Ambiente & Sostenibilità

Foliage: dal Renon alla Sila, dove l'autunno si fa spettacolo

Redazione
 
Foliage: dal Renon alla Sila, dove l'autunno si fa spettacolo

C'è un momento, tra le ultime brume di ottobre e i primi freddi di novembre, in cui la natura sembra voler compiere un ultimo, magnifico atto di ribellione prima del lungo sonno invernale. I boschi si accendono come falò silenziosi, le foglie diventano fiamme immobili che ardono senza consumarsi, e l'aria stessa pare tingere ogni cosa di una luce ambrata, quasi liquida. È il fenomeno del foliage, parola che in questi giorni risuona ovunque, dai social network alle guide turistiche, ma che in fondo racconta una storia antica quanto l'uomo: quella del tempo che scorre e della bellezza struggente ed unica dell’autunno.

Foliage: dal Renon alla Sila, dove l'autunno si fa spettacolo

Un'autentica esperienza da vivere e immortalare. Perché mai come oggi la ricerca dello scatto perfetto, dell'istante rubato alla caducità delle cose, ha trasformato questa dolcissima metamorfosi cromatica in una tendenza che attira viaggiatori da ogni angolo del mondo. Eppure, al di là del clamore mediatico, resta intatto il fascino primordiale di questo spettacolo naturale, capace di ricordarci che esiste una malinconia dolce nel contemplare ciò che sta per svanire.

Per chi desidera immergersi in questo caleidoscopio di colori, la scelta dell'altitudine diventa cruciale. Le montagne italiane, dalle Alpi agli Appennini, offrono paesaggi straordinari, ma occorre sapere dove guardare. Oltre i millecinquecento metri, infatti, dominano le conifere, sempreverdi guardiane dell'alta quota, mentre è tra i mille e i milletrecento metri che la magia si compie davvero.

Qui, nei boschi di querce, faggi e castagni, la tavolozza si fa ricca e calda, passando attraverso infinite gradazioni di giallo, arancio, bronzo e cremisi. Le valli alpine come quelle appenniniche diventano così gallerie d'arte a cielo aperto, accessibili spesso anche a breve distanza dai centri abitati.

Non serve necessariamente spingersi verso destinazioni remote: la natura offre il suo spettacolo con generosità democratica, regalandolo a chi sa guardare con occhi attenti. In Alto Adige, l'autunno assume un carattere particolare grazie al fenomeno del Lärchen brennen, espressione che letteralmente significa "i larici bruciano". Sull'Altopiano del Renon, questi alberi si trasformano in torce vegetali di un giallo oro intensissimo, accompagnati da aceri, castagni, faggi e betulle che declinano la gamma cromatica fino al rosso più profondo.

La funivia che parte da Bolzano impiega meno di dodici minuti per portare i visitatori su questo balcone naturale affacciato sulle Dolomiti, dove lo sguardo spazia tra cime rocciose e distese colorate. Anche Merano si inserisce in questo itinerario cromatico con il Sentiero di Sissi, un percorso di circa quarantacinque minuti che conduce ai celebri Giardini di Castel Trauttmansdorff, dove le specie botaniche di ogni continente si vestono dei toni caldi della stagione.

La Val di Funes, poi, ai piedi delle maestose Odle, offre uno degli scenari più fotografati e ammirati dell'intero arco alpino. Qui, durante l'autunno, vengono organizzate escursioni guidate come quella sul Sentiero del Contadino con Günther Pernthaler, in programma per giovedì 23 e 30 ottobre e 6 novembre 2025. Scendendo verso il Trentino, la Val di Non si distingue per un paesaggio unico nel suo genere: non sono solo i boschi a colorarsi, ma anche i meleti e i vigneti che caratterizzano questa valle, creando un mosaico dove il rosso delle mele si fonde con l'oro delle vigne. Il lago Tovel, incastonato tra le montagne, offre riflessi spettacolari che moltiplicano l'effetto cromatico dell'ambiente circostante.

Non meno romantico è il Piemonte, che regala alcuni dei panorami autunnali più suggestivi del Paese. Nel Monferrato, nelle Langhe e nel Roero, le vigne assumono tonalità che vanno dal rosso acceso alla ruggine, mentre i borghi arroccati sulle colline sembrano galleggiare in un mare dorato. Questi territori, celebri per i vini pregiati, si trasformano in ottobre in un affresco degno dei grandi maestri della pittura. Proseguendo verso est, il Veneto offre una perla spesso sottovalutata: il Parco Giardino Sigurtà a Valeggio sul Mincio, non lontano dal Lago di Garda.

Questo giardino storico, con il suo Viale delle Rose, il Labirinto, la Grande Quercia, i Giardini Acquatici e i Laghetti Fioriti, custodisce un tesoro autunnale di oltre cinquecento aceri giapponesi che trasformano gli spazi in una sinfonia di rossi e arancioni. In Friuli Venezia Giulia, la conca dei Laghi di Fusine rappresenta uno degli angoli più incantevoli dell'intera regione. Due specchi d'acqua di origine glaciale, circondati da fitte foreste di abete rosso e dominati dal gruppo montuoso del Mangart, offrono un ambiente quasi fiabesco, dove il silenzio amplifica la percezione dei colori. Anche la Toscana partecipa allo spettacolo autunnale con il Monte Amiata, antico vulcano spento che in questa stagione si veste di arancio e rosso, diventando teatro di numerose sagre dedicate ai sapori del bosco, dai funghi porcini alle castagne.

Le Foreste Casentinesi, condivise tra Toscana ed Emilia-Romagna, sono considerate tra le più colorate d'Italia grazie ai loro faggi, aceri e castagni che creano sfumature di intensità straordinaria. Mentre l'Umbria, terra di colline dolci e spiritualità francescana, offre scorci memorabili sul Monte Subasio e nelle colline del Sagrantino intorno a Montefalco. Nel Lazio, i Monti Cimini e la Riserva Naturale del Lago di Vico invitano a camminate tra faggete secolari, dove il silenzio è interrotto solo dal fruscio delle foglie sotto i piedi. Più a sud, là dove meno ci si aspetterebbe di trovare paesaggi nordici, il Parco Nazionale della Sila in Calabria sorprende con i suoi boschi estesi e le atmosfere che sembrano appartenere a latitudini diverse. Qui, l'autunno assume caratteristiche quasi alpine, dimostrando come la natura sappia essere imprevedibile nelle sue manifestazioni.

Chi pensa che il foliage sia un fenomeno esclusivamente montano o rurale si sbaglia. Anche le grandi metropoli italiane custodiscono angoli dove i colori autunnali si manifestano con intensità sorprendente. A Roma, Villa Borghese e le strade di Trastevere si tingono di oro e rame, offrendo una cornice romantica ai vicoli e ai monumenti millenari. Torino vanta una tradizione di parchi e viali alberati che in autunno raggiungono il loro apice estetico. Il Parco del Valentino lungo il Po, il Regio Parco e i viali del centro storico diventano percorsi ideali per passeggiate contemplative, mentre le Residenze Sabaude inseriscono lo spettacolo naturale in scenari di architettura barocca. A Milano, il Parco Sempione alle spalle del Castello Sforzesco e le aree verdi lungo i Navigli permettono di catturare immagini di grande impatto, fondendo natura e urbanità.

Chi volesse ampliare il proprio orizzonte europeo troverà a Parigi giardini storici come le Tuileries e il Luxembourg, a Londra gli spazi immensi di Hyde Park con il Serpentine Lake, mentre Praga, Amsterdam e Berlino offrono aree verdi che mutano radicalmente aspetto in questa stagione. Madrid, con il suo Parco del Retiro, completa questo tour urbano del foliage continentale. Tra le esperienze più suggestive per vivere il foliage figura il Treno del Foliage, attivo fino al 16 novembre.

Questo convoglio percorre cinquantadue chilometri collegando Domodossola a Locarno, in Svizzera, attraverso la storica ferrovia della Vigezzina-Centovalli. Ottantatré ponti e trentuno gallerie scandiscono un viaggio di quasi due ore che attraversa la Val d'Ossola, la Valle Vigezzo e le Centovalli, regalando vedute e scorci panoramici sull'alto Piemonte e sul Canton Ticino. È un modo lento, quasi meditativo, di attraversare l'autunno, lasciandosi cullare dal ritmo del treno mentre fuori dal finestrino scorre una pittura in movimento.

Ci sono poi due destinazioni che rappresentano l'olimpo del foliage mondiale: il Giappone e il Canada. In Giappone, la stagione autunnale ha assunto un'importanza turistica paragonabile a quella della celebre fioritura dei ciliegi. A Tokyo, giardini come Hama-rikyu e Koishikawa Korakuen diventano oasi di colore nel cuore della metropoli, mentre Kyoto, con luoghi iconici come Arashiyama ed Eikando, offre scenari da cartolina impreziositi dalle illuminazioni serali che trasformano i templi e i giardini in visioni quasi oniriche. Il Canada, patria dell'acero rosso simbolo nazionale, rappresenta forse l'apoteosi del foliage. Nelle regioni orientali come l'Ontario e il Québec, i boschi si accendono di tonalità così intense da sembrare irreali.

Da metà ottobre, il picco cromatico si sposta progressivamente verso sud, dove il clima più temperato prolunga la stagione dei colori. I Grandi Laghi, le Cascate del Niagara e il parco Mount Royal di Montréal sono tappe obbligate per chi voglia comprendere perché l'autunno nordamericano sia diventato leggenda. Insomma, che sia su un sentiero alpino, in un parco urbano o a bordo di un treno d'epoca, l'esperienza del foliage ci invita a rallentare, a guardare con occhi nuovi, a riscoprire quella capacità di meravigliarci che troppo spesso sacrifichiamo sull'altare della fretta quotidiana. E forse, proprio in questo invito silenzioso della natura, risiede il vero incanto di una stagione che sa parlare alla parte più profonda di noi.

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