Luce verde del Governo all'Offerta pubblica di scambio annunciata da Banca Monte dei Paschi di Siena nei confronti di Mediobanca. Lo ha annunciato stamattina l'istituto senese in una nota, comunicando che il Governo non eserciterà la Golden power nell'ambito dell'operazione finanziaria.
Il Governo "benedice" l'Ops di Mps su Mediobanca pensando a Generali?
"Banca Monte dei Paschi di Siena Spa - si legge nella nota - informa che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il non esercizio dei poteri speciali ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012 n. 21, convertito nella Legge 11 maggio 2012, n. 56 con riferimento all’offerta pubblica di scambio di Bmps sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario Società per azioni".
Il Mef, quindi, che pur avendo privatizzato la banca toscana ne rimane l'azionista di riferimento con l'11,731%, dichiara di essere sostanzialmente d'accordo con la formazione di un aggregato italiano anche alla luce di altri movimenti sul tavolo del risiko bancario in corso. Inevitabilmente l'attenzione si sposta su Generali, per la quale Mediobanca rappresenta in primo azionista con il 12,776%. Non è un mistero che il Governo abbia delle perplessità sull'operazione cha sta portando avanti il Leone di Trieste con Natixis per la creazione di un colosso europeo nel settore dell'asset management, anche se il ceo di Generali, Philippe Donnet, abbia più volte rassicurato sul mantenimento dell'italianità da parte del gruppo assicurativo.
In tutto ciò si inserisce anche l'Opa annunciata da Unicredit su Banco Bpm. L'istituto guidato da Giuseppe Castagna, possiede il 5,003% di Banca Monte dei Paschi di Siena. L'Ops su Mediobanca dovrà essere approvata dall'assemblea prevista per il 17 aprile e si iniziano a formare gli schieramenti tra quelli a favore o contrari all'operazione. Anche sull'operazione dichiarata dal gruppo bancario guidato da Andrea Orcel pende la possibilità che il Governo eserciti la Golden power per bloccarla e una decisione di Banco Bpm in un senso o in un altro all'assemblea di Mps potrebbe comportare scenari diversi.
Da tenere presente che anche la Delfin della famiglia Del Vecchio e Caltagirone sono presenti sia nel capitale di Mps che in quello di Mediobanca, la prima rispettivamente con il 9,780% e il 19,390%, il secondo con il 5,026% e il 5,499%. Saranno decisivi quindi anche loro per il futuro di entrambi gli istituti bancari, ma non solo avendo Delfin il 9,820% e Caltagirone il 6,458% di Generali.
Unicredit che possiede il 5,266% di Generali e il 2,9% di Mediobanca, dichiarato come non strategico ma in ottica di investimento, giocherà la sua partita tenendo comunque presente che sua scalata in Commerzbank ha ricevuto nuovo impulso dopo il via libera dell'Antitrust tedesco a salire al 29,9% della banca con sede su Francoforte sul Meno.