FOTO: Augusto De Luca - CC BY-SA 2.0
Il suono del suo sassofono si è spento per sempre alle prime luci dell'alba di ieri, portando via con sé una delle voci più autentiche e viscerali della musica napoletana. James Senese, ottant'anni compiuti lo scorso gennaio, ha chiuso gli occhi poco dopo le sette del mattino al Cardarelli, dove combatteva da settimane contro un male che non gli ha lasciato scampo.
Addio a James Senese, la voce del sax che ha raccontato Napoli
Quando la notizia si è diffusa, l'ospedale si è riempito di volti familiari, amici e colleghi che non hanno voluto lasciarlo solo nemmeno nell'ultimo saluto. Tra questi Enzo Avitabile, presenza costante al suo capezzale durante il ricovero, testimone silenzioso di un'amicizia che andava oltre la musica. Inizialmente si era pensato di allestire la camera ardente al Maschio Angioino, ma lo spazio era già destinato a un altro grande della cultura partenopea, il fotografo Mimmo Jodice, morto due giorni prima. Così la salma è tornata a Miano, nel parco Ice Snei, là dove tutto era cominciato.
"Era la cosa più giusta, James era uno di qui, il simbolo del rione", hanno commentato gli abitanti del quartiere, visibilmente provati dalla perdita. Miano si è fermata, alcuni commercianti hanno chiuso le serrande in segno di rispetto, mentre nei palazzi circostanti si respirava un'atmosfera di dolore condiviso. Per loro Senese non era semplicemente un musicista celebre, ma il vicino di casa che incarnava l'anima di quella comunità. Non a caso il suo volto campeggia su un murale, opera di Mario Farina Castì, Bons Granato e Danilo Mercogliano, proprio sulla parete di uno stabile che affaccia sul parco. Le sue condizioni si erano fatte sempre più critiche negli ultimi mesi.
Dopo le ultime performance estive, un tour organizzato per celebrare l'ottantesimo compleanno, aveva dovuto interrompere ogni attività. Da anni affrontava la dialisi a causa di una grave insufficienza renale, ma di recente un tumore aveva complicato ulteriormente il quadro clinico. Nonostante tutto, aveva scelto una chemioterapia meno aggressiva pur di conservare quella chioma folta di cui andava fierissimo, parte integrante della sua immagine iconica. Le ultime settimane erano state un tormento e chi gli stava vicino aveva percepito l'avvicinarsi dell'inevitabile. Luca Nottola di Area Live, suo produttore discografico, ha espresso tutto il proprio sgomento: "Era un amico, oltre ad essere il nostro artista di punta. Non ho molto da dire se non che ci lascia un grandissimo musicista, per noi anche un nonno adottivo. Con un enorme vuoto nel cuore ci uniamo al dolore della famiglia: buon viaggio, James".
Immediato anche il cordoglio del Napoli Calcio, con il presidente Aurelio De Laurentiis che ha definito Senese "artista esemplare, illustre interprete del Neapolitan power, che ha segnato pagine indimenticabili del panorama musicale italiano e mondiale".
Avitabile ha trovato parole commosse per l'amico fraterno: "Non bastano parole per un dolore così grande ma solo un grazie. Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre".
Clementino ha scritto: "Non ci sono parole. Ciao Maestro James. Riposa in pace. Grazie per tutto quello che ci hai insegnato! Fai buon viaggio e salutami a Zio Pino", mentre Raiz ha citato una frase cara al musicista: "'Me chiammano Gaetano, ma ì sò James!' Buon viaggio maestro, grazie".
La storia di Gaetano Senese, questo il nome anagrafico, è intrecciata indissolubilmente con quella di una Napoli multietnica e complessa. Nato nel 1945 da madre napoletana e da un soldato afroamericano della 92esima Divisione di Fanteria, giunto in città dopo lo sbarco di Salerno, visse l'abbandono paterno già in tenera età quando l'uomo fece ritorno negli Stati Uniti. Fu il nonno Gaetano a crescerlo, nel rione di Miano dove il musicista rimase per tutta l'esistenza. Il percorso artistico prese avvio nel 1961 con Gigi e i suoi Aster, formazione creata insieme a Mario Musella.
Due anni dopo nacque il gruppo Vito Russo e i 4 Conny, con Russo al pianoforte e voce, Senese al sassofono, Musella al basso e Ino Galluccio alla batteria. Ma la svolta arrivò nel 1974 con i Napoli Centrale, progetto che lo rese leggenda vivente. Brani come 'Simme iute e simme venute', 'Campagna' e 'O nonno mio' raccontavano una città vera, lontana da ogni stereotipo turistico, restituendone la durezza e la bellezza senza filtri. Dopo lo scioglimento del gruppo nel 1983, tornato poi a nuova vita nel 1992, Senese intraprese una carriera solista che produsse lavori memorabili come 'Hey James' e 'Zitte! Sta arrivanne 'o mammone'. La reunion con i Napoli Centrale portò a una tournée trionfale tra il 2015 e il 2016, con oltre centoottanta concerti in tutta la penisola e varie date internazionali.
L'album 'O Sanghe' gli valse la Targa Tenco per il miglior disco in dialetto, sigillo definitivo di una carriera straordinaria. Le esequie si svolgeranno questa mattina alle dodici nella chiesa della Madonna dell'Arco a Miano, a breve distanza dal parco Ice Snei. Già da ieri la città gli ha tributato omaggi spontanei: nella stazione della metro di Scampia le sue canzoni hanno risuonato per l'intera giornata, mentre a Forcella il sassofonista Marco Zurzolo ha interrotto la presentazione del proprio libro per ricordarlo suonando nella chiesa di San Giorgio Maggiore. Sul suo profilo social ha scritto: "Ancora non ci credo, amico mio, con il tuo sax hai dato voce a chi spesso rimane in silenzio, creando un ponte tra le radici della tua terra e l'anima di un popolo che lotta".