Esteri

Il focus dei media esteri sul Medio Oriente, tra il programma nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese

Barbara Leone
 
Il focus dei media esteri sul Medio Oriente, tra il programma nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese

La situazione in Medio Oriente rimane estremamente tesa, con nuove dichiarazioni e sviluppi riguardanti il programma nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese. Secondo la CNN, Rafael Grossi, capo dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, ha dichiarato che gli attacchi statunitensi contro l'Iran non hanno causato danni totali al suo programma nucleare.

Il focus dei media esteri sul Medio Oriente, tra il programma nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese

Grossi ha avvertito che Teheran potrebbe riprendere l'arricchimento dell'uranio "nel giro di pochi mesi", contraddicendo le affermazioni del Presidente Donald Trump, il quale sostiene che gli Stati Uniti avrebbero fatto arretrare le ambizioni nucleari iraniane di decenni. Questa valutazione sembra supportare una prima analisi della Defense Intelligence Agency del Pentagono, sempre riportata dalla CNN, secondo cui gli attacchi hanno solo ritardato di qualche mese l'implementazione del programma.

Nonostante la valutazione militare e di intelligence non sia ancora definitiva, Trump ha ripetutamente affermato di aver "completamente e totalmente annientato" il programma nucleare di Teheran. Anche Al Jazeera ribadisce la promessa di Trump di non permettere all'Iran di ottenere armi nucleari, mantenendo ferma la sua versione dei fatti. Intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, parlando domenica presso una sede dello Shin Bet, ha affermato che "molte opportunità si sono aperte" in seguito alle operazioni militari israeliane in Iran, inclusa la possibilità di riportare a casa gli ostaggi detenuti a Gaza, secondo quanto riportato dalla CNN. I commenti di Netanyahu segnano una delle prime volte in cui egli sembra dare priorità al ritorno degli ostaggi rispetto alla sconfitta di Hamas.

D'altra parte, il viceministro degli Esteri iraniano Majid Takht-Ravanchi ha dichiarato alla BBC che gli Stati Uniti devono escludere ulteriori attacchi contro l'Iran se intendono riprendere i colloqui diplomatici. Takht-Ravanchi ha affermato che l'amministrazione Trump ha comunicato, tramite mediatori, il desiderio di riprendere i negoziati, ma "non ha chiarito la propria posizione" sulla questione cruciale di ulteriori attacchi durante i colloqui. Ha anche ribadito che l'Iran "insisterà" per poter arricchire l'uranio per scopi pacifici, respingendo le accuse di sviluppo di una bomba nucleare.

L'operazione militare israeliana, iniziata il 13 giugno, ha fatto naufragare un sesto round di colloqui indiretti previsti a Muscat. Per quanto riguarda l'attacco israeliano alla prigione di Evin, a Teheran, il media della magistratura iraniana Mizan ha riportato 71 morti, inclusi personale amministrativo, soldati di leva, detenuti, familiari di prigionieri e vicini, secondo la CNN. Anche l'agenzia di stampa statale Fars ha parlato di "gravi danni" nella zona circostante. Il ministro della Difesa israeliano e le fonti di stampa statali iraniane hanno confermato che l'esercito israeliano ha attaccato l'ingresso della prigione. Secondo Der Spiegel, funzionari iraniani sarebbero rimasti sorpresi dal presunto "debole" attacco statunitense, come rivelato da intercettazioni telefoniche private riportate dal Washington Post, che contraddirebbero la versione di Trump. La Casa Bianca ha reagito duramente a tali rivelazioni. Nel frattempo, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a peggiorare drammaticamente.

Le Monde ha condotto un'inchiesta sui centri di distribuzione alimentare che si sono trasformati in scenari di sparatorie contro civili. Video autenticati e testimonianze mostrano spari provenienti da posizioni militari israeliane contro la folla di palestinesi in cerca di cibo. Martedì 24 giugno, 56 persone sono state uccise vicino a queste strutture, portando il totale dei morti nel tentativo di procurarsi cibo a 549 dal 27 maggio, con oltre 4.000 feriti, secondo il Ministero della Salute controllato da Hamas e riportato dalle Nazioni Unite. Anche Al Jazeera evidenzia l'escalation di violenza a Gaza, con 72 persone uccise, inclusi palestinesi affamati in attesa di cibo. Le richieste di un cessate il fuoco aumentano mentre i leader statunitensi e israeliani discutono una possibile tregua. La crisi umanitaria si aggrava, con neonati e bambini piccoli che muoiono per malnutrizione. Christy Black, un'infermiera australiana volontaria a Gaza City, ha descritto la carenza di forniture mediche e latte artificiale, sottolineando che "i più vulnerabili stanno morendo" e la situazione è "davvero disperata".

Sul fronte del conflitto in Ucraina, Le Monde riporta che la Russia ha lanciato il suo più grande attacco aereo contro l'Ucraina dall'inizio della guerra, con 537 proiettili, inclusi 477 droni e 60 missili. L'Ucraina ha perso un terzo caccia F-16 e il suo pilota, il tenente colonnello Maksym Ustymenko, che aveva abbattuto sette bersogli prima che il suo aereo precipitasse. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto di ritiro dalla Convenzione di Ottawa, che vieta le mine antiuomo, una decisione che deve essere ancora ratificata dal parlamento ucraino e notificata all'ONU.

Per quanto riguarda le sanzioni, il senatore statunitense Lindsey Graham, co-sponsor di un disegno di legge che propone di tassare al 500% le importazioni dai paesi che acquistano petrolio russo, ha annunciato che la legge potrebbe essere approvata a luglio, dopo che il Presidente Trump gli ha detto: "È il momento di presentare il tuo disegno di legge". Inoltre, Sergei Naryshkin, capo del servizio di intelligence estero russo (SVR), ha annunciato di aver avuto una conversazione telefonica con John Ratcliffe, direttore della CIA, come riportato dai media russi. Yle, l'emittente pubblica nazionale finlandese, riferisce che la Russia sta ampliando lo stabilimento aeronautico Sergei Gorbunov di Kazan, dove vengono assemblati e modernizzati i bombardieri strategici Tu-22 e Tu-160 e gli aerei da trasporto passeggeri Tu-204 e Tu-214. Der Spiegel riporta la notizia del "Battaglione Fantasma", una narrazione della propaganda di Mosca secondo cui un intero battaglione di disertori ucraini starebbe combattendo al fianco dei russi. Tuttavia, le ricerche di Der Spiegel suggeriscono che i disertori siano solo pochi e che siano stati ricattati.

Infine, il vertice ONU in programma a Siviglia oggi e le tensioni USA-Canada. El Pais riferisce che il summit sulla finanza per lo sviluppo si appresta a rafforzare il multilateralismo con un testo consensuale, nonostante il ritiro degli Stati Uniti. Dopo un anno di negoziati, circa settanta capi di Stato e di governo adotteranno un impegno per affrontare il debito e l'emergenza climatica e sopravvivere ai tagli alla cooperazione. L'assenza degli Stati Uniti, il più grande donatore mondiale, è stata lamentata dalla Vicesegretaria Generale delle Nazioni Unite, Amina Mohammed. Il documento, l'"Impegno di Siviglia", è considerato poco ambizioso ma rappresenta un impegno politico di alto livello a favore del multilateralismo.

Il ritiro di Washington è stato motivato da questioni non negoziabili come la triplicazione dei prestiti delle banche di sviluppo, le modifiche alle norme fiscali e l'uso del termine "genere". Fonti vicine ai negoziati hanno rivelato che quando i rappresentanti statunitensi hanno lasciato la sala, si è percepito un certo sollievo. Sul fronte commerciale, CTV News riporta che il Canada ha revocato la tassa sui servizi digitali che colpiva le aziende tecnologiche statunitensi nel tentativo di far progredire i negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Questa decisione arriva pochi giorni dopo che il Presidente Trump ha interrotto bruscamente i colloqui commerciali, affermando che la tassa era un "attacco palese" e che avrebbe stabilito una nuova tariffa sui prodotti canadesi. Il primo ministro canadese Mark Carney e Trump riprenderanno i negoziati commerciali per raggiungere un accordo entro il 21 luglio 2025.

L'imposta, pari al 3% dei ricavi dai servizi digitali ottenuti dagli utenti canadesi oltre i 20 milioni di dollari, sarebbe stata retroattiva al 2022. Intanto, le vendite di alcolici sono in calo in Canada quest'anno a causa dell'incertezza economica e del crollo delle importazioni di birra, vino e liquori dagli Stati Uniti. I boicottaggi provinciali degli alcolici americani hanno iniziato a riflettersi nei dati di vendita, con un calo di oltre 100 milioni di dollari in sei province nell'ultimo trimestre. Le industrie nordamericane degli alcolici hanno espresso profonda preoccupazione per i dazi statunitensi, che "danneggeranno significativamente tutti e tre i Paesi e porteranno a un ciclo di tariffe di ritorsione".

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