Nel mondo impaziente e spietatamente effimero dei social, dove ogni swipe archivia un volto e ogni like dura il tempo di un battito di ciglia, resistere è un’arte. Farlo con una spatola di fondotinta in mano, poi, è qualcosa che rasenta il prodigioso. Meredith Duxbury, 26 anni, lo sa bene: con un gesto deciso e una pennellata generosa – generosissima – di make-up, ha trasformato il suo volto in un manifesto estetico e il suo nome in un brand globale. E lo ha fatto da sola, senza scorciatoie né raccomandazioni, ma con un’idea ben chiara e una tenacia che solo le donne testarde conoscono.
Meredith Duxbury, dalla provincia a New York per diventare la regina del fondotinta e dei trend virali
"Quando mi sono trasferita a New York senza l’aiuto dei miei genitori, ho capito che poteva funzionare davvero", ha raccontato in una videochiamata a El País, con alle spalle lo skyline di Manhattan, ormai diventato il suo orizzonte quotidiano. Era passato appena un anno dalla laurea in Marketing e Amministrazione, e il prestito universitario era già un ricordo saldato. Un dettaglio non da poco in un Paese dove la parola loan suona spesso come una condanna a dieci anni di rinunce. Difficile dire dove finisce la fortuna e dove inizia il merito, ma nel caso di Meredith, l’intuito ha avuto la meglio sull’algoritmo.
Tutto è cominciato con una dichiarazione d’amore al fondotinta, usato non con parsimonia, ma con un’estetica audace e viscerale. In una sequenza di video, la giovane creator si è mostrata mentre ne stendeva quantità quasi sacrileghe, in playback su tracce di Doja Cat e Nicki Minaj.
Un'orgia visiva per gli amanti del beauty, tra ASMR e performance art. Così nasceva l’hashtag virale, la sfida a cui avrebbe partecipato persino Selena Gomez, e il boom che l’avrebbe catapultata oltre i sette milioni di follower su TikTok in meno di un anno. Oggi sono più di venti milioni le persone che la seguono su tutte le piattaforme. Ma Meredith non è la classica meteora social. Sa restare. E sa soprattutto perché.
"Devi essere persistente - ha spiegato a El País -. Se vuoi fare la content creator, devi amare davvero l’argomento. Se cerchi solo il successo, se non ti diverti, sarà dura, perché questo lavoro richiede tutto il tuo tempo".
E lei, che il tempo lo governa con la precisione di un’orologiaia, studia ogni tendenza con occhio clinico: "Una parte importante del mio lavoro è analizzare quello che sta succedendo. Seguire canzoni virali, hashtag, trend. Se non analizzi, non puoi dare al tuo pubblico ciò che vuole".
Intanto, sfila per Diesel, collabora con Prada, Charlotte Tilbury, Burberry e Armani Beauty, e si muove sotto l’ala della Creative Artists Agency, la stessa che rappresenta buona parte di Hollywood. Ma la sua vera forza resta quel senso giocoso del trucco, come strumento e linguaggio insieme. Ha imparato a bilanciare il lusso con l’accessibilità, a flirtare con la moda senza tradire il suo DNA beauty. "All’inizio è stato difficile scrollarsi di dosso l’idea di essere solo una truccatrice - ha confidato . Ma io non accetto i no, e mi piacciono le sfide», dice.
D’altronde, Meredith è cresciuta così: tra due nonne pittrici, colori a olio e tutorial su YouTube. Nata a Dorchester, in Inghilterra, per caso – il padre era militare - , ha mosso i primi passi in Connecticut, circondata da pennelli, tele e una sensibilità cromatica tutta femminile.
"Il trucco richiede precisione, ma anche un occhio allenato - racconta -. Forse il mio talento viene dalle nonne, ma ci ho lavorato tanto. Non credo che servano doti innate, ma tanta dedizione sì".
E il suo viso, come una tela mutante, racconta la sua evoluzione. Capelli biondi a onde, poi un caschetto rosso, poi platino e infine castano con extension. Sopracciglia decolorate, ciglia finte, filler. Non nasconde nulla, anzi: "Mi sono fatta dei filler alle labbra e mi piacevano, ma poi li ho rimossi. Ora mi sento meglio. Penso sia importante mostrare il processo, per non creare standard irrealistici".
Ed è proprio questa trasparenza che la rende speciale. Perché chi ha dimestichezza con l’industria beauty sa quanto sia sottile il confine tra estetica e imposizione, e Meredith lo attraversa con grazia e lucidità. Certo, non tutto è stato rose e likes. I primi video hanno scatenato un putiferio: articoli indignati, critiche feroci, preoccupazioni per l’impatto ambientale di tanto prodotto, maschi confusi di fronte alla trasformazione miracolosa di un viso. "Il trucco dovrebbe essere divertente. Alcuni si lamentano e mi dicono 'non si fa così', ma in realtà si fa come vuoi tu», afferma con sicurezza. Perché il punto è proprio questo: Meredith non chiede il permesso. Non vuole piacere a tutti, e non cede alla paura di essere fraintesa. I social amplificano tutto, anche la cattiveria.
"Prima dei social, le opinioni negative le sentivi dai bulli di scuola, dai tuoi fratelli… ma erano pochi. Ora sono tantissime. Io ho la pelle dura, e quando ho dei dubbi, mi ricordo perché lo faccio: mi piace e ha un impatto positivo su tante persone". Ed è in quella semplicità che risiede la sua rivoluzione. Meredith Duxbury non vende un prodotto, ma un modo di essere: ironico, audace, colorato e consapevole.
È il volto – e il pennello – di una nuova femminilità che non si scusa per brillare. E qualunque donna che ami blush e rossetti non può che guardarla con ammirazione e un filo di complicità. Perché chi conosce davvero il mondo del beauty sa che dietro ogni sfumatura c’è una storia. E quella di Meredith, semplicemente, è una delle più belle da raccontare.