La proposta di Donald Trump di mettere la Striscia di Gaza sotto il controllo degli Stati Uniti ha provocato nella politica americana, oltre che preoccupazioni, anche molte critiche.
Medio Oriente, Gaza: la proposta di Trump unisce, nelle critiche, repubblicani e democratici
Il senatore repubblicano Lindsey Graham, della Carolina del Sud, con un trascorso anche da deputato, ha definito la proposta "problematica", pensando che i suoi elettori (ma anche quelli di altri Stati) guarderebbero con timori l'invio di soldati statunitensi a controllare Gaza. "Vedremo cosa dirà il mondo arabo, ma sai, sarebbe problematico a molti, molti livelli", ha detto Graham.
Molto più secca e determinata la reazione del senatore Tim Kaine, democratico della Virginia, membro del Comitato per le relazioni estere, che ha definito la proposta ''folle", dicendo che una presenza americana nella regione sarebbe "una calamita per i guai", dicendosi sicuro che essa "non otterrebbe molte espressioni di sostegno da parte dei democratici o dei repubblicani".
Il senatore Thom Tillis, repubblicano della Carolina del Nord, ha usato la definizione ''slinky'' (il giocattolo formato da una molla elicoidale che si muove appena sfiorata) per parlare della situazione di Gaza, ha detto, per spiegare quel che intendeva dire: "Ovviamente non accadrà. Non so in quali circostanze avrebbe senso, nemmeno per Israele. Ora, se Israele chiede agli Stati Uniti di intervenire e fornire assistenza per garantire che Hamas non possa mai più fare quello che ha fatto, io ci sto. Ma che noi prendiamo il controllo sembra un po’ esagerato".
Dopo aver sentito le dichiarazioni di Trump, il senatore democratico Chris Coons, del delaware, si è stretto il volto tra le mani, per mostrare il suo sconcerto. "Potete dire che sono rimasto senza parole", ha detto Coons, membro del Foreign Relations Committee. "È folle. Non riesco a pensare a un posto sulla Terra che accoglierebbe meno le truppe americane e dove qualsiasi risultato positivo è meno probabile".
Critica anche la senatrice Jeanne Shaheen del New Hampshire, secondo cui la proposta ignora le preoccupazioni dei palestinesi.
Il giudizio più duro è arrivato dalla deputata democratica del Michigan Rashida Tlaib, unica palestinese americana del Congresso, che ha definito la proposta "pulizia etnica" e "cazzate fanatiche".
Alcuni repubblicani del Congresso hanno comunque espresso il loro sostegno alle proposte di Trump, come i deputati Nancy Mace (Carolina del Sud) e Richard Hudson (Carolina del Nord).
Se Hudson si è limitato a dire che ''il presidente Trump non smetterà mai di lavorare per garantire una PACE storica e duratura!", Mace è andata oltre scrivendo in un post ''Trasformiamo Gaza in Mar-A-Lago", riferendosi al resort quartier generale di Trump in Florida.