prevede che 60.000 persone siano entrate in Grecia. L'aumento dei numeri è stato tale che i campi sulle isole dell'Egeo sono a piena capacità, ha detto Panagiotopoulos.
Con l'avvicinarsi del Natale, secondo quanto riferito dai gruppi umanitari, centinaia di bambini si trovano sulle isole di Samos, Leros e Kos in prima linea, senza vestiti né scarpe e con scarso o nessun accesso ai servizi essenziali.
Secondo alcune ong, dopo i tagli del governo di centro-destra greco, che ha adottato quella che ha descritto come una politica migratoria "rigorosa, ma equa", circa 1.500 minori non accompagnati in tutto il paese siano stati costretti a cavarsela da soli.
E intanto si moltiplicano i casi di violenza e abusi sono proliferati nelle sovraffollate strutture di accoglienza statali, che spesso ospitano insieme bambini e adulti.
Le organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children , citano anche gravi carenze nel sistema di accoglienza della Grecia.
Mentre ci si indigna, giustamente, per quello che accade in Grecia, in Francia, secondo un'inchiesta de The Guardian, i lavoratori dell'industria dello champagne - in maggioranza provenienti dall'Africa Occidentale e dall'Europa dell'Est - sono sottopagati e costretti a dormire per strada e a rubare cibo per combattere la fame.
Il quotidiano britannica ha denunciato che nella Épernay, sede di alcuni dei marchi di champagne più costosi al mondo, tra cui Moët & Chandon e Mercier, molti lavoratori immigrati sostengono di non essere pagati per quello che fanno . Un grande numero di loro dormono per strada o in tendopoli, perché i vigneti non forniscono loro un alloggio, e la sera sono costretti a rubare cibo alla gente del posto solo per sopravvivere. L'industria dello champagne ha numero enormi: nel 2023 sono state esportate 300 milioni prodotte dai vigneti della Francia settentrionale, generando un fatturato di 6 miliardi di euro .
Ma le condizioni in cui lavorano coloro che raccolgono i grappoli sono al centro di una serie di episodi drammatici, come quando, lo scorso anno, quattro lavoratori sono morti per sospetta insolazione durante la vendemmia.
I sindacati accusano i vigneti di continuare ad accettare ciecamente manodopera a basso costo e il settore nel suo complesso di non aver bandito i fornitori di manodopera sfruttatrice. Affermano che alcuni proprietari di vigneti cercano di giustificarsi sostenendo che stanno "aiutando i migranti africani" dando loro un impiego, anche se sottopagato. Ma per i sindacalisti ''è avidità. L'uva viene venduta a 10-12 euro al chilo. quindi è scioccante trattare le persone in questo modo. Li considerano macchine e non esseri umani".