Economia

Industria italiana, 42 miliardi in fumo

Redazione
 
Industria italiana, 42 miliardi in fumo
Il 2024 si chiude in rosso per l’industria italiana. Secondo le stime di Prometeia e Intesa Sanpaolo, infatti, il fatturato complessivo è sceso di 42 miliardi di euro rispetto ai livelli record del 2023, pari a 115 milioni di euro bruciati ogni giorno. Un calo del 2,5% a prezzi costanti e del 3,6% a valori correnti, che ha coinvolto 10 dei 15 settori industriali, con la domanda interna in flessione del 3% e l’export in calo dell’1,7%.

Industria italiana, 42 miliardi in fumo

La frenata è figlia di un contesto globale instabile, segnato dall’incertezza sulle politiche tariffarie statunitensi e dalle tensioni nei mercati internazionali. Sebbene la sospensione temporanea dei dazi abbia evitato un impatto immediato, gli effetti indiretti, come l’aumento dei costi di trasporto e degli acquisti preventivi, hanno pesato sui margini industriali.

Gli indicatori anticipatori segnalano un miglioramento ancora fragile, la contrazione degli ordini si è attenuata e le aspettative sulla produzione stanno lentamente risalendo. Il recupero previsto per il 2025, però, non basterà a riportare l’industria su un percorso di crescita piena. Le stime indicano una stabilizzazione del fatturato a prezzi costanti e un leggero incremento dell’1,8% a valori correnti, per un giro d’affari complessivo che dovrebbe attestarsi sui 1.143 miliardi di euro, circa 229 miliardi in più rispetto al 2019.

A sostenere la ripresa sarà soprattutto il canale estero, trainato dal ritorno della domanda europea. Il raffreddamento dell’inflazione, la discesa dei tassi e la ripartenza della Germania dopo due anni di stallo renderanno più vivace il commercio intra-UE, mentre dagli Stati Uniti ci si attende un ammorbidimento delle politiche tariffarie. Tra i settori più dinamici, si segnalano alimentare e bevande, largo consumo, farmaceutica e meccanica, anche se con ritmi più moderati rispetto all’anno precedente.

Sul fronte interno, la crescita sarà sostenuta da un parziale recupero dei consumi e da un nuovo impulso agli investimenti, grazie alla riduzione dei tassi e agli incentivi legati alla ZES Unica e al programma Transizione 5.0. I benefici si concentreranno sulla componente dei beni strumentali e sulle infrastrutture connesse al PNRR, mentre resteranno deboli gli acquisti di beni durevoli e di prodotti voluttuari come moda e arredo.

Guardando al quadriennio 2026-2029, l’industria manifatturiera italiana è attesa crescere dell’1% medio annuo, con una fase più espansiva nel biennio 2026-27 (+1,2%), sostenuta dagli investimenti del PNRR, e una fase di rallentamento successiva. Il saldo commerciale dovrebbe salire a 134 miliardi di euro entro il 2029, con la meccanica come principale motore dell’export, seguita da farmaceutica, elettronica e alimentare.

La competitività del sistema produttivo si giocherà sulla doppia transizione, digitale ed energetica. Restano però ampi i ritardi rispetto ai partner europei, in particolare tra le PMI, dove l’adozione di tecnologie avanzate e di intelligenza artificiale procede a rilento. A ciò si aggiunge il nodo delle competenze, la carenza di capitale umano qualificato rischia di diventare un ostacolo strutturale alla crescita.

Sul piano economico-finanziario, margini e redditività si manterranno sopra i livelli pre-pandemia. Il MOL del manifatturiero dovrebbe stabilizzarsi intorno al 9,4% del fatturato e il ROI all’8,2%, sostenuto dagli investimenti già realizzati e dal consolidamento del giro d’affari.

Nel ranking settoriale 2026-29, i comparti più dinamici saranno largo consumo e farmaceutica (+2,4% medio annuo), seguiti da meccanica, elettronica ed elettrotecnica. Più deboli le prospettive per autoveicoli, mobili ed elettrodomestici, penalizzati dalla scarsa vivacità della domanda interna. In difficoltà i prodotti e materiali da costruzione, che resteranno l’unico settore in contrazione (-1,8% medio annuo).

Nonostante le sfide, il posizionamento del Made in Italy nei segmenti a più alto valore aggiunto rappresenta un vantaggio competitivo decisivo. L’Italia resta leader nella qualità, anche quando la quantità si ferma.
  • Generali -300x600 - Adesso per il tuo futuro
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Ifis - Siamo il credito per la tua azienda 300x600
  • Non è solo luce e gas, è l'energia di casa tua.
  • Villa Mafalda Ottobre Rosa
Rimani sempre aggiornato sulle notizie di tuo interesse iscrivendoti alla nostra Newsletter
Notizie dello stesso argomento
Btp Valore, sesta emissione da record, raccolti oltre 16,5 miliardi
24/10/2025
Redazione
Btp Valore, sesta emissione da record, raccolti oltre 16,5 miliardi
Ferrovie dello Stato accelera, 18 miliardi di investimenti nel 2025 e alta velocità protagonista al Sud
24/10/2025
Redazione
Ferrovie dello Stato accelera, 18 miliardi di investimenti nel 2025 e alta velocità protag...
Economia italiana in stagnazione, UPB fotografa un quadro ancora fragile
24/10/2025
di Redazione
Economia italiana in stagnazione, UPB fotografa un quadro ancora fragile
L'Ue spinge per l'adozione dell'euro digitale
24/10/2025
Redazione
L'Ue spinge per l'adozione dell'euro digitale