Possono i capricci di un uomo seppure molto potete cambiare la denominazione, vecchia di molti secoli, di siti e località? Evidentemente sì, se l'uomo in questione è Donald Trump, al quale nessuno riesce a dire di no.
Google ha comunicato che, sta rispettando l'ordine esecutivo del presidente Donald Trump, ha rinominato il Golfo del Messico in Golfo d'America. Denominazione che apparirà presto su Google Maps.
Agli occhi di noi ''poveri europei'', la spiegazione di Google appare abbastanza singolare, laddove dice di avere una "consolidata pratica di applicare modifiche ai nomi quando sono stati aggiornati in fonti governative ufficiali".
Google si piega a Trump: il Golfo del Messico rinominato golfo d'America
Il nome verrà modificato quando verrà aggiornato il Geographic Names Information System, un database governativo di nomi e dati sulla posizione.
Stando dietro alle botte di vita geografiche di Trump, Google tornerà a chiamare il monte più alto degli Stati Uniti (che si trova in Alaska) come McKinley e non più Denali, come era stato denominato dall'allora presidente Barack Obama, in omaggio alla popolazione nativa della regione.
Le due modifiche - che riguardano i ''defunti'' topograficamente parlando Golfo del Messico e Denali - derivano da un atto esecutivo che Trump ha firmato poco dopo il suo insediamento la scorsa settimana, affermando che i cambiamenti "onorano la grandezza americana".
"È nell'interesse nazionale - si legge nella decisione del presidente - promuovere lo straordinario patrimonio della nostra nazione e garantire che le future generazioni di cittadini americani celebrino l'eredità dei nostri eroi''.
L'ordinanza, peraltro, criticava la decisione di Obama di rinominare McKinley come "un affronto alla vita del presidente McKinley, ai suoi successi e al suo sacrificio". Traendo parallelismi con la persona di Trump, l'ordinanza nota che McKinley "ha sostenuto i dazi" ed è stato assassinato "in un attacco ai valori della nostra nazione e al nostro successo".
Google fa notare che solo gli utenti negli Stati Uniti vedranno entrambe le modifiche perché quando "i nomi ufficiali variano tra i Paesi, gli utenti di Maps vedono il loro nome locale ufficiale. Tutti nel resto del mondo vedono entrambi i nomi. Ciò vale anche qui".
Ora, in attesa che Trump, con un ordine esecutivo, faccia scolpire la sua faccia sul monte Rushmore, aspettiamo quali potrebbero essere le prossime mosse. Perché, se l'obiettivo è quello di ridare lustro alla storia e agli eroi americani, le prossime mosse potrebbero riguardare, ad esempio, il Maryland, che ricorda la moglie di Carlo I d'Inghilterra, o magari New Orleans, che suona troppo francese forse alle orecchie presidenziali.