La BBC è sulla strada per tagliare migliaia di di posti di lavoro, pensando ad un'importante campagna di esternalizzazione. Tanto da avere avviato contatti con i giganti della tecnologia statunitense, alla disperata ricerca di risparmi sui costi. È quanto sostiene oggi il quotidiano britannico The Guardian, secondo cui ''i piani in fase di valutazione includono la delocalizzazione di lavori attualmente svolti nel Regno Unito, con la BBC che, a quanto si apprende, starebbe trattando con giganti della tecnologia statunitensi come potenziali partner. Si dice che ciò includa l'esternalizzazione degli algoritmi di raccomandazione, che indirizzano gli utenti ai contenuti''.
The Guardian: la BBC pronta a tagliare migliaia di posti di lavoro
All'interno della BBC, sostiene il quotidiano, ''ci sono già notevoli preoccupazioni circa l'impatto che il piano potrebbe avere sui posti di lavoro nel Regno Unito e sul suo tanto decantato progetto di distribuire i ruoli in tutta la Gran Bretagna, nonché sull'effetto che potrebbe avere sul controllo della BBC sulle proprie piattaforme. Il programma di esternalizzazione potrebbe comportare la perdita di posti di lavoro presso gli hub dell'emittente a Salford, Glasgow, Newcastle e Cardiff. Tra i dipartimenti presi in considerazione per la revisione figurano funzioni all'interno del gruppo prodotti digitali, responsabile dello sviluppo di piattaforme come News Online, Sport, iPlayer e Sounds, e il dipartimento finanziario''.
Alcune fonti, sempre citate da The Guardian, affermano che ''i piani erano già stati approvati dal consiglio di amministrazione, ma non erano stati ancora annunciati internamente. La proposta è stata elaborata su consiglio di consulenti esterni, mentre Tim Davie, direttore generale della BBC, sta cercando soluzioni per ridurre i costi dell'azienda. La proposta arriva in un momento in cui l'emittente è sotto forte pressione finanziaria, con il canone che ha perso un terzo del suo valore dal 2010. Mezzo milione di persone ha inoltre disdetto il canone nel 2023, poiché il pubblico più giovane si sta orientando verso YouTube e gli streaming''.
''Alcuni - si legge ancora nel lungo servizio de The Guardian - ritengono che i piani ridurranno i costi per la BBC nel breve termine, ma la lasceranno senza le competenze necessarie per realizzare risparmi a lungo termine e apportare miglioramenti alle piattaforme come iPlayer. Gli addetti ai lavori temono che la BBC rimarrà vincolata a contratti che non saranno in grado di adattarsi a un panorama mediatico in rapida evoluzione. Altri ritengono che i recenti tagli in altri settori lasceranno l'emittente priva della capacità di approvvigionamento, legale o gestionale necessaria per monitorare adeguatamente i contratti''.
La BBC non ha negato i piani, ma ha affermato che ''non sono state prese decisioni definitive. Un portavoce ha dichiarato: 'Pur non commentando alcuna speculazione, abbiamo chiarito la nostra ambizione di innovare e trasformarci, per poter investire nei contenuti e nei servizi che il pubblico ama".
''Per raggiungere questo obiettivo - ha aggiunto - , dobbiamo accelerare la nostra trasformazione e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia o dai partner per rafforzare le nostre capacità. Come molte organizzazioni, è prassi valutare diverse opzioni che potrebbero apportare questi cambiamenti e sarebbe sbagliato affermare che le decisioni siano già state prese''.