Export extra Ue in frenata a novembre, ma l’avanzo commerciale dell’Italia continua a crescere

Il commercio estero dell’Italia con i Paesi extra Ue chiude novembre con un andamento contrastato: esportazioni ferme, importazioni in forte calo e un saldo commerciale che continua a rafforzarsi, arrivando a +6,9 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 5,3 miliardi dello stesso mese del 2024. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Istat nel report Commercio estero extra Ue - Novembre 2025.

Export extra Ue in frenata a novembre, ma l’avanzo commerciale dell’Italia continua a crescere

Le esportazioni registrano una variazione congiunturale nulla rispetto a ottobre, mostrando però dinamiche molto differenti tra i comparti. Crescono i beni strumentali (+4,2%) e i beni intermedi (+0,7%), mentre arretrano energia (-9,2%), beni di consumo non durevoli (-3,5%) e durevoli (-1,1%). La stazionarietà del dato mensile arriva dopo un trimestre (settembre-novembre) in leggera contrazione (-0,4%). Su base annua, l’export cala del 3,3%, influenzato dal confronto sfavorevole con novembre 2024, mese caratterizzato da elevate vendite di mezzi di navigazione marittima. Al netto di questo effetto, la flessione risulterebbe più contenuta (-1,7%).

La dinamica dell’import, invece, parla di un -7,4% su base mensile, con una contrazione diffusa che colpisce quasi tutti i raggruppamenti, esclusi i beni intermedi (+1,6%). La flessione più marcata riguarda i beni di consumo non durevoli, che crollano del 21%. Su base tendenziale, le importazioni scendono dell’11,3%, principalmente per via del calo dell’energia (-14%). Nonostante ciò, considerando l’intero periodo gennaio-novembre, l’import cresce del 3,8%, segnale di una domanda interna ancora sostenuta nei primi mesi dell’anno.

Le relazioni con i partner extra Ue, rappresentate visivamente nelle figure di pagina 3 del documento, mostrano forti discontinuità. L’export verso Turchia (-41,1%), Paesi ASEAN (-21,6%) e Regno Unito (-18%) subisce cali molto marcati, in controtendenza gli aumenti verso i Paesi OPEC (+18,8%) e la Svizzera (+12,2%). Dal lato delle importazioni, la contrazione più vistosa riguarda i Paesi OPEC (-34,6%), mentre crescono gli acquisti da ASEAN (+19,4%). Il saldo commerciale è particolarmente favorevole con Stati Uniti (+2,7 miliardi) e Svizzera (+2 miliardi), mentre permane il forte deficit con la Cina (-2,9 miliardi).

Osservando i raggruppamenti industriali, emerge una situazione coerente con il raffreddamento della domanda globale e con la volatilità del settore energetico. L’export dei beni intermedi continua a trainare (+11,9% annuo), mentre crollano i beni di consumo durevoli (-27,2%) e l’energia (-37,8%). Il comparto energetico pesa anche sull’import, contribuendo in modo significativo al miglioramento del saldo complessivo.

Nonostante la frenata osservata a novembre, i primi undici mesi del 2025 restano complessivamente positivi per le esportazioni italiane verso l’area extra Ue (+2%, +2,5% al netto dell’energia). Nel medesimo periodo, il saldo commerciale raggiunge +47,6 miliardi, in leggero calo rispetto ai +50,6 miliardi del 2024, ma comunque su livelli molto elevati, confermando la competitività dell’industria italiana nei mercati globali.