In questo disforico secolo, che privilegia le stories all’introspezione, una verità si fa sempre più chiara: il sublime e il ridicolo non solo si somigliano, ma spesso dividono il medesimo piatto. Ed è così che, mentre il mondo si interroga sul destino della democrazia, della pace globale, dei cambiamenti climatici e chi più ne ha più ne metta, noi ci troviamo felicemente sospesi tra due cucchiai d’acciaio e una manciata di cubetti di ghiaccio. Protagonista: l’ineffabile Fedez, flâneur postmoderno, influencer ontologico, nonché aspirante mistico della skincare.
Fedez e la “rivoluzione” del ghiaccio: lo skin icing tra Cannes e Instagram
Lungi dall’essere prigioniero del grigiore meneghino, l'artista (si fa per dire) ha abbandonato temporaneamente la capitale dell’apericena per approdare tra le onde pigre della Costa Azzurra, più precisamente al largo di Cannes. Ma attenzione: nessun red carpet ufficiale, nessuna Palma d’Oro da agguantare. Semmai, solo occhiali da sole griffati Ray-Ban in collaborazione con ASAP Rocky e un panegirico di eventi collaterali così evanescenti da sembrare la pantomima di una newsletter lifestyle.
Eppure, tra una flûte di champagne e un selfie calibrato, Fedez ci ha regalato un momento d’intimità estetica che definire rivoluzionario sarebbe forse poco: il rituale mattutino dell’immersione facciale nel ghiaccio. Non parliamo di performance concettuale da Biennale, ma di “skin icing”, un tocco di crio-estetica fai da te che promette, come una novella fontana della giovinezza, di lisciare l’epidermide, ridurre i pori e mandare in pensione borse e occhiaie con la sola forza dell’H₂O solidificata.
Eccolo dunque, il nostro eroe dei social, sul ponte dorato di uno yacht che probabilmente costa quanto il Pil di un microstato, chino su una ciotola in acciaio inox - dettaglio non trascurabile, ché l’estetica del benessere richiede anche il giusto contenitore - intento a immergere il viso più volte, con stoico cipiglio e olimpica compostezza. Un gesto semplice, direte voi. E in effetti lo è. Ma anche altamente instagrammabile, virale, e dunque degno di nota quanto un’inchiesta parlamentare. "È il mio rituale mattutino", dichiara Fedez, mentre l’acqua gelata gli leviga le ambizioni e i pori. Nessun prodotto sponsorizzato, nessun filtro che nasconda le rughe dell’anima.
Solo un uomo, il suo volto e una bacinella ghiacciata. D'altronde, a chi serve l’arte quando hai il contenuto?
A chi anela spiegazioni più dotte, accorre in soccorso la scienza della bellezza popolare: il freddo - udite udite, trattenete lo stupore - stimola la microcircolazione, restringe i pori, placa rossori e imperfezioni. Ma, diciamocelo, non stiamo parlando di un’epifania cosmetica: che il gelo rinvigorisca le carni lo sapevano anche nel Medioevo, quando le nobildonne si spalavano la neve in viso tra un’invocazione a Santa Caterina e un pettegolezzo su corte e cospirazioni. Altro che rivoluzioni da yacht. Insomma, il caro Fedez, perfomer di se stesso, ha scoperto l’acqua calda, più che fredda.
Perché quello del ghiaccio è un effetto lifting del tutto naturale, con il solo rischio, avvertono gli esperti, di ritrovarsi ustionati dal gelo se si esagera, come un moderno Icaro dell’estetica precipitato nel freezer. Naturalmente, per le epidermidi più delicate, esistono alternative meno drastiche: patch occhi o maschere refrigerate, da custodire in frigo come si farebbe con un buon blanc de blancs. Ma volete mettere il carisma virale dell’affogamento volontario in diretta TikTok?
È affascinante osservare come, in un’epoca dove tutto è contenuto e il contenuto è tutto, si possa costruire un piccolo monumento all’inessenziale. E Fedez, con disarmante candore e chirurgica consapevolezza mediatica, ci riesce: trasforma un gesto casalingo fatto chissà quante volte dalle nostre nonne in un atto performativo, un’abluzione pagana, una benedizione laica con tanto di approvazione algoritmica.
Alla fine, dunque, la notizia non è che Fedez si trovi a Cannes né che faccia questo rituale a bordo di uno yacht o tra flussi promozionali e riflessi griffati. No, la vera notizia è che il nulla, se servito con la giusta mise en scène, può ancora incantare, divertire, e perfino, perché no, tonificare. Insomma, in un mondo in cui tutto accade e nulla succede, ci aggrappiamo con elegante ironia a ciò che resta: un viso immerso nel ghiaccio, una bacinella in acciaio e l’eterna ricerca della pelle perfetta. Anche questo è, in fondo, un modo per attraversare il presente.