Mentre gli Stati Uniti aspettano che, non appena insediato, per come ha promesso ripetutamente, Donald Trump disponga l'avvio di una massiccia campagna di espulsione dall'America di immigrati irregolari, i numeri relativi ai provvedimenti di allontanamento dal territorio degli Usa attuati lo scorso anno danno cifre importanti.
Secondo i numeri ufficiali, nell'arco di un anno (ottobre 2023-settembre 2024) le autorità americane hanno espulso più di 270.000 persone.
Immigrazione: in un anno gli Usa hanno espulso più di 270.000 persone
Questo numero di espulsioni – l’ultima della presidenza di Joe Biden – è il più alto dell’ultimo decennio, compreso durante la prima presidenza Trump (2017-2021).
La maggior parte dei migranti costretti a lasciare gli Stati Uniti avevano attraversato illegalmente il confine con il Messico, ha affermato nel suo rapporto l'agenzia responsabile per il controllo delle frontiere e l'immigrazione (l'ICE). Un terzo del totale dei provvedimenti di allontanamento hanno riguardato persone accusate o condannate per attività illecite.
La promessa di espulsioni di massa di immigrati irregolari (che riguarderebbe milioni di persone) fatta da Trump si basa sull’affermazione - statisticamente non fondata - secondo cui i migranti commettono più crimini dei cittadini americani, ma ha fatto preso sull'elettorato.
Ma alla promessa non hanno fatto seguito i dettagli di come Trump intenda onorare la promessa, posto che la quasi totalità degli analisti concordano nel sostenere che queste operazioni sarebbero costose e difficili da realizzare con gli attuali livelli di personale degli organismi statali che dovrebbero essere impiegati.
Secondo l'ICE, nel 2022 undici milioni di immigrati privi di documenti hanno varcato irregolarmente la frontiera sud degli Stati. Gli ingressi illegali sono aumentati con la presidenza Biden all’inizio del 2021, ma sono diminuiti significativamente quest’ultimo anno, dopo che l’amministrazione ha inasprito la procedura di asilo.
Molti immigrati clandestini lavorano e pagano le tasse negli Stati Uniti, spesso in lavori poco qualificati.
I critici del futuro presidente affermano che l’economia americana soffrirebbe di una massiccia espulsione di questi lavoratori privi di documenti, creando carenza di manodopera nel settore agricolo o nel mondo dell’edilizia, per esempio.
Gli economisti stimano, da parte loro, che tali carenze spingerebbero i prezzi verso l’alto, minacciando così l’altra promessa di punta del candidato Trump: ridurre l’inflazione.