Economia

Global Risk Management Survey 2025 di Aon: preoccupa rincaro delle materie prime in Italia

Redazione
 
Global Risk Management Survey 2025 di Aon: preoccupa rincaro delle materie prime in Italia

Aon ha pubblicato i risultati della decima edizione della Global Risk Management Survey 2025, indagine biennale che identifica i principali rischi percepiti dalle aziende a livello globale.

Global Risk Management Survey 2025 di Aon: preoccupa rincaro delle materie prime in Italia

Cresce sempre più la percezione dei rischi legati alla situazione geopolitica, mentre gli attacchi informatici o le violazioni dei dati rimangono il rischio numero uno secondo la media globale degli intervistati, soprattutto a causa della rapida adozione di piattaforme digitali e tecnologie di IA che hanno ampliato la superficie di attacco, il rischio principale percepito dalle aziende italiane è quello di un possibile incremento del prezzo delle materie prime e di una minore disponibilità delle stesse a livello generale.

Questo fattore, per il quale quasi il 63% delle aziende intervistate in Italia dichiara di aver già subìto perdite, supera, oltre al rischio cyber, anche quello legato alla crisi economica, che nel 70% delle imprese è causa di perdite. La frammentazione del mercato locale, infatti, limita la capacità d’acquisto ed espone le aziende italiane, più che in altri Paesi, alle oscillazioni di disponibilità e di prezzo delle materie prime.

Segue nella classifica il tema della Business Interruption, che oltre ad essere una delle principali conseguenze di attacchi informatici, può essere causata da problematiche nella supply chain o eventi naturali estremi, divenuti sempre più frequenti anche in Europa e in Italia. L’aumento della concorrenza, la capacità di anticipare e indirizzare mercati in rapida evoluzione, così come far fronte a cambiamenti normativi e danni reputazionali sono, infine, temi particolarmente avvertiti dalle imprese italiane a cui si aggiunge, in linea con i trend globali, la volatilità geopolitica, che entra per la prima volta all’interno della Top ten dei rischi e ha già causato perdite economiche secondo il 39% delle imprese italiane.

La maggior parte delle aziende italiane è però impreparata ai rischi delineati dai risultati e necessita di ripensare all'approccio al risk management delle aziende, passando da misure reattive a strategie proattive e integrate. Solo la metà delle aziende (50%) ha un piano di mitigazione o una revisione formale in atto del rischio legato all’incremento del prezzo delle materie prime. Inoltre, nonostante risulti tra i maggiori rischi, solo l’8% degli intervistati afferma di aver quantificato la propria esposizione informatica e meno di un’azienda su tre (30%) ha realizzato un piano di risk management. Questo divario tra consapevolezza e azione contribuisce a una significativa sottoassicurazione, esponendo le aziende a perdite finanziarie e reputazionali. 

Marco Dubini Daccò, Presidente Esecutivo di Aon S.p.A. (in foto), ha commentato: “La Global Risk Management Survey 2025 conferma come la gestione del rischio rappresenti oggi un elemento imprescindibile delle strategie aziendali, nei mercati globali così come in Italia. Viviamo in un contesto in cui le imprese si confrontano con rischi sempre più interconnessi, da quelli tecnologici e geopolitici a quelli climatici e legati al capitale umano, e tutti richiedono approcci integrati e decisioni basate sui dati. In Aon mettiamo a disposizione la nostra esperienza globale e la conoscenza dei mercati locali per fornire strumenti analitici e soluzioni innovative che aiutano le aziende a identificare, quantificare e gestire i rischi nel modo migliore, rafforzando la loro resilienza e trasformando la complessità in opportunità di crescita”.

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