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Medio Oriente: resta alta la tensione in Siria, mentre Israele minaccia di colpire i gruppi jihadisti

Redazione
 
Medio Oriente: resta alta la tensione in Siria, mentre Israele minaccia di colpire i gruppi jihadisti

Resta molto tesa la situazione nel sud della Siria, dove oggi è stato segnalato l'arrivo, nella provincia di Al-Suwayda, di due gruppi di clan beduini. Uno dei gruppi tribali e si è insediato nei pressi del villaggio di Dhakir, vicino al confine con la periferia della capitale.

Medio Oriente: resta alta la tensione in Siria, mentre Israele minaccia di colpire i gruppi jihadisti

Il secondo proveniva dalla vicina provincia di Deraa e ha raggiunto la cittadina di Walgha, a pochi chilometri dalla città di Al Sueida, capoluogo dell'omonima provincia.
Tuttavia, per ora, si ritiene che si tratti di una mobilitazione limitata, senza che si sia concretizzata in atti di violenza.

Tutto ciò avviene dopo che centinaia di beduini sono fuggiti da Al Suwayda ieri per paura di ulteriori attacchi da parte della minoranza drusa, con la quale ci sono statu intensi scontri a partire da domenica, fino a quando, mercoledì sera, è entrato in vigore un cessate il fuoco nella zona.

La cessazione delle ostilità ha determinato il ritiro delle truppe governative dalla provincia, dove erano arrivate dopo i primi scontri e aprendo, di fatto, un secondo fronte di combattimenti con le fazioni druse locali.
Con la loro partenza dei militari, in seguito al cessate il fuoco, le tensioni tra beduini e drusi sono nuovamente esplose, tra segnalazioni di attacchi e incidenti.

Cresce intanto il timore di un disastro umanitario, mentre l'interruzione dell'erogazione della corrente elettrica ha raggiunto il quinto giorno e si segnalano forti disservizi nelle telecomunicazioni e su internet.
Intanto, il vice rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite, Brett Jonathan Miller, ha giustificato i recenti attacchi dello Stato ebraico alla Siria definendoli "un obbligo religioso e morale" e ha dichiarato che il suo Paese effettuerà attacchi contro "militanti jihadisti nella Siria meridionale".

"Nel Libro del Levitico (il terzo libro della Torah), Dio comanda: 'Non dobbiamo restare inerti in caso di spargimento di sangue'. Questo non è solo un obbligo religioso, ma anche morale", ha affermato Miller durante una riunione del Consiglio di Sicurezza sulla situazione in Medio Oriente.

Questo obbligo morale, ha continuato, è sancito "come un diritto nel nostro codice legale in Israele", ed è per questo che "porteremo a termine questi attacchi contro i militanti jihadisti nella Siria meridionale".
Miller ha inoltre affermato che Israele non cerca di intromettersi nella politica interna della Siria, ribadendo che l'obiettivo dei suoi attacchi è quello di mantenere la stabilità lungo il confine.

"Siamo determinati a impedire che le infrastrutture terroristiche si radichino vicino ai nostri confini. Laddove il terrorismo rappresenta una minaccia, siamo determinati a preservare la dignità e la vita dei drusi in Siria", ha affermato.

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