Economia

Mercato del lavoro in rallentamento ma ancora in crescita nel secondo trimestre 2025

Redazione
 
Mercato del lavoro in rallentamento ma ancora in crescita nel secondo trimestre 2025
Secondo i dati diffusi da Istat, nel secondo trimestre del 2025 il mercato del lavoro italiano ha mostrato segnali di stabilizzazione, con un aumento moderato dell’input di lavoro e una sostanziale tenuta dei principali indicatori occupazionali. Le ore lavorate, misura complessiva dell’impiego di lavoro nel sistema economico, sono cresciute dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% su base annua, mentre il Pil ha segnato un calo congiunturale dello 0,1% e un incremento tendenziale dello 0,4%.

Mercato del lavoro in rallentamento ma ancora in crescita nel secondo trimestre 2025

Il numero di occupati si attesta a 24,2 milioni, con un saldo pressoché invariato rispetto al primo trimestre: calano i dipendenti a tempo indeterminato (-21 mila, -0,1%) e quelli a termine (-45 mila, -1,7%), mentre crescono gli indipendenti (+74 mila, +1,4%). In termini tendenziali, però, l’occupazione continua ad aumentare (+226 mila in un anno, +0,9%), sostenuta soprattutto dagli assunti stabili (+1,9%) e dagli indipendenti (+3,0%), a fronte di una riduzione marcata dei contratti a termine (-7,7%).

I tassi principali restano stabili: occupazione al 62,6%, disoccupazione al 6,3% e inattività al 33%. Su base annua si registra un miglioramento: l’occupazione cresce di 0,4 punti, la disoccupazione cala di 0,1 e l’inattività di 0,4 punti. Particolarmente positivo l’andamento al Sud, dove il tasso di occupazione è salito di 1 punto, mentre nel Nord la dinamica appare più debole.

Dal lato delle imprese, prosegue la crescita delle posizioni lavorative dipendenti (+0,4% in tre mesi e +1,7% in un anno), con un aumento più marcato per il part time. Calano, invece, le posizioni in somministrazione (-3,6% in un anno), mentre crescono quelle con contratto intermittente (+6,1%).

Le ore lavorate per dipendente diminuiscono (-0,5% congiunturale, -0,3% annuo), mentre il ricorso alla cassa integrazione continua a ridursi (6,7 ore ogni mille lavorate, -0,8 rispetto a un anno prima). Il tasso di posti vacanti si attesta all’1,8%, in lieve calo rispetto al 2024.

Sul fronte retributivo, il costo del lavoro per unità di lavoro equivalente aumenta dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,6% su base annua, spinto dai contributi sociali (+4,9%) e dalle retribuzioni (+2,9%), in seguito ai rinnovi contrattuali e al progressivo esaurimento delle agevolazioni contributive.
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