Economia

Export in calo, ma il saldo commerciale resta positivo, ad agosto l’Italia tiene nonostante la frenata extra Ue

Redazione
 
Export in calo, ma il saldo commerciale resta positivo, ad agosto l’Italia tiene nonostante la frenata extra Ue
Dopo due mesi di crescita, il commercio estero italiano segna una battuta d’arresto. Secondo i dati diffusi dall’Istat, ad agosto 2025 le esportazioni sono diminuite del 2,7% rispetto a luglio, mentre le importazioni hanno registrato un calo più marcato del 3,7%. A pesare è soprattutto la contrazione delle vendite verso i Paesi extra Ue (-7,7%), parzialmente compensata dall’aumento di quelle destinate all’Unione Europea (+2,1%).

Export in calo, ma il saldo commerciale resta positivo

Su base annua, l’export arretra dell’1,1% in valore e del 2,8% in volume, con un andamento differenziato per aree: forte flessione verso Stati Uniti (-21,1%), Cina (-16,3%) e Turchia (-25,9%), mentre cresce sensibilmente verso Francia (+20,6%), Paesi Bassi (+13,5%) e Spagna (+9,4%). L’import cala del 3% in valore, riflettendo una riduzione generalizzata degli acquisti sia dall’area Ue (-3,0%) sia da quella extra Ue (-2,9%).

Nonostante la frenata, il saldo commerciale resta positivo e anzi migliora: +2,05 miliardi di euro contro +1,33 miliardi nello stesso mese del 2024. Il deficit energetico si riduce a -3,43 miliardi (da -4,12 miliardi dell’anno precedente), mentre l’avanzo dei prodotti non energetici si mantiene stabile sopra i 5,48 miliardi.

I settori più penalizzati sono quelli dei macchinari e apparecchi (-5,6%), degli articoli in pelle (-9,5%) e dei beni di consumo durevoli (-20%). Resistono, invece, le esportazioni di articoli farmaceutici (+15,1%), metalli di base (+14,0%) e prodotti petroliferi raffinati (+11,4%). In crescita, anche se in misura più contenuta, i prodotti alimentari e le bevande (+0,7%).

Nel complesso dei primi otto mesi dell’anno, le esportazioni italiane crescono del 2,6%, trainate dai comparti farmaceutico (+34,8%) e dei mezzi di trasporto esclusi gli autoveicoli (+12,1%). Il calo dei volumi, tuttavia, riflette la debolezza della domanda internazionale e la riduzione dei flussi verso i mercati extra Ue.

I prezzi all’import diminuiscono dello 0,6% su base mensile e del 3% su base annua, un segnale legato al ribasso dei costi energetici e al rallentamento del commercio mondiale.

Il commento dell’Istat sottolinea che la flessione di agosto è in parte influenzata dal venir meno di alcune grandi commesse registrate nel mese precedente, come quelle nel comparto navale. La tendenza generale, tuttavia, resta di moderata crescita trimestrale (+1,2% tra giugno e agosto) e di riequilibrio dei flussi commerciali grazie al calo dei prezzi energetici.

L’Italia, pur in un contesto globale complesso, continua dunque a mantenere un avanzo strutturale della bilancia commerciale, sostenuto dai settori ad alto valore aggiunto e dall’integrazione produttiva con i Paesi dell’Unione Europea.
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