La chiusura del superbonus si riflette sui ricavi di Hera che chiude comunque il 2024 con utile e dividendo in aumento. L'azienda multiservizi ha terminato l'anno con ricavi per quasi 13 miliardi di euro, in calo rispetto ai 15,3 miliardi del 2023 (-15,9%), principalmente per la diminuzione dei prezzi delle commodity energetiche e per il venir meno delle attività legate al superecobonus. Tale contrazione viene compensata dai maggiori volumi venduti di energia elettrica, grazie al rilevante sviluppo commerciale.
Hera chiude il 2024 con utile e dividendo in crescita malgrado il calo dei ricavi
“I risultati ottenuti confermano la capacità del Gruppo Hera di proseguire nel proprio percorso di creazione di valore ambientalmente sostenibile - commenta il presidente esecutivo Cristian Fabbri -. L’incremento dei principali indicatori economico-finanziari e il continuo miglioramento del rendimento sul capitale investito, con un Roi che sale al 10,4% e un rendimento per gli azionisti (Tsr) che supera il 35%, sono chiari segnali della solidità del nostro modello industriale. Abbiamo registrato una crescita significativa sia nelle attività a mercato sia in quelle regolate, con un Mol che nel 2024 è arrivato a sfiorare gli 1,6 miliardi di euro, mentre gli investimenti operativi lordi hanno raggiunto gli 860,3 milioni di euro, superiori del 35% alla media del quinquennio precedente, e per il 76% sono stati finalizzati a perseguire decarbonizzazione, resilienza ed economia circolare. Anche la crescita stessa del Mol a valore condiviso, in valore assoluto e percentuale, testimonia la nostra costante attenzione alla creazione di valore non solo economico, ma anche ambientale e sociale. Ne è evidenza il valore economico distribuito sui territori nei quali operiamo, che nel 2024 ha raggiunto i 2,1 miliardi di euro. Alla crescita infrastrutturale abbiamo affiancato anche quella commerciale su tutti i business a mercato e, in particolare, nelle forniture energetiche dove abbiamo raggiunto i 4,6 milioni di clienti, consuntivando un incremento del 20%. Grazie a questo ulteriore sviluppo, più del 13% della popolazione italiana riceve almeno un servizio dal Gruppo Hera. Alla luce dei risultati raggiunti e della solidità finanziaria del Gruppo, proporremo all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo pari 15 centesimi di euro per azione, in crescita del 7,1% rispetto all’ultimo dividendo pagato. Un aumento di cui beneficerà a cascata tutta l’intera politica dei dividendi degli anni successivi. I risultati del 2024 riconfermano, quindi, la validità della visione strategica del nostro Gruppo e costituiscono il primo tassello del nostro Piano industriale”.
“Nel 2024 il Gruppo Hera conferma la propria solidità e capacità di crescita, registrando un incremento di oltre il 30% dell’utile netto di pertinenza degli Azionisti, che sale a quasi 500 milioni di euro - aggiunge l'amministratore delegato Orazio Iacono (in foto) -. Un risultato a cui contribuiscono tutti i business e che dimostra la capacità del Gruppo Hera di continuare a crescere in un contesto macroeconomico complesso. Le positive performance operative sono state supportate da una gestione finanziaria efficace: il 2024, infatti, raccoglie i frutti delle attività di liability management e razionalizzazione del debito avviate fin dall’inizio della crisi dei mercati energetici, che hanno contribuito a mantenere il rapporto debito netto su MOL di 2,5x, garantendo al Gruppo una solidità e flessibilità finanziaria significativa. Questa solidità economico-finanziaria ci consente di portare avanti il percorso di crescita per linee esterne, in piena coerenza con gli obiettivi definiti nel Piano industriale. Inoltre, abbiamo continuato ad accelerare il nostro impegno nella transizione green, con un focus su decarbonizzazione, economia circolare e tutela delle risorse, anche grazie al contributo della linea di finanziamento BEI. Nel 2024 gli investimenti operativi lordi hanno raggiunto gli 860 milioni di euro, proseguendo una tendenza pluriennale di sviluppo infrastrutturale mirato a migliorare la qualità dei servizi e l’efficienza degli asset, rendendo così i territori serviti sempre più vivibili, competitivi e resilienti. Il Gruppo Hera ha dimostrato, quindi, ancora una volta la capacità di coniugare sviluppo economico e sostenibilità, contribuendo in maniera significativa alla creazione di valore nei territori serviti e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, utilizzando la leva dell’innovazione che ci garantisce efficienza e nuove opportunità di crescita. Ricordiamo, infine, che quest’anno abbiamo redatto una Rendicontazione di sostenibilità che copre tutti gli standard tematici previsti dagli Esrs (European Sustainability Reporting Standards)”.
Il Margine operativo lordo risulta in crescita a quasi 1,6 miliardi di euro (+6,2%) grazie al contributo complessivo delle aree energy per 50,2 milioni di euro, del ciclo idrico per 25,7 milioni di euro e alle buone performance dell’area ambiente per 13,6 milioni di euro. Un risultato che consente di compensare pienamente il venir meno delle marginalità legate al superecobonus .
Il Margine operativo netto è salito a 829,9 milioni di euro (+12%), con una crescita percentuale doppia rispetto a quella del margine operativo lordo per i minori accantonamenti riconducibili alla riduzione del fatturato dovuto al calo dei prezzi delle commodity energetiche.
Il Risultato netto è salito a 535,9 milioni di euro (+28,5%) con una crescita del 28,5%, rispetto ai 417 milioni dell’anno precedente. Tale valori includono anche il contributo di alcune positive sopravvenienze straordinarie legate prevalentemente all’acquisizione delle quote di minoranza in EstEnergy. Al netto di queste poste straordinarie, il risultato netto si attesta a 488,1 milioni di euro che si confronta con un 2023 pari a 390,1 milioni evidenziando una crescita dell’utile di Gruppo del 25,1%.
L'Utile di pertinenza degli azionisti è aumentato di oltre il 30% a 494,5 milioni. Al netto dei contributi da special items, l’utile di pertinenza degli azionisti nel 2024 si attesta a 446,7 milioni che si confronta con un 2023 pari a 348,3 milioni evidenziando una crescita di 98,4 milioni.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 3.963,7 milioni di euro rispetto ai 3.827,7 milioni al 31 dicembre 2023, principalmente per la crescita degli investimenti e delle operazioni di acquisto di partecipazioni, tra cui l’acquisizione del 70% di TRS Ecology.
Gli investimenti operativi del gruppo, al lordo dei contributi in conto capitale, hanno raggiunto gli 860,3 milioni di euro, in aumento del 5,5% rispetto ai 815,8 milioni del 2023. Gli investimenti sulle infrastrutture regolate hanno determinato un incremento della Rab, salita a 3,6 miliardi di euro, 250 milioni di euro in più rispetto al 2023.
Il Cda proporrà all'assemblea la distribuzione dividendo in aumento del 7,1% a 15 centesimi di euro per azione. Lo stacco della cedola avverrà il 23 giugno, con pagamento a partire dal 25 giugno.