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Francia: morto Jean-Marie Le Pen, riportò l'estrema destra al centro della scena politica

Redazione
 

"Jean-Marie Le Pen, circondato dalla sua famiglia, è stato richiamato a Dio questo martedì a mezzogiorno", ha scritto la sua famiglia in un comunicato inviato all'Agence France-Presse, per rendere noto il decesso del leader della destra estrema francese, che aveva 96 anni e che ha riportato al centro della politica francese. Le Pen, fondatore del Front National poi divenuto il Rassemblement National, era da tempo ricoverato in una struttura sanitaria e si era gradualmente ritirato dalla vita politica a partire dal 2011, quando sua figlia Marine Le Pen aveva assunto la presidenza del partito.

Francia: morto Jean-Marie Le Pen, riportò l'estrema destra al centro della scena politica

Indebolito da diversi problemi di salute, per Le Pen, nel giugno scorso, una perizia medica aveva constatato "un profondo deterioramento" del suo stato fisico e psicologico, stimando che non avrebbe potuto né "essere presente" né "prepararsi per la sua difesa" al processo contro gli assistenti. degli eurodeputati del FN che si è svolto a Parigi da settembre a novembre.
A metà novembre Jean-Marie Le Pen è stato ricoverato in ospedale e poi in una struttura a Garches, a ovest di Parigi, non lontano dalla sua abitazione a Rueil-Malmaison, nell'Hauts-de-Seine.

Da giovane deputato poujadista del 1956 a presidente onorario del Fronte Nazionale all'inizio del XXI secolo, Jean-Marie Le Pen ha abbracciato tutte le vicissitudini della storia dell'estrema destra francese.
Uno dei momento politici più importanti risale al 21 aprile 2002 è uno di questi quando, durante le elezioni presidenziali, con la sinistra favorita e Lionel Jospin, primo ministro uscente, Jean-Marie Le Pen si qualifica al secondo turno.

Il candidato di estrema destra sarà largamente battuto da Jacques Chirac (82,21%, contro 17,79%), dopo manifestazioni quotidiane contro il FN e, soprattutto, il corteo del Primo maggio che riunirà grandi folle per dire "no" a Le Pen. Ma il 21 aprile è anche il punto di partenza della seconda fase di crescita del FN che porterà, più di vent'anni dopo, a vedere questa formazione diventare uno dei principali partiti del Paese, sotto il nome di Raggruppamento Nazionale e sotto la guida strategia della figlia di Jean-Marie Le Pen, Marine.
Lo scomparso ha avuto il merito di riportare l’estrema destra al centro della politica francese, dopo essere quasi scomparsa alla Liberazione, a causa delle epurazioni, e screditata dal collaborazionismo con il regime di Vichy.

Questa famiglia politica trovò forza, vigore, longevità e base popolare quaranta più tardi, quando il Fronte Nazionale, guidato da Le Pen, fece i suoi primi passi avanti, prima a Dreux, durante le elezioni comunali suppletive del 1983, poi alle elezioni europee del 1984. Per gli analisti politici francesi, la ''vera'' morte di Jean-Marie Le Pen è avvenuta il 20 agosto 2015, giorno in cui il presidente onorario del Fronte Nazionale venne escluso, dalla sua stessa figlia, dal partito da lui stesso creato nel 1972 . Una mossa, quella di Marine, mirata ad eliminare tutte le vecchie figure che ruotavano intorno al padre e che, una volta tolte di mezzo, non ne avrebbero potuto ostacolare la marcia verso il potere. Per Le Pen, questa fine della sua carriera politica assomiglia all’esito di una tragedia greca. Un parricidio politico, progettato, deciso e attuato con fredda determinazione.

Noto per i suoi eccessi non solo verbali, Jean-Marie Le Pen, moltiplicando le sue intemperanze, ne aveva fatto quasi un marchio di fabbrica, combinando talvolta i gesti con le parole come durante le elezioni legislative del 1997. Andato ad una manifestazione elettorale, per sostenere la candidatura della maggiore delle sue figlie, Marie -Caroline, candidata nella 8a circoscrizione elettorale di Yvelines, Le Pen attacca violentemente la deputata socialista e sindaco di Mantes-la-Ville, Annette Peulvast-Bergeal, spingendola contro un muro e cercando di strapparle la sciarpa tricolore, gridandole ''Siamo stufi di te, lo sai che siamo stufi?''. Solo che la scena fu filmata e che gli costò anche un processo e due anni di ineleggibilità.

Ma è soprattutto alla radio e alla televisione che Jean-Marie Le Pen moltiplica gli eccessi. Quella che lo perseguiterà fino alla fine (e che ripeterà), sarà pronunciata nel settembre 1987 su RTL quando dirà a proposito delle camere a gas: “Non ho studiato particolarmente la questione ma credo che sia un dettaglio in la storia della Seconda Guerra Mondiale".

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