Dal 2022 al 2024 le frodi digitali hanno sottratto agli italiani complessivamente 559,4 milioni di euro, con una crescita costante che evidenzia un fenomeno sempre più sofisticato e pervasivo. Lo rivela la Federazione autonoma bancari italiani, Fabi, che ha diffuso la guida Attenti al lupo online, un documento che fornisce indicazioni dettagliate per riconoscere e prevenire i principali rischi legati alla criminalità informatica.
Frodi online, Fabi lancia l’allarme: rubati oltre 500 milioni agli italiani
L’analisi del maggiore sindacato bancario italiano conferma che le truffe online rappresentano la componente più rilevante, con un incremento del 58% tra il 2022 e il 2024: il valore sottratto è passato da 114,4 milioni a 181 milioni, con una crescita di 22,7 milioni tra il 2022 e il 2023 (+19,9%) e di 43,8 milioni tra il 2023 e il 2024 (+31,9%).
Le frodi informatiche, sebbene in termini assoluti abbiano un impatto inferiore, mostrano una tendenza analoga, con una crescita complessiva del 25% nello stesso periodo, passando dai 38,5 milioni del 2022 ai 48,1 milioni del 2024. Tra il 2022 e il 2023 l’aumento è stato di 1,6 milioni (+4,3%), mentre tra il 2023 e il 2024 ha raggiunto gli 8 milioni (+19,8%). Complessivamente, le somme sottratte sono aumentate di 24,4 milioni tra il 2022 e il 2023 (+15,9%) e di 51,7 milioni tra il 2023 e il 2024 (+29,2%).
Secondo la Fabi, il fenomeno è destinato a intensificarsi, spinto dal «sistematico utilizzo di strumenti digitali». L’uso diffuso dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecniche di ingegneria sociale consente alle organizzazioni criminali di sfruttare con crescente efficacia le vulnerabilità digitali, aggravando l’esposizione al rischio degli utenti.
«La crescita costante delle truffe online e delle frodi informatiche è un segnale preoccupante che non possiamo ignorare: le organizzazioni criminali stanno diventando sempre più sofisticate nello sfruttare le vulnerabilità digitali, approfittando della digitalizzazione dei servizi finanziari e della maggiore esposizione degli utenti ai rischi online», afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni (in foto).
Il fenomeno non si limita ai singoli utenti, ma investe l’intero sistema finanziario, richiedendo interventi mirati: «È chiaro che il crimine informatico sta diventando un fenomeno pervasivo, capace di generare danni economici enormi. Per questo è indispensabile che le istituzioni finanziarie rafforzino le misure di sicurezza, investendo in strumenti di protezione e prevenzione più efficaci. Allo stesso tempo serve un grande sforzo di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori, che devono essere messi nelle condizioni di riconoscere e difendersi da queste minacce».
L’aumento delle transazioni digitali ha amplificato i rischi connessi alla sicurezza informatica. Tra il 2020 e il 2024 il valore complessivo dei bonifici è cresciuto del 55,2%, passando da 11.300 miliardi a 17.600 miliardi, mentre il numero di operazioni è aumentato del 49,1%, da 2,36 milioni a 3,52 milioni. I bonifici automatizzati hanno registrato un incremento ancora più marcato, con una crescita del 68,9% in valore e del 61,7% nel numero di transazioni. Il trend è evidente anche nel settore delle carte di debito, con un incremento dell’85,7% nel valore delle transazioni, che sono passate da 139,6 miliardi a 259,3 miliardi, mentre il numero di operazioni è più che raddoppiato (+132,1%).
La Fabi sottolinea anche che «la pandemia ha contribuito ad accelerare il passaggio massiccio verso i pagamenti elettronici, consolidando un cambiamento strutturale nelle abitudini degli italiani». La trasformazione digitale, pur offrendo numerosi vantaggi in termini di efficienza e accessibilità ai servizi finanziari, impone quindi un adeguamento costante delle strategie di sicurezza per contrastare un fenomeno che, in assenza di misure efficaci, continuerà a espandersi.