Andando indietro nel tempo, di persone che la pensavano in un determinato modo e hanno poi cambiato prospettiva ce ne sono a iosa.
Partendo da Saulo di Tarso, che convertitosi al cristianesimo, divenne Paolo, una dei giganti della Chiesa di Cristo, la Storia dell'Umanità è punteggiata di cose come questa, di persone che hanno prima condotto una vita adeguandosi a determinati parametri e poi hanno deciso altrimenti.
Fedez ospite di Forza Italia: chi ha sbagliato di più in questa sconcertante vicenda?
Quindi, grandi peccatori sono diventati uomini di Dio, allo stesso modo in cui timorati hanno abbracciato la sensualità più sfrenata.
Comunque, resta questione di prospettive.
Ma davanti a Fedez che fa l'ospite d'onore ad una manifestazione di Forza Italia non è che tutto possa essere visto alla luce di una mutata spiritualità, apparendo proprio al ribaltamento di un canone.
Quindi sorprende che chi, in una canzone di qualche anno fa, cantava (o rappava)
''Non ci interessa se si scopa le troie e dopo le candida.
L'importante è che Silvio non si prenda la candida''
abbia accettato di partecipare ad un evento organizzato da un partito di cui il Silvio di cui sopra è stato fondatore e finanziatore, lasciando, in articulo mortis, ai figli il compito di accudire a Forza Italia e ai suoi conti.
Ora tutti possono cambiare idea, tutti possono cercare di rimediare ad un errore, ma sempre con un minimo di amor proprio, per evitare che, come sta accadendo a Fedez, la sua scelta lo abbia reso bersaglio di violenti attacchi.
Ma l'uomo e il personaggio non sempre vanno di pari passo, mostrando il volto che più serve in un preciso momento.
Per questo chi dice che Fedez stia cercando sponde diverse rispetto a quella verso cui si è sempre rivolto forse non è che sbagli completamente, visto il periodo che l'artista sta attraversando, tra rumorose separazioni, amicizie ad alto tasso di pericolosità, rivalità sanguinose e vista anche la necessità di trovare occasioni per rilanciarsi.
A pensare male qualche volta si sbaglia, ma spesso ci si indovina, diceva Andreotti, e quindi, perché non pensare che Fedez, con la sua non esaltante comparsata alla manifestazione forzista stia cercando di dare nuovo smalto alla sua immagine, che s'è un po' appannata?
Perché ingraziarsi un partito di governo?
Non sappiamo quale sia l'effettiva motivazione. Di certo, da domani, non dovremmo sorprenderci se Fedez tornasse sul servizio pubblico, con il quale ha da sempre rapporti controversi.
E poi, ribaltando la prospettiva, cosa mai ha spinto Forza Italia ad accogliere nel suo seno un reprobo, uno che quando parlava di Berlusconi, ancora vivo, vegeto e potente, diceva di tutto e di più in peggio, ricordandone con perfidia le vicissitudini giudiziarie?
Se dal punto umano (e commerciale) sarebbe possibile giustificare Fedez, eretto a icona dell'antisinistra, nella quale lui in sostanza si pone, resta incomprensibile il motivo della presenza del cantante in un palcoscenico ufficiale di Forza Italia, che non può giustificarsi dicendo che il partito è aperto al confronto con tutti, a cominciare dagli avversari.
Perché una cosa è il confronto, un'altra è dare spazio e voce a chi aveva fatto di Berlusconi non un semplice avversario, ma qualcosa da insultare. O anche questa - l'invito a Fedez - fa parte della politica?