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Il porto croceristico di Fiumicino diventa un caso nel Regno Unito: "La costa sarà cementificata"

 

FOTO: Ra BoeCC BY-SA 3.0

Ignorata per anni, la frazione di Fiumicino denominata Isola Sacra, a poco più di trenta chilometri da Roma, è ora sotto ai riflettori per il progetto di Royal Caribbean, che ha in programma di trasformarla in un nuovo importante porto, e per l’attenzione che The Guardian dedica all’iniziativa, frutto di una joint venture tra la compagnia di crociere e il fondo di investimento britannico Icon Infrastructure.

Il porto croceristico di Fiumicino diventa un caso nel Regno Unito: "La costa sarà cementificata"

“Fiumicino Waterfront” è una visione sostenuta dalle autorità locali, che caldeggiano il progetto per la previsione dell’indotto che potrebbe portare, mentre parecchi gruppi ambientalisti si oppongono, temendo l’impatto negativo sull'ambiente marino.

Intanto, nel giro di una notte, è comparso un “misterioso” muro di cemento che, per 500 metri, sbarra l’accesso alla battigia, sistemato tra l’acqua ed i “bilancioni” rimasti all’ombra del vecchio porto: “Il faro ed i bilancioni sono un set cinematografico naturale. Qui sono passati attori come Charlize Theron, Andy Garcia e Uma Thurman”, ha raccontato un pensionato che vive su uno dei bilancioni al corrispondente del quotidiano britannico: ha vissuto e ristrutturato una delle palafitte, ora minacciate di demolizione. "Questo è un posto incantevole", dice. "Se sembra degradato, è perché le autorità non se ne sono mai prese cura".

Per molti anni la zona è stata poco amata. Nel 2010 sono stati firmati i piani per la costruzione di quella che sarebbe stata la più grande marina del Mediterraneo, comprendente quattro grandi banchine, un hotel e un centro congressi, spazi commerciali e appartamenti di lusso, ma due anni, per le vicende giudiziarie del costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, il progetto fu abbandonato per un altro decennio. Tre anni fa il terreno è stato acquistato dalla Royal Caribbean per 12 milioni di euro.

In seguito, ha venduto il 90% della sua partecipazione alla Icon, con il permesso di trasformare il porto in una struttura specifica per le navi da crociera.
Ora, oltre agli attracchi per centinaia di imbarcazioni più piccole, ci sarà un molo per le navi da crociera di classe Oasis, che fino al 2023 erano le navi passeggeri più grandi e lunghe del mondo. Con i loro 72 metri di altezza, sono il doppio del faro di Fiumicino e possono trasportare fino a 5.000 passeggeri.

"Dicono che questo porto porterà lavoro'', dice a The Guardian Giancarlo Petrelli, ingegnere in pensione che fa parte di Tavoli del Porto, un gruppo di associazioni locali che dal 2010 combatte i piani di sviluppo: "Ma in questi casi i marinai non vengono assunti localmente e i turisti non saranno interessati a Fiumicino, ma a Roma. Nessuno pensa al traffico e all’inquinamento generati da 5.000 persone che vanno e vengono da Roma?'', Petrelli si preoccupa anche delle conseguenze sull'erosione costiera. L'eredità più significativa del piano portuale originale è una diga frangiflutti lunga 800 metri che ha alterato le correnti prelevando sabbia dalle spiagge di Focene e Fregene, appena a nord di Isola Sacra.

"La diga frangiflutti ha alterato l'ecosistema marino - afferma -. Ora c'è solo sabbia, ma in passato c'erano molluschi e polpi". Le acque di Fiumicino sono basse: per fare spazio alle grandi navi, gli sviluppatori dovrebbero estrarre più di tre milioni di metri cubi di sabbia di cui un terzo, secondo i piani del progetto, sarebbe poi impiegato per ricostituire le spiagge di Fregene e Focene.

Federica Giunta, antropologa di Fiumicino e membro del gruppo di protesta Collettivo No Porto, teme che la diga foranea debba essere estesa fino a 1.200 metri. Oltretutto "l’intera costa verrà cementificata, perché poco distante si sta costruendo un porto separato per ospitare la flotta dei pescherecci".

Pietro Spirito, ex presidente dell'Autorità del Mar Tirreno Centrale e docente all'Università Mercatorum di Roma, ritiene che il problema non sia tanto il porto in sé, quanto la sua proprietà. Sebbene non sia insolito che le compagnie di crociera possiedano terreni dove attraccare, di solito si tratta di piccole isole o spiagge private: "Un'isola è una cosa, essere a 20 km dalla capitale italiana è un'altra. Creare un precedente significa lasciare altre compagnie libere di fare i loro scali privati all'interno di luoghi pubblici".

Il governo ha incluso il progetto nel programma dei lavori per l'anno giubilare, tuttavia la costruzione deve ancora iniziare, ostacolata da ulteriori valutazioni e obiezioni. Royal Caribbean però ha in programma di far arrivare alcune navi entro novembre, afferma la compagnia, con l'idea di farle ancorare al largo della costa e poi portare i passeggeri a terra su imbarcazioni più piccole.

La società ha detto che l'Italia aveva bisogno di più attracchi per le navi turistiche e che l'infrastruttura portuale nel Lazio "è in ritardo in termini di qualità e quantità di offerte rispetto al suo principale concorrente, il terminal di Barcellona", aggiungendo che il progetto darà lavoro a circa 7.000 persone, 2.000 nella costruzione del porto e 5.000 quando saranno ultimati i lavori.

In ogni caso, potrà attraccare a Fiumicino soltanto una nave da crociera alla volta e per ridurre le emissioni le navi si collegheranno alla rete elettrica di terra anziché usare i generatori diesel che solitamente alimentano le navi da crociera ormeggiate.

Mario Baccini, sindaco di Fiumicino, vede il nuovo porto come una “opportunità storica, che cambierà la città in meglio e senza alcun costo per il Comune”. Le navi da crociera, dice, attraccheranno per “meno del 50% dei giorni dell’anno”, e sottolinea che il “vero rischio non sono le navi, ma non conseguire il potenziale che ha Fiumicino”.

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