Conti in forte miglioramento per Fincantieri, che chiude il 2024 con un ritorno all'utile per 27 milioni di euro, rispetto a un rosso di 53 milioni nel 2023, in anticipo rispetto alle previsioni di piano. Il risultato d’esercizio di pertinenza del gruppo è di 33 milioni, rispetto a una perdita di 53 milioni nel 2023.
Fincantieri torna all'utile per 27 milioni con nuovi ordini record nel 2024
Sul fronte commerciale, il gruppo ha acquisito un livello record di nuovi ordini nel 2024, per un valore complessivo pari a 15,4 miliardi, un valore più che doppio rispetto al 2023, trainati in particolare dall’eccellente performance del segmento Shipbuilding.
Il backlog si attesta a euro 31 miliardi, in aumento del 34% rispetto a dicembre 2023, con un carico di lavoro complessivo (corrispondente alla somma di backlog e soft backlog2 ) pari a 51,2 miliardi (6,3 volte i ricavi del 2024), supportato da una forte spinta commerciale in tutti i settori di attività del gruppo.
Il backlog e il carico di lavoro complessivo garantiscono rispettivamente circa 3,8 e circa 6,3 anni di lavoro se rapportati ai ricavi sviluppati nel 2024.
“Il 2024 - commenta l'amministratore delegato e direttore generale, Pierroberto Folgiero (in foto) - è stato un anno molto positivo per Fincantieri, che raccoglie il primi i frutti della nostra strategia e visione industriale. Il ritorno all'utile, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale, ne è una chiara dimostrazione. In un contesto geopolitico di forti discontinuità, abbiamo perseguito un crescente focus sull’esecuzione e sullo sviluppo commerciale, facendo leva sulla nostra leadership in un settore a sempre maggiore complessità. Oltre a presidiare la crescita del mercato cruise ed offshore, è proseguita la focalizzazione sul mercato internazionale della difesa e l’espansione nel mercato della subacquea anche attraverso due acquisizioni ed una operazione di aumento di capitale. La crescita dell’Ebitda, sia in valore assoluto che in percentuale, insieme al record di backlog ed ordini acquisiti, testimoniano la disciplina operativa e la fiducia del mercato nella nostra capacità di offrire soluzioni solide ed innovative allo stesso tempo. Ugualmente siamo molto soddisfatti della performance finanziaria fin qui ottenuta che ci ha portato a dimezzare la PFN rispetto al giugno 2022. I risultati raggiunti sono frutto della nostra forza operativa, ma anche di una postura incentrata sulla disciplina finanziaria insieme ad un approccio industriale orientato all’innovazione dei prodotti e dei processi costruttivi”.
“Guardiamo al futuro con coraggio imprenditoriale - aggiunge -, consapevoli che tale solidità ci permetterà di accelerare sulle sfide internazionali dell’industria navale sia civile che militare, investendo nell’evoluzione della nave clean e digitale, conferendo competitività di lungo termine alla nostra filiera. Con questa traiettoria, insieme alle nostre persone, continueremo a creare valore per i nostri stakeholder e a rafforzare il ruolo di Fincantieri come riferimento globale nel nostro settore storico ed in tutte le sue adiacenze come la subacquea”.
I ricavi sono stati pari a 8.128 milioni, con un incremento del 6,2% rispetto al 2023, e superiori alle aspettative di crescita del Piano Industriale. La prevista riduzione dei ricavi del settore Shipbuilding (- 2,3%) è più che compensata dalla crescita realizzata nei settori Offshore e Navi Speciali e Sistemi, Componenti e Infrastrutture, che chiudono il 2024 con ricavi in aumento rispettivamente del 28% e del 36%. Al lordo dei consolidamenti, Shipbuilding contribuisce per il 68% (74% nel 2023), Offshore e Navi speciali per il 15% (13% nel 2023) e Sistemi, Componenti e Infrastrutture per il 17% (13% nel 2023) sul totale ricavi e proventi di Gruppo.
L’Ebitda ha raggiunto i 509 milioni (in aumento del 28% rispetto ad euro 397 milioni nel 2023), con un Ebitda margin in progresso al 6,3% (5,2% al 31 dicembre 2023), trainato dalla spinta dalle iniziative previste dal Piano Industriale, quali l’efficientamento operativo sul settore Shipbuilding, il derisking del Polo delle Infrastrutture, il potenziamento del Polo dei Sistemi e Componenti Meccanici ed il riposizionamento strategico del Polo Elettronico e dei Prodotti Digitali.
L’Ebit è in forte aumento a 246 milioni nel 2024 (162 milioni nel 2023), con un EBIT margin pari al 3%, in miglioramento rispetto al 2,1% registrato al 31 dicembre 2023, principalmente per effetto dell’incremento dell’Ebitda di gruppo, parzialmente compensato dall’incremento degli ammortamenti del periodo (263 milioni) rispetto a quelli del 2023 (235 milioni).
Il Risultato d’esercizio adjusted è positivo per 57 milioni, in netto miglioramento rispetto al rosso per 7 milioni nel 2023.
La Posizione finanziaria netta consolidata presenta un saldo negativo (a debito) per 1.281 milioni in significativo miglioramento rispetto al 31 dicembre 2023 (a debito per 2.271 milioni). La variazione rispetto al 31 dicembre 2023 è da ricondursi principalmente all’efficacia della strategia sul segmento Cruise che, stabilizzando i ricavi annui a circa euro 4 miliardi, consente di neutralizzare l’assorbimento di cassa in questo settore, all’effetto delle azioni di efficientamento, eccellenza operativa e disciplina finanziaria intraprese, in linea con il piano industriale, all’aumento di capitale completato a luglio 2024, e alla riclassifica a quota corrente del credito finanziario, assistito da garanzia reale, concesso a un armatore in concomitanza alla consegna di una nave avvenuta a dicembre 2023.
Gli investimenti effettuati nel corso del 2024 ammontano a euro 263 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente.
Per l'esercizio in corso, il gruppo si attende ricavi in crescita per circa 9 miliardi, incluso il contributo dell’integrazione del ramo di business “Underwater Armament Systems” di Leonardo. Conferma inoltre il forte aumento della redditività con un Ebitda margin superiore al 7% a fine 2025. Sul fronte finanziario si prevede un’ulteriore accelerazione del processo di deleveraging, con un rapporto di indebitamento Pfn/Ebitda atteso in linea con il 2024, in netto miglioramento rispetto all’obiettivo 2025 del Piano Industriale (compreso tra 4,5x e 5,5x). Si conferma infine un utile netto positivo nel 2025.
Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea di destinare l’utile netto d'esercizio pari a circa 37 milioni per il 5% a riserva legale e il resto a riserva straordinaria.