Politica
Osservatorio politico - Meloni parla di coesione del governo, ma i banchi della Lega sono desolatamente vuoti
Redazione
Esisteva, un tempo, in anni neanche molto lontani, quando i partiti obbedivano a rigide regole, una figura, quasi mitologica, metà politico e metà bidello, che si occupava di raccattare in giro, per il Parlamento, ma anche fuori, i compagni che avevano dimenticato (o perché proprio non gli interessava) che bisognava essere in aula, senza deroghe per nessuno. Era quello che conosceva tutto di tutti e, quindi, sapeva chi inseguire, chi minacciare e chi, invece, trattare con comprensione per essere solo vittima di una passeggera crisi di memoria.
Meloni parla di coesione del governo ma i banchi della Lega sono vuoti
Ma alla fine tutti erano al loro posto, almeno quando i vertici del partito non avevano deciso il contrario per motivi chiarissimi oppure oscuri, a seconda della lettura che si dava.
Oggi, tra smartphone, whatsapp, mail e tamtam, il pericolo delle dimenticanze è svanito.
Quindi, verrebbe da interrogarsi, cos'è mai accaduto oggi, durante l'intervento alla Camera del presidente del consiglio, quando la quasi totalità dei banchi della Lega erano vuoti?
Beh, chiedere è lecito, non per saziare la normale curiosità che alberga nell'essere umano, ma per il semplice motivo che la desertificazione del partito di Matteo Salvini in aula si è palesata mentre Giorgia Meloni, tra i molti argomenti toccati, stava celebrando la coesione del governo. Che sicuramente c'è e non può essere messa in dubbio da un incidente di percorso, ma che viene, seppure marginalmente, oscurata dalla disarmante immagine di banchi vuoti, ma manco se a parlare fosse l'ultimo peone del partito più piccolo tra i piccoli. E anche, bisogna pure dirlo, dal fatto che, invece, tutti gli altri, da Fratelli d'Italia, ai Moderati a Forza Italia, erano presenti in massa.
Ci sono leggi non codificate che spesso hanno un solo articolo, senza glosse o richiami: quello del rispetto, che se dovrebbe valere anche per gli avversari (e, purtroppo, non sempre c'è) , a maggior ragione dovrebbe essere onorato nel rapporto con gli alleati.
Per ogni cosa ci deve pure essere una spiegazione. E quella per l'inattesa assenza dei leghisti in aula l'ha data (riferisce Repubblica) Stefano Candiani: ''Perché non c’è quasi nessuno? Perché non ce ne frega un c… Succede così quando c’è la sessione di bilancio. Ora arriveranno per il voto finale''.
Quando si dice chiarezza...