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Guatemala: 160 minori salvati dal fondamentalismo di Lev Tahor

Redazione
 
Guatemala: 160 minori salvati dal fondamentalismo di Lev Tahor

Un’operazione senza precedenti ha condotto al salvataggio di 160 bambini e adolescenti dalla setta ebraica ortodossa Lev Tahor, nel comune agricolo di Oratorio, nel sud-est del Guatemala. Coordinata dalla Procura Generale contro la Tratta di Esseri Umani, l’azione delle autorità guatemalteche ha svelato un quadro inquietante di abusi sistematici, includendo matrimoni forzati, violenze sessuali e sfruttamento psicologico.
I minori, ora sotto la tutela del governo guatemalteco, rappresentano l’ennesima testimonianza delle pratiche oppressive di un gruppo noto a livello internazionale per la sua storia di controversie e reati.
Lev Tahor, che in ebraico significa "Cuore Puro", è una setta fondamentalista fondata nel 1988 in Israele da Shlomo Helbrans.

Guatemala: 160 minori salvati dal fondamentalismo di Lev Tahor

Il gruppo, composto da circa 200-300 membri, adotta un’interpretazione estremamente rigida della legge ebraica: lunghe sessioni di preghiera, matrimoni combinati tra adolescenti e l’imposizione di veli neri per donne e bambine fin dai tre anni di età. Queste pratiche, presentate come una forma di devozione religiosa, mascherano spesso abusi fisici e psicologici che hanno portato Lev Tahor a essere ripetutamente denunciata per violazioni dei diritti umani, tra cui rapimenti, matrimoni infantili e abusi sessuali.

Dopo essere stata espulsa da Paesi come Israele, Stati Uniti, Canada e Messico, la setta si è stabilita in Guatemala nel 2013. Tuttavia, le sue attività hanno continuato a destare preoccupazioni a livello globale. L’operazione nel comune di Oratorio, a circa 78 chilometri dalla capitale, ha rappresentato l’esito di un’indagine approfondita.
Nancy Paiz, procuratore della Procura Generale del Guatemala contro la Tratta di Esseri Umani, ha dichiarato che le prove raccolte, corroborate da esami medici, hanno confermato un quadro di gravi violazioni.
"Abbiamo documentato casi di matrimoni forzati, abusi fisici e psicologici e altre pratiche che configurano reati gravissimi contro i minori", ha dichiarato Paiz in una conferenza stampa.
Le origini di Lev Tahor sono segnate da una lunga serie di accuse. Negli anni '90, il fondatore Helbrans fu condannato a New York per il rapimento di un ragazzo di 13 anni. Deportato successivamente in Israele, ottenne asilo politico in Canada, ma la setta continuò a essere perseguita per accuse di abbandono e abuso di minori.

La morte di Helbrans nel 2017 segnò il passaggio della leadership al figlio Nachman, considerato ancora più radicale. Sotto la sua guida, il gruppo ha adottato una strategia di fuga costante, spostandosi ripetutamente tra Paesi per eludere le autorità. Le pratiche oppressive includono matrimoni tra ragazze giovanissime e uomini molto più anziani, e una rigida regolamentazione della vita quotidiana, spesso descritta come una forma di lavaggio del cervello. Nel 2018, Lev Tahor ha suscitato ulteriori polemiche quando alcuni suoi membri hanno richiesto asilo politico in Iran, giurando fedeltà alla guida suprema Ali Khamenei. Questo gesto ha sollevato preoccupazioni sulla natura ideologica e politica del gruppo, già noto per le sue posizioni anti-sioniste ed estremiste.

L’operazione di Oratorio è solo l’ultima di una serie di azioni intraprese da diversi Paesi per contrastare le attività di Lev Tahor. Nel 2022, le autorità messicane hanno salvato diversi minori da un campo del gruppo situato nel Chiapas, al confine con il Guatemala. Tuttavia, la setta ha continuato a spostarsi, approfittando delle lacune legislative e della mancanza di coordinamento internazionale per sfuggire alla giustizia.
In Europa orientale e nei Balcani, Lev Tahor ha stabilito temporaneamente delle basi, cercando di evitare controlli e mantenere intatte le proprie operazioni. La comunità ebraica in Guatemala ha preso nettamente le distanze da Lev Tahor, ribadendo che la setta non rappresenta i valori dell’ebraismo tradizionale. In una dichiarazione ufficiale, ha espresso solidarietà alle autorità locali, invitando a un’azione concertata tra i governi per proteggere i diritti delle vittime. Organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno accolto favorevolmente l’intervento delle autorità guatemalteche, sottolineando l’importanza di un coordinamento globale per fermare le attività di gruppi settari responsabili di violazioni sistematiche dei diritti umani.

Attualmente, i 160 minori salvati si trovano sotto la protezione del governo guatemalteco, che ha predisposto un piano di assistenza medica, psicologica e legale per aiutarli a superare i traumi subiti. Parallelamente, le indagini continuano per identificare i responsabili degli abusi e garantire che vengano perseguiti penalmente.

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