Il BigMac perde colpi: per la prima volta dopo la pandemia calano le vendite di McDonald's

Redazione

McDonald's, per la prima volta dopo la pandemia, ha registrato vendite deboli nel secondo trimestre.
Nel periodo aprile-giugno, le vendite nei ristoranti, aperti da almeno un anno, sono diminuite dell'1% in tutto il mondo. Il calo ha riguardato tutti i settori aziendali.
Si tratta del primo calo delle vendite dall'ultimo trimestre del 2020, quando la pandemia costrinse alla chiusura tutti i ristoranti, con le conseguenti ripercussioni per il personale, lasciato a casa.
I ristoranti hanno, in media, avuto un calo delle vendite di quasi l'1,1%.

Il BigMac perde colpi: per la prima volta dopo la pandemia calano le vendite di McDonald's

Da un punto di vesta meramente statistico, McDonald's ha visto meno clienti, ma quelli che hanno scelto la catena hanno speso di più, poiché c'è stato un aumento dei prezzi.
Nei dati, secondo la stessa azienda, hanno inciso anche altri fattori. Come accaduto per i ristoranti in Cina, Francia e Medio Oriente, dove le persone hanno boicottato McDonald's a causa della percezione che sostenga Israele nella guerra a Gaza.

Per fronteggiare la situazione, McDonald's - davanti alla consapevolezza delle difficoltà dei clienti, fiaccati dall'inflazione e che quindi sono alla ricerca di un prezzi più accessibili - da giugno ha cominciato a proporre un'offerta pasto da 5 dollari nei ristoranti degli Stati Uniti.

I ricavi trimestrali sono rimasti invariati a 6,5 miliardi di dollari, appena al di sotto dei 6,6 miliardi di dollari previsti da Wall Street.
L'utile netto della società è sceso del 12% a 2 miliardi di dollari, 2,80 dollari ad azione. McDonald's ha guadagnato 2,97 dollari ad azione, lontano dalla previsione di 3,07 dollari formulata dagli analisti del settore.