L’Area Studi Mediobanca ha presentato la nuova edizione dell’Osservatorio sulla grande distribuzione organizzata (GDO) italiana e internazionale a prevalenza alimentare, fornendo un’analisi dettagliata sulle dinamiche economico-finanziarie del settore nel periodo 2019-2024. Lo studio aggrega i dati di 124 aziende italiane e dei 31 maggiori player internazionali, offrendo approfondimenti sui diversi segmenti, un focus sui prodotti a marchio del distributore (MDD), nonché sulle tematiche ESG e sulla governance.
GDO alimentare, l’analisi Mediobanca: fatturato +3% nel 2024, investimenti in crescita del 18,7%
Le principali evidenze dell’Osservatorio sono state discusse in un evento che ha visto la partecipazione dei leader del settore. La prima tavola rotonda, intitolata “Retail alla prova del futuro: strategie, leadership e scenari per i grandi player”, ha visto la partecipazione di: Francesco Avanzini, Direttore Generale di Conad; Domenico Brisigotti, Direttore Generale di Coop Italia; Massimiliano Silvestri, Presidente di LIDL Italia; Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex Gruppo Commerciale. Il secondo panel, “Radici forti, crescita veloce: le insegne locali che fanno la differenza”, ha invece ospitato: Giovanni Arena, Amministratore Delegato del Gruppo Arena e Presidente di Gruppo VéGé; Laura Gabrielli, Presidente di Magazzini Gabrielli; Giangiacomo Ibba, Amministratore Delegato di Crai Secom.
Secondo l’Osservatorio, l’85% delle aziende della GDO alimentare ritiene gestibili le dinamiche demografiche e i nuovi paradigmi di consumo. Per affrontare il futuro, il 75% degli operatori considera essenziale investire in capitale umano, mentre il 70% attribuisce priorità allo sviluppo della tecnologia, con un focus particolare sull’intelligenza artificiale generativa. Inoltre, l’80% delle imprese ha investito in digitalizzazione negli ultimi due anni. L’iper-personalizzazione dell’offerta e l’espansione della rete di vendita sono strategie chiave per il 60% degli operatori, mentre i prodotti a marchio del distributore (MDD), che rappresentano quasi un terzo del mercato con un giro d’affari di 26 miliardi di euro (+6,3% medio annuo dal 2019), sono considerati un elemento di stabilità per il 55% delle aziende.
Rimodulazione dei formati e dei canali (35%), multicanalità (25%) e operazioni di M&A (20%) sono leve meno utilizzate, mentre il 65% degli operatori prevede un aumento della concentrazione del mercato italiano. Nel 2024, con un’inflazione quasi nulla, si prevede una crescita delle vendite della GDO italiana del 3% rispetto al 2023, in un contesto in cui l’aumento dei prezzi aveva spinto le vendite del 7,6% nel 2022 e del 7,7% nel 2023.
Nel 2023, il fatturato aggregato dei principali gruppi italiani della GDO alimentare ha raggiunto 109,6 miliardi di euro (IVA esclusa), con 14,7 miliardi generati da operatori a controllo estero (13,4% del totale). Tra il 2019 e il 2023, le vendite sono aumentate del 28% con un tasso medio annuo del 6,4%. I costi del lavoro rappresentano mediamente il 9,8% del fatturato e aumentano di 0,2 punti percentuali nel 2024, anno del rinnovo del CCNL Distribuzione Moderna Organizzata. I margini di redditività sono migliorati nel 2023: l’EBIT margin è salito al 2,9% rispetto al 2,5% della media quinquennale, mentre il ROI ha raggiunto il 7,4% rispetto al 5,8% medio, in confronto all’8% del settore Food&Beverage. Gli investimenti materiali sono cresciuti del 18,7% rispetto al 2022. Il 90% delle aziende ha investito nel rinnovamento dei punti vendita e l’80% in nuove aperture.
I discount hanno registrato una crescita del fatturato del 9,2% nel 2023 rispetto al 2022, contro il +7,3% degli altri operatori, con un tasso medio di crescita delle vendite del 9,3% tra il 2019 e il 2023. L’EBIT margin dei discount ha raggiunto il 4,8%, ben al di sopra del 2,3% degli altri gruppi, mentre il ROI si è attestato al 16,5% rispetto al 5,9% degli altri operatori. Radenza Group ha registrato la crescita di fatturato più alta tra il 2019 e il 2023 (+15,3% medio annuo), seguito da In’s Mercato (+14,9%), Tatò Paride (+12,2%) e Agorà (+10,8%).
Nel 2023, le performance migliori sono state di In’s Mercato (+16% sul 2022), Radenza Group (+15,2%) e Agorà (+14,2%). Eurospin si distingue per utili cumulati nel periodo 2019-2023 con 1.561 milioni di euro, superando VéGé (1.333,1 milioni) e Selex (1.286,7 milioni). Le aziende della Distribuzione Organizzata con fatturato superiore a 500 milioni sono 26, con FG Holding (+23,2%) e Multicedi (+18,9%) tra le realtà più in crescita nel 2023. L’85,4% delle aziende non cooperative della GDO è controllato da famiglie, con un’età media degli azionisti di 55,2 anni. L’età media dei board è di 59,3 anni, con una soglia di accesso intorno ai 40 anni. Le donne occupano il 19,9% delle posizioni nei CdA, con una crescita della loro rappresentanza negli ultimi anni.
Sul fronte della sostenibilità, il 75% delle aziende ha effettuato investimenti negli ultimi due anni, principalmente per migliorare la reputazione (90,5%) e rispondere alla normativa (66,7%). L’attenzione si è concentrata su efficienza energetica (90,5%), innovazione di prodotto (76,2%) e supply chain (71,4%), con risultati positivi nella riduzione dell’intensità energetica (-9,6%), carbonica (-15,5%) e dei rifiuti (-5,2%). Nel 2023, i principali retailer internazionali hanno registrato un fatturato compreso tra i 582 miliardi di euro di Walmart e i 21 miliardi di Empire. Esselunga si distingue con vendite per metro quadro di 15.971 euro, superando operatori internazionali come Tesco (13.701 euro) e Sainsbury (12.248 euro).